Giffoni, il racconto della quarta giornata. Elle Fanning, Giovanni Allevi, e la Dieta Mediterranea tra i protagonisti.

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Il calore e la magia di Giffoni colpiscono ELLE FANNING, che al Festival ha anche avuto una sorpresa. L’attrice, premiata con l’EXPERIENCE AWARD, ha riconosciuto tra il pubblico il suo professore di francese, al Festival per accompagnare i jurors americani. Fanning è arrivata al Festival per l’anteprima italiana di TEEN SPIRIT. Il film sarà distribuito in Italia da Notorious Pictures a partire dal prossimo 29 agosto. Esordio alla regia dell’attore Max Minghella (The Social Network, The Handmaid’s Tale), che ne firma anche la sceneggiatura e la produzione esecutiva, il lungometraggio racconta le aspirazioni di un’adolescente e la caparbietà nel realizzarle. Violet, sedici anni, sogna di fare la cantante e vive da sola con sua madre che ha difficoltà ad arrivare a fine mese. Quando scopre che sono aperte le audizioni per il talent show Teen Star, partecipa nella speranza che sia il punto di partenza per la sua carriera da cantante. Dopo qualche difficoltà iniziale, riesce ad arrivare in finale e a vincere. La sua voce conquista tutti e realizza il suo sogno diventando una star.

Un giorno vorrei recitare con voi o per voi come registi. Che regalo questo invito!“. Subito dopo il video welcome, la giovane attrice ha chiesto un pacco di fazzolettini con cui ha asciugato le lacrime. Ci sono voluti alcuni secondi perché riprendesse il solito incantevole aplomb e cominciasse a rispondere alle domande dei giurati internazionali. “Sogno di far parte della giuria anch’io un giorno, peraltro sono già in parte vestita di arancione, il colore ufficiale della t-shirt dei miei coetanei. Mi piace il vostro stile qui, dovete essere critici ma al tempo stesso tecnici“, il suggerimento dell’attrice ai jurors. Quando una ragazza le ha confessato di essere emozionata e di parlare a fatica le ha risposto: “A chi lo dici? Ma hai visto i miei occhi lucidi? Il vostro video saluto è il più bel benvenuto che abbia mai ricevuto in tutta la mia vita e non lo dimenticherò mai. Davvero qui si sente un’energia unica. Ora so che è vero tutto quello che mi hanno raccontato su Giffoni. Siete incredibili“.

L’attrice ventunenne, che nonostante la giovane età ha lavorato con registi del calibro di Francis Ford Coppola, Sofia Coppola e J.J. Abrams, ha rivelato di “capire la magia di un luogo in cui 6.200 jurors che arrivano da tutto il mondo hanno la possibilità di vedere dei film per la prima volta e di scoprire il cinema. Qui si può scoprire la bellezza della sala cinematografica, e liberare l’immaginazione. Questo Festival – ha aggiunto Fanning – è assolutamente straordinario perché dà a bambini e ragazzi la possibilità di confrontarsi con i loro coetanei e di farlo condividendo la magia della sala che non ha uguali e non morirà mai. Da ragazza come loro, consiglierei ai jurors, e a me stessa, di scoprire il cinema classico e i film che hanno fatto la storia della settima arte“.

Tantissimi i giffoners che hanno preso parte alla masterclass Music&Radio con il talentuoso compositore Giovanni Allevi. Paolo Giordano, giornalista de Il Giornale, non teme di essere indelicato sottolineando che Allevi è sinceramente emozionato perché ogni volta che parla in pubblico si mette a nudo. È un artista che ha tenuto la barra dritta anche quando le critiche erano durissime, ha continuato a fare ciò in cui credeva, anche quando le sue non venivano recepite come innovazioni. E dunque, la domanda centrale è: cos’è un innovatore? “È una persona che sente un vuoto laddove tutti sono soddisfatti”, sottolinea Allevi e prosegue raccontando un aneddoto personale: “Dopo aver studiato dieci anni pianoforte, otto di composizione, mi sedevo in un punto preciso di piazza San Babila a Milano e pensavo che c’era qualcosa che mi mancava. Vedevo i ragazzi col violino andare in conservatorio e i fighetti per un’altra strada. Mi sembrava che il mondo della musica classica fosse per sempre separato, allontanato dal nostro tempo.

Quei piccoli violinisti apparivano dei disadattati. Di qui la mia insoddisfazione, questo senso di vuoto angoscioso”. Ma il senso di inadeguatezza può infastidire il prossimo? Pronta la risposta di Allevi: “Sono arrivato a Milano a 28 anni, disoccupato. Ero sempre da solo. Mi ero già laureato in filosofia e mi ero iscritto all’ottavo anno di composizione per terminare il corso. Per due o tre anni non ho parlato con nessuno, chiuso nel mio monolocale. Ho scritto la mia musica, studiato tanto. Il mio sogno era però riprendere una musica classica nelle forme e contemporanea nei contenuti, ovvero tradurre Rachmaninoff o Chopin in suoni attuali”. La lezione che rivolge ai ragazzi è chiara: per potersi avventurare nel futuro occorrono la conoscenza, lo studio, che ci danno la capacità di guardare nel passato per addentrarsi nel domani. Quindi – chiosa rivolto ai ragazzi – Se anche voi vi sentite dei disadattati …siete sulla buona strada!”. I giffoners chiedono del concerto a Napoli di cui racconta nel libro La musica in testa: c’erano soltanto cinque persone nel pubblico: “La vera barriera che ho dovuto vincere non riguardava solo le persone, ma la sala da concerto vuota: il nostro è un tempo che vive la dittatura dei grandi numeri e se non abbiamo le folle idolatranti davanti a noi crediamo di non valere niente. Quando ho capito che stare dietro ai numeri mi condannava all’infelicità, ho suonato felice per quei cinque fan”.

Rispondendo ad un’altra sollecitazione arrivata dai masterclassers, Allevi ha rivelato ciò che di fondamentale ha scoperto di se stesso attraverso la filosofia, Socrate soprattutto: non essere nulla. “Una liberazione! In questo mondo dove dobbiamo apparire ed essere qualcosa per tutti per essere giudicati, essere nulla è liberatorio. Noi non siamo nulla, quindi non possiamo giudicare gli altri né esserne giudicati: è un punto di forza, non è una posizione debole”, ha stigamtizzato. Tra i vari aneddoti confidati ai ragazzi, quello che ha segnato la sua rottura con il mondo accademico: era al terzo/quarto anno di pianoforte quando portò a lezione una sonata di Mozart, ma cambiandone il finale. La professoressa inorridì e alla fine gli tirò in testa il libro; mentre era chinato a raccoglierlo, vide con la coda dell’occhio un sorrisino compiaciuto sulle labbra dell’insegnante…

Grande festa per l’arrivo di GnamFest per la quarta giornata del Giffoni 2019. Gli oltre seicento giurati della giuria Elements +10 hanno incontrato i due referenti del progetto Antonio Tallarico e Stanislao Scognamiglio che hanno raccontato ai piccoli giffoners l’importanza di mangiare sano. Il progetto, varato dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania, in collaborazione con Giffoni Film Festival, intende far riscoprire l’importanza del mondo rurale e invitare ad una corretta alimentazione, attraverso la Dieta Mediterranea riconosciuta ufficialmente Patrimonio dell’Unesco, e il consumo di prodotti tipici e certificati del nostro territorio. GnamFest nel corso degli ultimi 15 anni con il suo programma di educazione alimentare ha coinvolto circa 35.000 ragazzi in età scolare, con una serie coordinata di azioni interattive all’insegna del mangiar sano, dai laboratori ai concorsi, spot, visite guidate, fattorie didattiche e degustazioni.

Il Progetto GnamFest è un segmento di un più ampio programma di educazione alimentare e di orientamento dei consumi che, attraverso una serie di attività rivolte soprattutto ai più giovani, intende far riscoprire l’importanza del mondo rurale e invita ad una corretta alimentazione, attraverso il consumo di prodotti tipici e certificati. Non mancano, inoltre, approfondimenti sull’importanza del Settore della pesca e sulle qualità nutrizionali dei prodotti ittici, con particolare attenzione al pesce azzurro.

Un progetto che serve a stare bene voi ma anche noi adulti – ha sottolineato Antonio Tallarico, di GnamFestperché è vero che siete voi ad insegnare a noi adulti come mangiare. Il progetto intende stimolare voi ragazzi ma anche i vostri genitori ad adottare la dieta mediterranea e consumare prodotti tipici del nostro territorio. Ciascun ragazzo deve arrivare attraverso un percorso di formazione per conoscere tutto ciò che mangia per tutelare la propria salute in età giovanile ma non solo. Proprio i più piccoli sono i protagonisti di questo progetto speciale e sono loro a portare avanti la corretta informazione: si parte dall’alimentazione e si prosegue con una adeguata attività fisica”.

È intervenuto anche il dirigente del servizio territoriale provinciale di Salerno, Giuseppe Gorga che ha sottolineato l’importanza della presenza di GnamFest che si rinnova ogni anno a Giffoni per incontrare i più piccoli: “Una iniziativa ormai collaudata è un investimento per il nostro territorio e per far conoscere e apprezzare ai ragazzi i nostri prodotti della Campania e a questa si accosta la Dieta Mediterranea, dichiarata dall’Unesco patrimonio immateriale dell’Umanità dal 2010. Rappresenta un volano per lo sviluppo del nostro territorio e funge da leva della promozione turistica. In questa importantissima partita l’Agricoltura e il settore della Pesca giocano un ruolo fondamentale per la promozione della salute e per la tutela, la conservazione e la valorizzazione del nostro territorio. Pensate – ha specificato Gorga – che ben il 90% del territorio regionale è rappresentato dalle aree rurali, aree agricole, pascolative, forestali e Parchi, che sono in grado di assicurare sicurezza alimentare, manutenzione e salvaguardia del territorio, cura del paesaggio, nonché difesa della biodiversità, del patrimonio storico, ambientale e culturale. È necessario, quindi, far conoscere ai cittadini, partendo proprio dai più giovani, queste importanti realtà, affinché possa nascere una nuova coscienza fondata sul rispetto del territorio e sull’adozione di stili di vita corretti. Pertanto Giffoni rappresenta la location ideale per le nostre attività”.

Ancora magia e emozioni nella quarta giornata della 49esima edizione del Festival: un viaggio tra i sentimenti e la felicità per le proiezioni dei film in concorso. La storia di Elia e del dolore di una perdita nel film PHANTOM OWL FOREST (Estonia, 2018) di Anu Aun che ha coinvolto i piccoli Elements +6 per un incontro allegro e emozionante. “Volevamo trasmettere l’importanza di preservare la natura – ha commentato la regista presente in Sala -. È la prima volta che riesco a vedere le reazioni dei ragazzi durante le proiezioni ed è stato davvero meraviglioso, vi vedo applaudire e sorridere come se tutto stesse succedendo davvero davanti ai vostri occhi. Che forza della natura”. Sottoposto al giudizio dei genitori di giffoners, docenti e filmgoers il documentario THE NAME OF YOUR DAUGHTER (Regno Unito, 2018) che li ha visti a tu per tu con la regista. “Sono felice di essere qui – ha commentato Giselle Porteneir -. Ho fatto molti documentari sui diritti umani, sui bambini e sulle donne. In questo film ho provato a raccontare la storia di una donna che ho conosciuto in Tanzania, quello della mutilazione genitale femminile è un problema globale e diffuso. Ci sono oltre mille bambine a rischio in tutta Italia – ha continuato -. E se succedesse a vostra figlia? Dobbiamo immedesimarci e capire in che modo proteggere queste bambine perché sono tutte figlie nostre”. Un messaggio importante, che parte da Giffoni per arrivare ancora più forte. “Il Festival e tutto questo meraviglioso pubblico deve e può sostenermi in questa causa – ha concluso la regista Porteneir -.  Spero di tornare presto, questa stavolta ho avuto la possibilità di far vedere il film solo ai genitori ma credo sia necessario che a vederlo ci siano tutti i giurati”.

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