“Giffoni rappresenta la maggioranza dei ragazzi d’oggi, che si impegnano e si appassionano, ma che non racconta nessuno. Parlare di cinema con voi è un segnale bellissimo”: Alessandro D’Alatri si regala ai ragazzi della Masterclass della 47esima edizione del GFF nella quarta, densa, giornata di appuntamenti. L’incontro ha abbracciato tutta la varia produzione audiovisiva del regista ed è partito dall’analisi di The Startup, visto in sala dai giurati, che non hanno fatto fatica a immedesimarsi nel diciottenne Matteo Achilli, ideatore di Egomnia, social network ora di stanza a Matera, che fa incontrare domanda e offerta di lavoro sulla base del merito. “E’ una storia che ha a che fare con l’etica dei giovani, con il valore del sacrificio, ormai rimosso dalla nostra società: tutto oggi deve essere facile, ma questo porta con sé un devastante senso di fallimento alimentato dalla necessità del tutto e subito, da una fretta che non permette di avere lungimiranza” sottolinea ripercorrendo la sua storia artistica e professionale, che lo ha visto attore a 8 anni e poi saltare ‘dall’altra parte’ per scoprire cosa succedeva nelle lunghe pause tra una scena e un’altra, sempre con la voglia di provare cose diverse. “E’ assurdo l’aver perso la dignità dell’errore: non sento più nessuno dire ‘Scusa, ho sbagliato’, eppure è il modo per confrontarsi con se stessi. L’ego non è una cosa negativa, anzi a scuola dovrebbero insegnarci a conoscere i nostri limiti per imparare a gestirli. Il problema è pensare di non averne… ‘Se sai, non sei'” sottolinea il Maestro ai ragazzi che non smettono di fargli domande.
“Io sono un continuo esordiente. Mi hanno offerto due progetti del tutto nuovi e non vedo l’ora” svela il regista, senza però sbilanciarsi oltre. Non ha però perso l’interesse per il mondo del web e dei social: “Le tante critiche piovute su The Startup per il parallelo, peraltro mai dichiarato, con la storia di Mark Zuckerberg, mi hanno fatto venir voglia di raccontare gli haters. Si tende a ignorarli, a rimuoverli e invece penso che bisogna raccontarli proprio perché solo così possono capire chi sono davvero” dichiara con l’entusiasmo di chi ha un’idea concreta in testa. E chissà che ‘Haters’ non sia proprio il titolo del suo prossimo film.
Il mondo dei ragazzi è un continuo stimolo per lui: “Si abusa della parola ‘giovani’, ma in concreto non si fa nulla, non c’è una vera attenzione nei loro confronti. Ma in fondo loro, e lo vedo con i miei figli, chiedono poco: chiedono attenzioni”. Quelle dei giffoners intanto sono tutte per D’Alatri, che conclude con uno sguardo positivo e propositivo sul futuro, anche grazie alla prospettiva offerta dall’incontro di Giffoni: “Alla vostra generazione viene chiesto di essere dei guerrieri. Ma io credo in voi. Voi avete il potere di scegliere un altro futuro. Lo dico come in Frankenstein Junior: Si può fare!”.
Marco Giallini racconta la sua gavetta al Giffoni Film Festival: l’attore – che vanta tra i suoi riconoscimenti un Nastro d’Argento come Migliore attore non protagonista nel 2012, il premio Cinè – Ciak d’oro per la commedia come Migliore attore rivelazione e un Ciak d’Oro – omaggia il Festival. “Sicuramente – spiega – è uno dei Festival più belli che siano mai stati realizzati, i bambini non mentono: l’ultimo anno che sono stato qui mi sono commosso”.
Giallini ha confessato di star vivendo “un bel momento che dura ormai da qualche anno”: attualmente è impegnato con le riprese di tre film: oltre a ‘The plays’ di Paolo Genovese, ‘Io sono tempesta’ di Daniele Lucchetti al fianco di Elio Germano e ‘Rimetti a noi i nostri debiti’ di Antonio Morabito insieme a Claudio Santamaria. “Quest’ultimo – afferma ancora Giallini – è un film socialmente importante e molto attuale, un lavoro sensibile e preciso”.
Interrogato dai masterclasser su cosa serva per diventare attore, Giallini ha risposto “Per fare questo lavoro ci vuole talento, come per tutti i lavori. L’80% delle persone che fanno cose sono prive di talento, anche, ad esempio, tra i calciatori. Ai ragazzi – ha aggiunto l’attore – consiglio di fregarsene sempre un po’, come faccio io. Io ho sempre inseguito i miei sogni, ma lasciando da parte l’ossessività. La serietà di quelli che vogliono e credono di poter cambiare il mondo mi annoia: prendetevi sul serio, ma non troppo. Siate liberi”.
Un sodalizio che si rinnova, ad ogni nuovo incontro. “Claudio Gubitosi è un caso da studiare, la sua visionarietà intuitiva è stata strepitosa”. L’attestato di stima del direttore generale Cinema MiBACT Nicola Borrelli è assoluto, ieri sera è tornato al Giffoni Film Festival nel pieno della sua 47esima edizione confermando un’intesa ormai consolidata. “Il Giffoni è un’eccellenza assoluta, ha anticipato i tempi e le leggi – ha sottolineato con forza – chiamarlo Festival è ormai riduttivo”. Borrelli si conferma un vero estimatore dell’esperienza Giffoni, la realtà su cui “tutti dovrebbero affacciarsi almeno per un attimo”. Accompagnato dal direttore Claudio Gubitosi, il suo ritorno nella Cittadella pone l’accento sul cambiamento che sta interessando il cinema e le sue molteplici sfumature. “Il vecchio sistema di finanziamento andava azzerato, il cinema e i suoi consumatori si sono evoluti e Giffoni ha visto tutto questo molti anni prima – ha spiegato il direttore MiBACT -. Il nuovo disegno di legge metterà un punto sulle logiche ormai vecchie e per niente all’avanguardia con cui venivano trattate manifestazioni come questa. L’attenzione del Parlamento e del Governo è notevole rispetto ad un settore di cui si riescono finalmente a percepire le capacità: la legge vede l’intero settore come un unico e grande sistema”.
La testimonianza di un percorso condiviso è tangibile, per una sinergia in grado di favorire la crescita e lo sviluppo di una manifestazione che vanta numeri e risultati da record. Al centro i giovani, che rappresentano la vera forza del Festival, ma soprattutto la fame di sapere e il bisogno di vivere un’esperienza di confronto a trecentosessanta gradi in una realtà che si evolve. “Il direttore Borrelli ci è sempre stato vicino – ha raccontato il direttore Claudio Gubitosi -. Non è solo un sostenitore convinto di Giffoni, è un uomo che sa dove volgere lo sguardo. Distruggere non sempre rappresenta un male, all’evoluzione bisogna guardare con coraggio e caparbietà. L’inaugurazione della Multimedia Valley è la testimonianza che quando l’Italia fa sistema si riescono a fare cose strabilianti – ha continuato -. Quando un Sud riesce a fare tutto questo lascia il segno di un Mezzogiorno che funziona ed è laborioso, trasmette non solo pagine brutte ma anche tanta luce in grado di illuminare il mondo”. Una luce di speranza, che si impone come realtà da difendere. “Il clima che si respira qui è unico, inimitabile – ha aggiunto Borrelli -. Quando sono in giro per l’Europa, il Festival di Giffoni rientra tra le eccellenze che tutti ci riconoscono e invidiano. Fa bene Gubitosi a non preoccuparsi dei tanti tentativi di imitazione, a tutti mancherà sempre qualcosa. Questa esperienza è senza paragoni, un vanto”. Una magia da difendere, un’unicità da tutelare. Per un’esperienza che non conosce limiti, e che si proietta nel futuro di una realtà di vere opportunità.
“I diritti non sono per sempre, vanno difesi ogni giorno”. E’ uno dei passaggi dell’intenso incontro tra il Procuratore Nazionale Antimafia, Franco Roberti, il procuratore Capo della Repubblica di Salerno, Corrado Lembo, con 100 ragazzi delle Masterclass del Giffoni Film Festival, organizzata in collaborazione con BadTaste.it. Un incontro su legalità e imprenditoria introdotto da Lembo che ha sottolineato come “alla parola legalità preferisco la parola giustizia perché evoca qualcosa di etico. Roberti è un esempio di magistrato che ha coronato il suo percorso fatto di consapevolezza profonda del modo di agire etico”. Roberti ha parlato ai ragazzi dell’importanza di uno stato di diritto: “La differenza tra lo stato assoluto e lo stato di diritto è che quest’ultimo non concede ma riconosce i diritti che vanno difesi sempre nell’interesse dei cittadini, ognuno deve fare la propria parte”.
“Il fondamento del rapporto tra cittadini e istituzioni è fondato sulla separazione dei poteri che deve essere continuamente difeso dai pericoli. In Polonia, per esempio, in questi giorni c’è una spinta per cancellare la separazione tra potere della magistratura a favore dell’esecutivo”. La parola chiave delle istituzioni è la “fiducia – aggiunge Roberti – che va meritata e guadagnata. La fiducia significa che i cittadini devono sapere che le istituzioni agiscono nel loro interesse. Per fare questo occorre che le istituzioni ascoltino i cittadini”. Il Procuratore nazionale antimafia ha ricordato i magistrati, le forze dell’ordine, i politici morti contrastando la criminalità organizzata, Piersanti Mattarella, Gaetano Costa, La Torre, Dalla Chiesa, Falcone e Borsellino. Tuttavia “c’è ancora molto da fare, il successo ci sarà solo quando non ci saranno più le condizioni per cui si può riproporre la criminalità”. Come esempio Roberti cita il Clan dei Casalesi che “abbiamo combattuto con successo ma c’è il rischio che ritorni perché non sono state superate le condizioni che possono eliminare quella criminalità, la povertà e il sottosviluppo”.
Altro aspetto di emergenza è quello dei fenomeni migratori: “La comunità internazionale sta sottovalutando il fenomeno che non è fatto di ondate come nel passato ma è un effetto della globalizzazione. C’è l’incapacità di contrastare le grandi organizzazioni criminali che si rafforzano con i fenomeni migratori”, ha spiegato Roberti. Quanto agli imprenditori, Roberti sostiene che hanno un ruolo fondamentale per l’economia ma ricorda che “nel fare impresa deve esserci una finalità sociale, una equa retribuzione e la dignità dell’essere umano che precede l’eguaglianza”. L’ultima battuta è su Totò Riina e la polemica sull’ipotesi di scarcerazione: “L’articolo 27 dice che la pena deve essere retributiva, deve rispettare la dignità del detenuto e tendere, e sottolineo tendere, alla rieducazione del condannato. Rieducare un condannato può avvenire anche per chi ha commesso reati più efferati ma Riina è ancora oggi il capo riconosciuto di Cosa nostra. Sta nelle mani del signor Riina la scelta se pentirsi, cosa che non ha fatto quindi significa che resta in carcere”, conclude Roberti.
Banca Sella sponsorizza per il secondo anno consecutivo il Giffoni Film Festival, la rassegna cinematografica internazionale dedicata ai ragazzi che si svolge dal 14 al 22 luglio. La partnership prevede anche l’utilizzo, all’interno della cittadella del festival, di Hype, l’innovativa app per la gestione del denaro e i pagamenti via smartphone messa a punto dal Gruppo Banca Sella, uno strumento di pagamento e risparmio semplice e sicuro disponibile anche per i più giovani, veri protagonisti del Giffoni Film Festival.
“Banca Sella è da sempre attenta a sostenere manifestazioni ed eventi di grande interesse per il territorio, come il Giffoni Film Festival, che hanno risvolti importanti in termini economici e di visibilità a livello nazionale e internazionale – ha dichiarato Gennaro Crescenzo, responsabile Territorio Sud di Banca Sella – La sponsorizzazione del Festival vuole essere un segnale concreto di attenzione e promozione di quelle che sono le eccellenze del nostro territorio”.
Grazie alla partnership tra Banca Sella e il Giffoni Film Festival, in tutta la cittadella del Festival sarà possibile fare i propri acquisti direttamente con il proprio smartphone, senza utilizzare contante, grazie ad Hype, la soluzione sviluppata dal Gruppo Banca Sella che permette di gestire il denaro in modo semplice, smart e senza costi. Presso lo store ufficiale, i punti vendita e di ristoro, e nelle strutture alberghiere presenti nei dintorni della manifestazione, infatti, sarà possibile effettuare i pagamenti direttamente tramite l’app, grazie al servizio di geolocalizzazione.
Hype trasforma lo smartphone in un conto di moneta elettronica e consente di fare velocemente e facilmente tutte le principali operazioni bancarie. Dopo la registrazione, che avviene in pochi minuti con un selfie e la foto di un documento , si riceve subito un Iban e una carta di pagamento per i propri acquisti sia online che nei negozi fisici. Tramite l’app scaricata sul proprio telefono cellulare è possibile trasferire somme di denaro ai contatti della propria rubrica con un messaggio e pianificare obiettivi di risparmio e di spesa.
I partecipanti al Giffoni Film Festival potranno registrarsi ad Hype in qualsiasi momento, da casa o anche presso gli stand dedicati presenti nella cittadella. Inserendo in fase di registrazione il codice promo “GIFFONI17” riceveranno un bonus di 10 euro, che sarà caricato entro una settimana dalla prima ricarica di qualsiasi importo.
Al festival cinematografico interverranno anche gli esperti di SellaLab, l’acceleratore di imprese e polo di innovazione del Gruppo Banca Sella, che avranno modo di supportare i ragazzi del Dream Team del Giffoni Hub, la community dei giovani creativi e dei talenti dell’innovazione digitale e culturale, a definire e sviluppare concretamente il loro progetto imprenditoriale.
Banca Sella è presente in Campania con la propria rete di succursali e di esperti che forniscono una assistenza completa per soddisfare le differenti esigenze di famiglie e imprese.