“L’ambiente non ha colori politici, non ha appartenenze, non ha steccati. Giffoni ha una marcia in più, perché i giovani sono stimolati a pensare in modo diverso, a porre domande, a dimostrare che hanno studiato”. Esordisce così il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Sergio Costa, ospite dell’innovativa Masterclass Green del Giffoni Fim Festival. Ad accoglierlo il direttore Claudio Gubitosi e il presidente Pietro Rinaldi, insieme al sindaco Antonio Giuliano e a tutti i primi cittadini dei comuni limitrofi. “Respirare una cattiva aria non è di destra o di sinistra – ha continuato – salvaguardare e difendere l’ambiente è compito di tutto l’arco costituzionale, senza merito di nessuno. È indispensabile un nuovo paradigma ambientale, un’inversione di tendenza, imparando a pensare in maniera differente come Michelangelo”. Poi l’abbraccio ai jurors: “Grazie per avermi invitato. È la prima volta che sono a Giffoni, ma sono molto legato a questo territorio perché la famiglia di mio nonno era originaria di Sieti”, insiste il ministro travolto dal calore e dalle domande dei ragazzi. “Alla fine di questa mattinata anche io sarò Giffoni, anzi lo sono già – sottolinea sorridendo – di questa giornata mi porterò tanta freschezza, solarità, passione, lealtà, trasparenza, ma anche un enorme carico di responsabilità nella mio incarico di ministro, perché salvaguardare l’ambiente significa difendere le generazioni future”. Poi la riflessione sul Festival: “Qui si viene ad ascoltare. È stato entusiasmante, mi sono immerso in questo mondo che ti consente di pensare in maniera differente. Se non cambia la metodologia di pensiero, si ripetono gli stessi errori”. Emblematico, nel corso della visita attraverso la Multimedia Valley e la cittadella del cinema, la chiacchierata informale con il presidente della Camera dei deputati, Roberto Fico, e padre Alex Zanotelli, in una giornata densa dedicata agli ospiti istituzionali, con focus su acqua e ambiente, in linea con il tema di #Giffoni2018. “Acqua bene comune, sulla scia della direttiva europea – insiste Sergio Costa – È un bene delle persone, serve a vivere”. Anticipa l’imminente disegno di legge “Marevivo” a tutela dei mari che a breve sottoporrà al governo, per poi concentrarsi su terra dei fuochi, campagna plastic free, repressione e prevenzione dei reati ambientali, ciclo dei rifiuti e bonifica dell’Ilva durante la masterclass, in risposta alle sollecitazioni offerte dai giovani.
“Giffoni è necessario. Quando si è in grado di creare occasioni di confronto così preziose tra ragazzi provenienti da ogni parte del mondo, ci si rende conto della reale esigenza di avere tanti momenti così durante tutto l’anno”. Roberto Fico torna al Giffoni Film Festival da presidente della Camera dei Deputati e resta incantato dall’entusiasmo dei giurati e dalla futuristica Multimedia Valley, che – tra sorrisi, strette di mano e selfie con i giffoners – ha visitato in lungo e in largo. Ad aprire le porte di un sogno divenuto realtà è stato il direttore Claudio Gubitosi. “Grazie per essere tornato a Giffoni – le parole di benvenuto del direttore – ha mantenuto la promessa: ha detto che sarebbe venuto e, anche in un momento molto forte per l’Italia, oggi è qui con noi”.
Un lungo tour, quello del presidente della Camera, attento a ogni dettaglio, pronto ad affacciarsi in ogni angolo della struttura, ad ammirare la mostra allestita nella Sala dell’Arte contemporanea, a salutare i giornalisti in sala stampa. Disponibile anche a farsi immortalare, sul water carpet, con la maglietta arancione dei Generator +18, diventando così un juror ad honorem. “Qui siamo precisi – scherza Gubitosi – Lo tenga come ricordo di questa giornata”. Una giornata di incontro e confronto con i masterclasser, riuniti per l’occasione nella Sala Blu e smaniosi di porre domande alla terza carica dello Stato, approfittando della sua laurea in Scienze della comunicazione e della passione per il cinema. E lui non li ha delusi, stuzzicato sulle public history dei social applicate al cinema e, appunto, sulla settima arte: “È stupendo – esclama Fico – Io adoro il cinema, l’ho studiato. Credo che ci sia dentro alla sala una visione onirica e sorniona”.
“L’acqua, ragazzi, è un tema fondamentale. È un bene comune su cui non deve essere possibile fare profitto”. Roberto Fico non ha dubbi. Del resto, come egli stesso sottolinea, il tema scelto per l’edizione numero 48 del Giffoni Film Festival e presente sulla maiolica donata al presidente della Camera dei deputati in ricordo della giornata, è da sempre uno dei suoi cavalli di battaglia. “Tutto quello che abbiamo lo diamo per scontato – afferma Fico rispondendo alla domanda di un masterclasser – come aprire il rubinetto e lasciarlo scorre. Invece l’acqua è un bene comune, deve appartenere a tutti noi come cittadini, come comunità pubblica. Sull’acqua, bene comune, non è possibile fare profitto – sottolinea – dobbiamo tornare a una visione totalmente pubblica”.
Il tema dell’acqua, e più in generale l’ambiente, fa da filo conduttore e da legaccio tra le istituzioni presenti alla Multimedia Valley. A confermarlo, l’incontro tra i corridoi dell’avveniristica struttura tra il presidente della Camera, padre Alex Zanotelli e il ministro dell’ambiente Sergio Costa. Un incrocio fortuito, quello tra i tre, che si sono intrattenuti per qualche minuto tra sorrisi e abbracci. Prima di riprendere ognuno la propria giornata tra i giurati e districarsi sulle domande dei giovani.
Masterclass riunite, per l’incontro con Fico, in Sala Blu. E domande che spaziano dal cinema alla più stretta attualità. A partire dal tema dei migranti: “Purtroppo il nostro Mediterraneo è pieno di morti da tanti anni- esordisce Fico – Ci sono persone che partono dalle coste, in questo caso libiche, per arrivare sulle coste italiane ed europee. Negli ultimi 10 anni, ong come Save the children e Medici senza frontiere, insieme alla Guardia costiera italiana e alla Marina militare italiana hanno fatto un lavoro straordinario di sicurezza e salvataggio in mare”. Tre i punti imprescindibili per il presidente della Camera: “Salvare vite in mare sempre e comunque; imparare a gestire accoglienza e integrazione, perché l’accoglienza senza l’integrazione diventa una miseria sociale e crea scontri fra gli individui; terzo punto, l’accoglienza la deve fare tutta Europa insieme all’Italia. Dobbiamo metterci in contrapposizione a tutti quei Paesi che non vogliono quote di accoglienza proporzionale”. Per il presidente Fico “se ci fosse un’Europa solidale che cercasse di integrare, che lavorasse insieme su queste questioni, fuori dagli interessi economici e nazionali, le emergenze non esisterebbero più”. Infine, sulla Libia Fico auspica “una politica molto più lungimirante e seria, perché difronte a un Paese poco sicuro non possiamo girarci dall’altra parte. Le persone che arrivano sulla frontiera spesso si ritrovano in veri e propri lager – le sue parole – dobbiamo comprendere come mettere in sicurezza queste persone, magari con le grandi organizzazioni internazionali”.
Affrontati, nel corso della masterclass, diversi temi caldi. A partire da quello della cultura: “L’investimento sulla in cultura è fondamentale per il nostro Paese perché porta reddito, formazione, vivibilità. I sindaci, che sono in trincea, devono avere una copertura assoluta del Governo, devono aprire sale cinematografiche, teatrali, anche se in un primo momento non procurano guadagno”. Spazio anche per questioni come l’introduzione del vincolo di mandato: “Non sono d’accordo – spiega Fico – ma bisogna disincentivare i cambi di casacca. Si può fare con il cambio del regolamento alla Camera”. Toccato pure l’argomento relativo all’età pensionabile: “Prima si riesce ad andare in pensione e meglio è – dice Fico – così uno può percorrere anche dopo nuove strade e gestire il proprio tempo libero come meglio crede”. Infine, un passaggio sul tema del cambiamento e sull’importanza della lungimiranza in politica: “Ho una visione chiara di come devono essere affrontati i problemi. Ma accade che siamo subissati di emergenze e spesso si lavora solo per superarle. Inoltre – conclude il presidente della Camera -spesso i partiti lavorano solo in vista delle elezioni, quando invece dovrebbero ragionare fuori dalla ricerca del consenso elettorale”.
Educare all’innovazione sin da giovanissimi, fornire strumenti di comprensione e utilizzo consapevole delle tecnologie ma anche di difesa da fenomeni pericolosi come il cyberbullismo. Con questi temi Telefono Azzurro annuncia – nella cornice di “Next Generation”, la rassegna dedicata all’innovazione organizzata da Giffoni Innovation Hubnell’ambito nella 48° edizione di Giffoni Experience – il lancio di una nuova campagna (#NonStiamoZitti) contro il bullismo e il silenzio che circonda le persone che ne sono vittima. Il bullismo, parola tanto usata ma poco conosciuta, non è un conflitto, né uno scherzo ma una forma di violenza intenzionale frequente e prevaricatoria che lascia un segno, un disegno non a colori fin dalla nostra infanzia. Telefono Azzurro come ente accreditato dal Ministero dell’Istruzione, tramite il progetto Educazione, propone al Giffoni Village, laboratori interattivi e giochi di ruolo aperti a tutti bambini e ragazzi su tematiche come la multiculturalità, la sicurezza in rete, il mondo digitale, cyberbullismo e bullismo.
“I giovani possono fermare il bullismo – sostiene Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro – noi puntiamo tutto su di loro e sul loro protagonismo, formando chi resta in silenzio affinché facciano la loro parte. Sbaglia chi pensa che la soluzione passi dalla colpevolizzazione del bullo”.
La presenza di Telefono Azzurro a Giffoni Experience 2018 quest’anno conferma ancora una volta la stretta collaborazione instaurata, che si fonda sulla volontà di condurre battaglie comuni su temi che violano i diritti di bambini e adolescenti. Tra le attività: mercoledì 25 Luglio alle ore 12.00 presso la Sala Truffaut lancio in anteprima del video “Non stiamo Zitti”, scritto e diretto da Jacopo Gubitosi, con una testimonial d’eccezione come la giovane cantante e conduttrice Lodovica Comello.
Interverranno il presidente di Telefono Azzurro, Ernesto Caffo, il fondatore e direttore del Giffoni Experience Claudio Gubitosi, la testimonial Lodovica Comello e il cast a completo.
Inoltre, un nuovo strumento social fotografico digitale, come il Photo Booth, accoglierà durante la settimana del Festival tutti i ragazzi nella hall della Sala Truffaut per scatti originali nel segno della campagna #NonStiamoZitti.
Il dibattito – mercoledì 25 luglio – continuerà all’Antica Ramiera dalle ore 11.00 alla ore 13.00 alla Round Table “A New kind of Education”, organizzata da Giffoni Innovation Hub in partnership con Telefono Azzuro, per delineare insieme gli orizzonti emergenti e più attuali dei nuovi modelli educativi. All’incontro – aperto al pubblico – parteciperanno esponenti del mondo delle industrie digitali, culturali, creative e dell’innovazione oltre ai giovani innovatori del Dream Team. L’appuntamento darà il via alle prossime progettualità in ambito educational promosse da Telefono Azzurro in sinergia con Giffoni Experience e Giffoni Innovation Hub.
“Un futuro plastic free e acqua bene comune”: è l’appello ai masterclasser Green del #Giffoni2018 lanciato dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa. E insiste: “È importante riciclare tanto. Meno rifiuti in discarica alimentano un’economia circolare”. Anticipa l’imminente disegno di legge “Marevivo” a tutela dei mari il vertice del ministero dell’ambiente, per poi concentrarsi su Terra dei Fuochi, repressione e prevenzione dei reati ambientali, ciclo dei rifiuti e bonifica dell’Ilva, in risposta alle tante sollecitazioni offerte dai giovani. Un lungo incontro, prima di volare a Parigi in serata per un summit con la direttrice generale dell’Unesco per l’istituzione dei Caschi Verdi per la tutela della natura a beneficio di tutto il mondo: “Un’idea proposta dall’Italia, a costo zero”. È però la Terra dei Fuochi a catalizzare l’attenzione della platea, realtà che Costa ha vissuto di persona come comandante dei carabinieri forestali dello Stato. “L’emergenza si sta affrontando, adesso però bisogna accelerare e risolvere il problema. Io sono stato molte volte nelle discariche – racconta Costa alla platea, provando a trasmettere ai masterclassers la sensazione di ritrovarsi a 24 metri di profondità sotto un muro di cumuli di rifiuti – Il dossier sulle ecomafie di Legambiente non lo scopriamo oggi, è l’unica voce che da 24 anni ci offre spunti di riflessione. La Campania è abitata per il 99 per cento da persone perbene, lavoratori che si spaccano la schiena e non è retorica. Poi esiste la categoria dei delinquenti per un restante 1per cento. La risposta della polizia è sufficiente, adeguata? La legge 68 del 2015, prodotta dal parlamento in maniera trasversale, che introduce gli ecoreati è una pietra miliare per cambiare il paradigma di reazione dello Stato all’aggressione ambientale, con esiti positivi tra il 500 e il 1000 per cento in più. Abbiamo avuto, però, 30 anni precedenti di vuoto normativo. Il primo reato-delitto risale al 2001, dopo 30 anni di gap. L’attuale legge va tagliandata dopo 3 anni, occorre andare avanti”.
Tanti gli interrogativi lanciati alla platea: “C’è un modo diverso di percepire il futuro ambientale? – domanda Costa – La risposta è nel seminare”. Nelle prossime settimane, infatti depositerà il disegno di legge per la salvaguardia dei mari, denominato “Marevivo”, realizzato in sinergia con l’omonima associazione. “L’Italia è una penisola per due terzi bagnata dal mare, immersa nel Mediterraneo. Vogliamo tutelare questo mare o vogliamo morire di plastica? – incalza Costa – Con Marevivo proviamo ad evitare che le plastiche contaminino le nostre acque. Statisticamente il 50 per cento del pescato nelle reti di un pescatore è plastica, ma l’attuale normativa non consente di raccoglierla se non autorizzati. Dobbiamo consentire di portarla alle isole ecologiche”. Altro argomento molto sentito dal Ministro è l’incentivazione dell’elettrico e delle energie sostenibili: “L’auto elettrica senza colonnina per il rifornimento non ha senso – dichiara il ministro – bisogna quindi favorire la conversione della mobilità con infrastrutture e auto total elettrico o plug in, ma prima ancora prevedere autobus pubblici total electric”. Tante le proposte, tra cui l’idea di linee guida per la raccolta differenziata e pene più severe per chi commette reati ambientali: “Chi inquina non è necessariamente mafioso, ma ha creato un tale danno alla salute e alla natura, che deve pagare fino in fondo”. Il Ministro dell’Ambiente interviene anche sul caso della raffinerie Ilva, stimolato da una masterclasser proveniente da Taranto: “Le bonifiche sono già partite. Il piano ambientale è stato approvato dal governo precedente – spiega Costa – Ho chiesto in modo chiaro e inequivocabile la declinazione della bonifica. È totale o parziale? I suoli, i corpi idrici e il mare del golfo antistante quale tipo di tutela hanno? Non è banale. Le acque, dentro e sotto il suolo che finiscono in mare riattivano il processo di inquinamento. Tecnicamente sto cercando di capire come viene sanato. Non ho ancora risposte concrete e fattibili per capire se si coniuga il diritto alla salute con la Vis, la visione di impatto sanitario. Bisogna salvaguardare i posti di lavoro e la salute di un’intera città”.
“Scrivere per Topolino era uno di quei sogni che trascinavo dall’infanzia. Quando la mia amica Paola Cortellesi ha realizzato una storia sul Parco Nazionale d’Abruzzo confesso che le ho chiesto come avesse fatto. E poi sento che la scrittura ‘mi dice’ qualcosa… mi potrei autorizzare a scrivere qualcosa”: così Jasmine Trinca, tornata a Giffoni ma nelle inedite vesti di sceneggiatrice che potrebbe, a quanto pare, concedersi ancora, in futuro.
Sua, infatti, la prima delle 8 storie a fumetti del nuovo ciclo realizzato da Topolino, Zio Paperone e la minaccia del Maxi Gattone, sceneggiata in coppia con Giulio D’Antona e disegnata da Daniela Vetro. Un’avventura che vede Zio Paperone alle prese con l’acerrimo nemico Rockerduck che spopola in città grazie al suo nuovo multisala super-tecnologico e avveniristico. Le sale dello Zione, invece, sono vecchie e di scarsa qualità e rischiano di farlo uscire dalla competizione cinematografica. Ma poi appare un maxi-gattone, vera chiave di volta della storia.
“Volevo parlare delle paure dei bambini. Mia figlia di 9 anni un giorno mi ha detto ‘Io nel buio metto tutte le paure della giornata’ e da lì è partita l’ispirazione. La mia paura era il Gatto Mammone e da questo è nata l’idea del Maxi-Gattone, che si rivela non solo una proiezione delle mie paure infantili, ma anche un aggancio per parlare di cinema”. “Ho insistito perché fossero inserite la strega Amelia, personaggio che mi è molto simpatico, e la bambina Elsilia Luceforis, con la sua Lampada Magica, in veste di ‘salvatrice’: mi piaceva l’idea di un femminile ‘duplice’, malandrino e salvifico. Manca la rappresentazione della complessità del femminile: la battaglia è quella di rappresentare la donna non solo al positivo, ma nelle sue varie sfaccettature”.
Ad accompagnare il settimanale Topolino al suo primo Giffoni il direttore Valentina De Poli, lo sceneggiatore Giulio D’Antona, il caporedattore Divisione Fumetti Davide Catenacci e il disegnatore Luca Usai. “Topolino e il cinema vanno a braccetto da sempre – ha dichiarato il direttore De Poli – e sono felicissima che sia finalmente iniziata la collaborazione con il Giffoni Film Festival, unico nel suo genere proprio come il nostro settimanale. Spero sia l’inizio di un lungo viaggio insieme”. C’è già qualche idea per il prosieguo della partnership: “I giffoners ci hanno offerto tanti spunti interessanti. L’idea è quella di realizzare prossimamente una storia ambientata in un ‘simil’ Giffoni. E chissà che non compaia anche una Jasmine Trinca ‘paperinizzata’ come protagonista”.
Giffoni è una location perfetta parlare di cinema e ragazzi: “Questo è uno spazio privilegiato, dove s’insegna a guardare i film, a interpretare gli audiovisivi: se non sai gestirli rischi ti travolgano. Ed è una missione tanto più importante perché nelle scuole l’educazione all’immagine non è prevista. I ragazzi sono una fascia di mercato importante, ma la cosa bella di Giffoni è che vedono film sulla base delle specifiche età e soprattutto non standardizzati”. Un’offerta irripetibile, che educa lo sguardo. E lo sguardo è stato anche il cuore della Masterclass Classic e dell’incontro con i giurati di Elements +10: Giffoni, come Topolino, riesce a tenere insieme la maturità e la fanciullezza, riuscendo a esprimere il meglio di entrambe.
Per Andrea Viliani, direttore del Museo MADRE di Napoli, una delle caratteristiche dell’arte contemporanea è quella di essere un lavoro di team, realizzata in gruppo, attraverso figure professionali diverse e complementari che coprono tutta la “filiera di produzione” dell’oggetto d’arte: dall’intuizione fino alla promozione. Se questa è la chiave di lettura, allora Giffoni rientra a pieno titolo tra le opere d’arte contemporanea. Ed evidentemente non a caso questo pomeriggio, presso la Multimedia Valley, è stata inaugurata la Sala dell’Arte Contemporanea, curata da Valerio Falcone, responsabile Arte Contemporanea Giffoni Experience.
In esposizioni opere di Marilena Abate, Giovanna Alfano, Matteo Fraterno, Gianluca Leporini, Angelo Maisto e Stefano Marra. L’acqua, in linea con il tema di Giffoni 2018, l’ispirazione, il filo conduttore delle opere esposte. Si amplia così la gamma di linguaggi artistici di Giffoni che diventa sempre più centro di produzione e fruizione d’arte. Alla cerimonia di inaugurazione ha partecipato Luca Fiusco, direttore del Servizio Cristiano Valdese, che ha raccontato il caso di Riesi, piccolissimo paese in provincia di Caltanissetta, dove si è dato vita ad un importante esperimento di contaminazione per provare a ricostruire il senso della democrazia e della partecipazione in una comunità difficile come lo sono quelle di mafia: «Nei bambini – ha detto Fiusco – questa esperienza ha modificato la percezione del mondo e la capacità che loro oggi hanno di intervenire nelle dinamiche della società».
Il presidente del Giffoni, Pietro Rinaldi, ha sottolineato il ruolo centrale che la Multimedia Valley ha da subito occupato tra le attività del festival: «Questo luogo – ha dichiarato – deve essere la sede in cui si respira arte e cultura. L’interazione tra Giffoni e tutte quelle esperienze che hanno a che fare con le espressioni artistiche è auspicabile e va perseguita con dedizione». Jacopo Gubitosi, strategist manager del Giffoni Experience, presente alla cerimonia, ha evidenziato il rilievo che progetti come quello dedicato all’arte contemporanea hanno perché presentano una linea di coerenza con quella che è la mission di Giffoni.
Entusiasmo per la sala è stato espresso dal direttore del MADRE di Napoli,, Andrea Viliani: «E’ una sala perfetta per la fruizione dell’arte contemporanea – ha detto – Giffoni è il più grande progetto culturale di respiro internazionale della Campania, il MADRE è il museo di arte contemporanea della Campania: il confronto è perciò necessario ed auspicabile. I ragazzi sono la ragion d’essere di quest’esperienza che tutti dovrebbero conoscere».
Il direttore Andrea Viliani ha partecipato, inoltre, ad una Masterclass dedicata proprio all’arte contemporanea presso l’Antica Ramiera. Interessante il suo excursus sulla storia museologica occidentale: da Tolomeo I d’Alessandria ai Medici, passando per Papa Clemente XII fino ai casi del British e del Louvre di Parigi per arrivare al white cube di Alfred Barr, direttore del Moma di New York. Sull’evoluzione dei musei hanno avuto un peso la rivoluzione femminista, la globalizzazione e l’attuale rivoluzione digitale, senza contare la nascita di nuove figure professionali legate all’attività svolta dai musei, attività che si è ampliata e che oggi confina anche con l’infotainment oltre che con la sperimentazione, la ricerca.
«Dirigo il Museo MADRE di Napoli nel quartiere di San Lorenzo – ha dichiarato Viliani – E’ il museo di arte contemporanea stabile della Campania. Mi piace sottolineare questo carattere di permanenza perché spesso le governance non si soffermano su questo dato che, al contrario, rende la programmazione e la sostenibilità parte essenziale della responsabilità pubblica».
I musei oggi sono qualcosa di diverso, qualcosa di più rispetto alla loro veste originaria. Oggi i musei hanno a che fare con la gestione del tempo che è l’unità di misura della libertà e dell’autonomia delle persone. La loro attività si muove all’interno di una spietata competizione tra interessi e conoscenze: «C’è una grande responsabilità in istituzioni come Giffoni – ha aggiunto Viliani – perché il bisogno di cultura è un diritto e non è uno sforzo, una impostazione molto presente all’estero, molto meno in Italia».
Alla Masterclass è intervenuto il direttore Claudio Gubitosi che ha dato evidenza ad un’affinità riscontrata tra Giffoni e l’arte contemporanea nella dinamica di costruzione, distruzione e rinascita dell’idea stessa di Giffoni, un processo affine a quello dell’ispirazione artistica: «L’idea di Giffoni – ha dichiarato Gubitosi – deve essere tutelata ma deve essere lasciata libera di volare. Da sempre seguo una visione, di questa idea sono il padre ma a volte ne sono il figlio. Per alcuni anni mi è piaciuto legare la parola esperienza a Giffoni. Oggi credo che bisogna cambiare e dopo l’esperienza si cerca un’opportunità. E opportunità sarà la nuova veste di Giffoni. Nel 2020 Giffoni compirà 50 anni. Capita che quando si ha troppo amore per le idee, queste vengano distrutte da questo carico e si arriva all’autodistruzione. Questo non accadrà mai a Giffoni. Nel 2021 non ci sarà la cinquantunesima edizione, ma si ripartirà nuovamente dal numero 1. Ho atteso 16 anni per la Cittadella del cinema e 17 anni per la Multimedia Valley e allora ho capito che dobbiamo diventare amici del tempo. La Multimedia Valley è un punto di partenza, l’ho voluta con ambienti ampi, con spazi fatti apposta per pensare. E poi ho un progetto in mente con l’Università. L’ho proposta al Rettore dell’Ateneo di Salerno. Scienze della comunicazione va bene, ma bisognerebbe aggiungere un altro dipartimento. Quale? Quello di scienze dell’intuizione come un’intuizione è stata e continua ad essere Giffoni».
La consueta asta di beneficenza che arricchisce il programma delle attività di AURA durante il Giffoni ha avuto luogo domenica 22 sera al Giardino degli Aranci. Molti e di finissima fattura i mobili, dipinti e gli oggetti d’arte che il pubblico si è aggiudicato. Banditore d’asta come sempre è stato il Presidente Onorario di Giffoni Experience Genè Andria.
L’asta è stata divisa in due parti: la “piccola asta” ed la “importante asta” che prevedeva l’aggiudicazione dell’oggetto al miglio prezzo offerto. Tra i pezzi più pregiati, una importate specchiera a foglie ritorte di fine Ottocento e splendide porcellane di Meissen. “Con il ricavato daremo un importante sostegno all’Ospedale Pediatrico Santobono di Napoli – ha spiegato la Presidente di AURA, Alfonsina Novellino, a completamento del Tavolo Veneto del secolo XIX donato l’anno scorso”. Nel corso della serata, allietata dal duo dei Posteggiatori abusivi, sono stati consegnati due riconoscimenti a Pier Giorgio Turco, medico missionario, e a Gioacchino Duccilli, vice presidente del Giffoni Experience.