Il Giffoni Film Festival, definito nel 1982 dal grande maestro François Truffaut tra i festival del Cinema il “più necessario” lo è davvero. Ma occorre andarci a Giffoni in questi giorni magici, per vivere un festival che, come dichiarano i 5.601 giurati ( robot compreso, che è il 5601esino) è semplicemente il GFF. Un evento che si rinnova da 48 anni con la tenacia e la caparbia di un direttore artistico, che a soli 18 anni decise di proiettare in piazza a Giffoni film per i ragazzi e non solo. Da allora il patron della più coinvolgente manifestazione per ragazzi e non solo di cinema, Claudio Gubitosi, non ha mai smesso di sognare e di pensare ogni anno a quello successivo, ora già proiettato al mezzo secolo del Festival.
Ma la squadra è importante. Senza le centinaia, e durante il festival migliaia, di volontari, operatori, organizzatori, collaboratori, il GFF non sarebbe realizzabile. Energia vitale che spruzza ovunque , per strada, nei vicoli, da Terravecchia al Convento dei Cappuccini, nelle piazze, oltre la Cittadella e la Multimedia VALLEY realizzata in 16 anni di una corsa ad ostacoli alla quale Gubitosi e suoi collaboratori ormai sono abituati da tempo.” Nessuno si salva da solo”, titolava un grande film ed infatti è la grande sinergia di istituzioni, sponsor, ma soprattutto dei ragazzi che anima questi dieci giorni di caos calmo, che si respira ovunque. Il mondo della stampa, della comunicazione ruota oggi intorno a Giffoni, un paesino della provincia salernitana diventato famoso nel globo grazie al GFF. Entri nella magnifica sala Truffaut e trovi una “prof di francese” non tanto adolescente, con tanto di maglietta arancione della giuria + 18 che ti dice : “Sono in giuria anch’io” , con la sua “r”, dolce che sorride anche nella pronuncia. Felice di essere lì, tra i maggiorenni del Festival a vivere un’esperienza sempre unica. E poi le star, i cantanti, gli attori, i registi che spesso ritornano a Giffoni anche più volte per il piacere di esserci e di incontrare altri giurati, altri sguardi. Per rispondere alle numerose e sempre nuove domande di tutti. Quando arriva l’ultima domanda, che qualcuno vorrebbe tagliare per restare nei tempi e nei ritmi di questa megamanifestazione, è lui il personaggio di turno che invita il conduttore o la conduttrice,di quelle che il patron ama definire “riflessioni” e non solo “dibattiti” e dice:- Dai facciamola fare l’ultima domanda, sta lì da un’ora con il braccio alzato ad attendere il suo turno!
E si improvvisa valletta, scendendo tra i ragazzi per quell’ultima curiosità che gli riempie la vita anche solo in pochi attimi. Infine il rito del blue carpet che quest’anno, poiché il tema è ispirato all’ACQUA, diventa water carpet, dove sfilano le star tempestate da flash, autografi e sorrisi, applausi, mentre la sigla inconfondibile del festival echeggia ovunque a ritmo di applausi e mani al cielo. Il Giffoni Film Festival è tutto questo e tanto altro ancora da raccontare in una narrazione senza fine, dove i titoli di coda arrivano all’infinito .
Gilda Ricci