Giffoni, il racconto della settima giornata. Amber Heard, Alessandro Borghi, il rapper Izi e i ragazzi di Ginnastica Salerno tra gli ospiti.

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“Conoscevo già l’Italia e ne sono sempre innamorata ma Giffoni mi ha davvero conquistata”: Amber Heard, attrice e filantropa, sprizza gioia da tutti i pori quando racconta al Giffoni 2019 la felicità di essere circondata dai ragazzi. “Il potere ora è nelle mani delle nuove generazioni, è finita l’era delle lezioni in cattedra dei presidenti o degli amministratori delegati, i nuovi media permettono invece a tutti di avere una voce”. Dopo il video welcome di saluto in sala ha detto: “Questa sì che è una sorpresa!” e poi, in italiano, “Grazie”. Fa il gesto del cuore con la mano e aggiunge: “Significa molto per me. Se potessi iniziare ogni giorno della mia vita lavorativa in questo modo sarebbe molto meglio. Vorrei un pezzo di Giffoni da portare via con me”.

Ai ragazzi confessa di non conoscere molto il cinema italiano: “Vorrei tanto conoscere meglio il cinema italiano – confessa – ma non ho mai tempo perché sono spessissimo sul set e mi capita di raro di riuscire a vedere un film dall’inizio alla fine. Ma se mi fate una lista li guardo volentieri”. E dà una speranza anche a una giurata che le rivela il suo sogno di diventare regista: “Mandami il copione del tuo film perché voglio leggerlo”, le dice, “Abbiamo bisogno di registe come te”.

Dopo aver incitato i ragazzi a non lasciarsi definire dalle regole (“Rompetele tutte e, una volta raggiunti i vostri limiti, infrangete pure quelli”), li ha esortati a far sentire la propria voce: “A me non basta più presentarmi sul set e recitare le battute, devo fare la differenza e ho intenzione di innescare i cambiamenti che voglio vedere nel mondo”. Sorriso solare, energia travolgente, ha ricordato anche il suo impegno nelle tematiche sociali: “Sono 15 anni che parlo di tematiche sociali al femminile e finalmente qualcuno inizia ad ascoltare. Il tempo è ora e dobbiamo agire, tutti insieme. E lasciare che il mondo sia almeno un po’ più giusto di quanto l’abbiamo trovato”. Tornando al suo futuro professionale, invece, Heard ha confessato che “Il 2020 sarà pazzesco, tra Aquaman 2 e la serie L’ombra dello scorpione, tratta da uno dei miei libri preferiti in assoluto, di Stephen King, un autore che venero”.

Ho un ricordo chiaro della mia prima volta a Giffoni, tre anni fa: un’emozione forte. Questo Festival è diverso da tutti gli altri, compromessi dal glamour: vive dell’entusiasmo sano dei ragazzi che riescono a entrare in contatto con registi e autori, altrimenti distanti, ed è genuino. Ecco, la parola giusta è genuino“. Alessandro Borghi torna a Giffoni nel settimo giorno della 49esima edizione, con tanta voglia di parlare ai ragazzi.

“I giovani hanno un futuro difficile. Prima di tutto perché viviamo un ‘leggero’ problema di surriscaldamento globale e poi perché immersi in un sistema social ormai inquinato. Vanno protetti, anche se credo che sia tardi”, dice Borghi, che però distingue tra i diversi impatti che le piattaforme social hanno sui followers. “Facebook può scatenare talvolta il peggio degli esseri umani. Almeno prima dovevi avere il coraggio di guardare in faccia una persona per dirgli quello che pensavi. Twitter è il più politico, ma anche più gestibile, ma io uso solo Instagram, lo preferisco. È importante, però, parlare ai ragazzi dei rischi e dell’enorme potere di queste piattaforme”

Nel futuro dell’attore c’è soprattutto la voglia di arricchire la sua esperienza occupandosi di produzione, che vede come la chance di dare opportunità a giovani talenti contro un meccanismo che ha talmente tanta paura del Box Office da rivolgersi sempre ai soliti nomi. “Se Sollima non avesse deciso di guardare al di fuori dei soliti volti, cui spesso il cinema e la tv abituano, e di prendere uno sconosciuto della Garbatella per Suburra io non sarei qui” dice pensando ai tanti ragazzi che aspirano a entrare nel mondo dello spettacolo. Il successo de Sulla Mia Pelle lo ha proiettato nell’empireo del cinema internazionale: “Il film ha ribadito lo sconfinato potere ‘umano’ del cinema. Non abbiamo mai voluto fare un film politico, solo ridare una forma umana a Stefano. Il fatto che sia stato ostacolato nell’uscita in sala come una forma di protesta contro Netflix per me è stata un’occasione persa, non solo per gli incassi, ma soprattutto per ribadire la centralità del cinema“.

Sull’idea di un film su Giulio Regeni, Borghi precisa: “Hanno scritto che non avrei trovato produttori: non è vero. Inoltre la famiglia non vuole e la loro volontà viene prima di tutto“. Per adesso in programma c’è un po’ di pausa: “Il film più difficile da girare per me è quello delle vacanze – scherza – Sto leggendo moltissimi progetti e ce ne sono almeno tre che mi interessano. Il punto è incastrare i vari impegni“. Borghi infatti conferma che sarà sul set della terza stagione di Suburra, prima serie televisiva italiana originale distribuita da Netflix, e che poi tornerà su quello di Diavoli, serie co-prodotta da Sky Italia e Lux Vide che lo vede protagonista con Patrick Dempsey. “Non so ancora quando andrà in onda la prima, ma so che tra un bel po’ di tempo inizieremo a lavorare sulla seconda stagione“.

Durante l’incontro con i ragazzi, in cui ha ricevuto anche lo SPECIAL TALENT AWARD , Borghi ha poi aggiunto: “Avevo un ricordo ben definito di Giffoni e oggi mi sono ricordato perché. Per me questo mestiere è un sacco di cose, ma prima di tutto è il contatto con voi, senza di voi non ci sarebbe alcun motivo per fare l’attore. Che emozione il video che mi avete regalato – ha detto ancora dopo aver visto il welcome video – è la testimonianza che vi aiutano a comunicare l’amore. Solitamente lo si riesce a fare a sessanta anni in analisi, qui a Giffoni invece vi fanno un dono pazzesco. Cercate di non cambiar e di mantenere l’entusiasmo, rimanete per sempre giffoners“.

La ginnastica artistica, il corpo libero e i formidabili esercizi di cui sono capaci gli atleti di ASD Ginnastica Salerno, una delle poche realtà agonistiche del Sud Italia, si fondono perfettamente con il tema “Aria” al centro della 49esima edizione di Giffoni Film Festival. Gli atleti ospiti presso l’Antica Ramiera hanno incontrato i giovani masterclassers della sezione Connect per parlare dei loro sogni, dell’impegno che ogni giorno portano avanti per raggiungere traguardi olimpionici. Sport e sacrificio al centro del dibattito con i giovanissimi atleti Nicola Bartolini, Tommaso De Vecchis, Salvatore Maresca e Giovanni Di Cerbo, Carlo Salsedo e Alessio Ventura.

Si tratta di giovani talenti della ginnastica artistica italiana che negli ultimi anni si sono distinti nel panorama sportivo internazionale, portando a casa titoli, presenze e medaglie. Quest’anno la riconferma al campionato nazionale di ginnastica artistica che li ha decretati, per il secondo anno consecutivo, Campioni d’Italia. Tra loro tre titolari della Nazionale Italiana e due possibili candidati alle olimpiadi di Tokyo. “Facciamo uno sport particolare in cui è necessaria la concentrazione mentale – ha spiegato Nicola Bartolini – principalmente la nostra giornata è fatta di allenamenti, ma riserviamo il giusto tempo anche allo svago. Abbiamo deciso di intraprendere una strada complicata fatta di sacrifici e solo con il costante impegno siamo riusciti ad ottenere risultati. Si può fare qualsiasi cosa se si crede in ciò che si fa, bisogna prendersi delle responsabilità e portarle avanti, soprattutto nei momenti più fragili in cui è facile pensare di mollare tutto, è in quel momento che si trova la forza di andare avanti per la propria strada”.

L’ASD Ginnastica Salerno nasce a Salerno nel 2007 da una straordinaria sinergia tra istruttori federali, famiglie, atleti e il campione olimpionico Igor Cassina. Qui lo sport è visto come strumento educativo in età evolutiva e l’attività sportiva come base di approfondimento dei valori umani, morali e della solidarietà. Dal 2007 Ginnastica Salerno organizza corsi di ginnastica artistica per ragazzi portatori di handicap e normodotati avvalendosi di istruttori della Federazione Ginnastica d’Italia. Numerosi i tecnici di fama nazionale ed internazionale che seguono gli allenamenti dei ginnasti. Nel 2017 la squadra di Serie B1 femminile viene promossa in Serie B nazionale, da lì il cammino verso la massima serie nel 2019. Al Presidente Juliana Sulce è stata anche conferita, dal comitato regionale CONI, la “Benemerenza Sportiva 2017” (argento), per i risultati conseguiti da Ginnastica Salerno. Nel maggio 2018 al World Challange Cup 2018, Coppa del Mondo riservata ai singoli attrezzi della ginnastica artistica di Osijek, in Croazia Nicola Bartolini (Ginnastica Salerno) con la maglia azzurra ha conquistato un bronzo nella finale al corpo libero. Nel giugno dello stesso anno Ginnastica Salerno a Torino conquista il primo posto nella massima serie e diviene la prima squadra del centro-sud a vincere uno scudetto.

Un dibattito tra giovanissimi, da una parte i giffoners e dall’altra gli atleti che hanno spiegato come si sono interessati alla ginnastica. “Io mi sono avvicinato a questo sport all’età di 6 anni guardando per la prima volta Juri Chechi – ha detto Tommaso De Vecchis, rivelando di essersi ispirato al grande campione del Mondo, soprannominato il Signore degli anelli – ne sono rimasto affascinato ed emozionato, ho deciso così di intraprendere questa attività fisica mentre tutti i miei amici invece giocavano a calcio. Il nostro è uno sport diverso da altri, spesso definito di seconda categoria ma è un’attività che riesce a darci enormi soddisfazioni”.

Il 2019 è un nuovo anno di successi: con la maglia della Nazionale Italiana i ragazzi hanno conquistato il podio in entrambe le tappe di Coppa Campioni, l’oro agli Anelli e l’argento al Volteggio. La finale in Polonia all’ottava edizione degli Europei Individuali di ginnastica artistica, il secondo scudetto al campionato nazionale di ginnastica artistica serie A, un bronzo al World Challenger Cup di Ginnastica Artistica e un Bronzo a corpo libero al Korea Cup Samdasoo 2019.

Izi parla di sé, delle sue difficoltà, dell’ansia, dell’epilessia, senza finzioni. E i masterclassers di Giffoni lo applaudono continuamente perché parla anche di loro utilizzando lo stesso linguaggio. Il suo successo è uno sprone a essere sempre se stessi, comunque, nonostante tutto e tutti.

Diego Germini (questo il suo nome all’anagrafe) racconta dei due anni passati conducendo una vita eremitica. “Del passato ho tanti shock e pochi ricordi – racconta – un consiglio: non lasciate passare le cose incompiute, fate e non abbiate paura. So che tutti noi abbiamo un obiettivo anche più alto di quello che noi stessi pensiamo di avere, quindi ascoltatevi! Non vi preoccupate di quello che fate, ma fate! Le risposte arriveranno poi, le cose succedono. Prima mi chiedevo e le cose non arrivavano, ora le cose succedono e non mi chiedo più niente. Nelle discussioni inutili, andate via! Basta le cose superflue: se aggiungi nero a nero diventi nero”. L’invito è ad ascoltare le voci dentro noi anche quando ci fanno paura: “Ci sono tante personalità in voi che vogliono parlare, ascoltatele tutte e avrete meno problemi di comunicazione con voi stessi e con gli altri”. Il tema del nero e della luce torna in te, osservano i masterclassers: sì, se sei nella luce non fai luce, se sei al buio puoi essere luce.

Claudio Biazzetti di Rolling Stone nota che Izi si è chiuso ma per fare comunque un bellissimo disco, ricco di citazioni anche colte: Il nome della rosa, Zorba personaggio della Gabbianella e il gatto. Un lavoro denso di mistero, esoterismo… “Sì, ma anche i cartoni animati sono meravigliosi, non vanno messi tutti insieme. Conoscete Miyazaki?” chiede Izi in risposta. “I suoi lavori sono un capolavoro, la catarsi che racconta è quella che voglio io dalla mia musica”. I suoi riferimenti sono tantissimi e diversissimi; c’è tanta cultura francese: Brassen, un po’ Brel, il rap delle banlieue; film come L’odio, ma anche la fantasia del favoloso mondo di Amelie.

“C’è tanta gente che ha fame di fama, io non ne ho. Dove c’è passione c’è verità. Dove c’è sforzo, c’è giudizio, c’è anche finzione e io mi tengo alla larga”.

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