«Lanciamo un appello all’Eda per conoscere il futuro del trattamento dei rifiuti nel Salernitano».
E’ la domanda che si pone la Fiadel Salerno insieme ai lavoratori del Cgs, che gestisce quattro impianti di depurazione per conto del Consorzio Asi.
«Gli impianti trattano rifiuti liquidi provenienti dalla provincia di Salerno, da molti impianti della Campania e da aziende che operano oltre i confini regionali. Di fatto, assicurano il trattamento dei rifiuti liquidi provenienti da civili abitazioni e da attività produttive (come il percolato di discarica), permettendo la salvaguardia ambientale tramite attività depurativa. Nonostante ciò – denuncia la segreteria provinciale Fiadel, guidata da Angelo Rispoli – la forza lavoro è inferiore alle cinquanta unità, tra dipendenti che svolgono compiti presso la direzione che ha sede a Salerno, impiegati, tecnici e manutentori presso l’impianto terminale di convogliamento delle acque di Battipaglia, lavoratori che svolgono mansioni tecniche ed operative presso gli impianti di Buccino, Palomonte e Oliveto Citra. Il numero è esiguo ed insufficiente ad assicurare attività depurative e di gestione dei rifiuti in condizioni di sicurezza ed al contempo operare con efficienza ed efficacia. Si sa che ci sono interventi di accorpamento delle società territoriali sia nel settore delle acque che di quello legato alle problematiche dei rifiuti, con l’intento di contenere i costi ed assicurare la salvaguardia territoriale. Eppure questa società, nonostante gestisca impianti per la depurazione e il trattamento dei rifiuti, non fa parte del disegno politico che dovrebbe dotare il territorio di un sistema di gestione funzionale alle sfide ambientali».
Non mancano gli interrogativi: «Non si sa quale possa essere il destino di una azienda che ha pochi lavoratori e per giunta non più giovani: non si fanno assunzioni da quasi 30 anni, né si punta ad utilizzare i benefici di legge per assumere giovani tecnici in grado di favorire innovazione e modernizzazione. A ciò si aggiungono i mancati investimenti e le carenti manutenzioni». Infine l’appello dei lavoratori: «Ci rivolgiamo a coloro che compiono scelte politiche e di gestione ambientale per conoscere il futuro del trattamento dei rifiuti liquidi nell’area salernitana e gli interventi per affrontare problematiche sempre più determinanti per lo sviluppo del territorio».