“Definire un suolo vivo, significa percepire la vita al suo interno e la sua immensa potenzialità di trasformarsi nel nutrimento ideale per la pianta che ospita”. A sottolineare l’importanza del suolo “senza il quale l’umanità non potrebbe esistere”, è stato il professor Vincenzo Michele Sellitto, Agronomo, esperto in campo nazionale ed internazionale in Suolo e Tecnologie per lo Sviluppo e l’Innovazione Sostenibile in Agricoltura, durante la conviviale rotariana organizzata in occasione della “Giornata Mondiale della Terra”, presso il “Saint Joseph Resort”, dal “Rotary Club Salerno Est” presieduto dalla dottoressa Marilena Montera. Il professor Sellitto, socio del Club rotariano, già docente a contratto in Microbiologia applicata nei sistemi agricoli, presso Università di Scienze Agricole e Medicina Veterinaria di Timisoara, in Romania, ha spiegato che il nostro pianeta, è in continua trasformazione: “Ogni minuto che passa il nostro pianeta cambia geologicamente e il suolo, che è costituito da quei 30 centimetri che usiamo sostanzialmente per coltivare, può dividerci dall’estinzione o dalla sopravvivenza: questi 30 cm. di vita che sono sotto i nostri piedi hanno permesso di svilupparci, di crescere; rappresentano il più importante serbatoio di biodiversità del nostro pianeta. Quando parliamo di pianeta, di cambiamenti climatici, dobbiamo parlare di suolo: è il suolo che ci dà speranza”. Il professor Sellitto, che è anche Project Leader in Biolchim spa, ha spiegato che Gaia, la nostra Terra, che è un organismo vivente, è malata: L’uomo, che è una specie cosmopolita, invasiva e distruttiva, è presente ovunque sulla Terra e ha un impatto distruttivo sull’ecosistema: siamo nell’epoca dell’Antropocene ”. Il professor Sellitto ha anche spiegato il fenomeno dell’erosione del suolo: ” Per formare 10 centimetri di terreno fertile ci vogliono 2000 anni e in ogni secondo noi perdiamo ,solo in Italia,2mq. di suolo”. Il professor Sellitto ha spiegato quella che è la nuova visione del suolo:” La conoscenza del suolo come organismo vivo ci consentirà di salvare il pianeta. C’è un forte legame tra il Microbioma dell’uomo e quello del suolo: buona parte del Microbioma umano deriva dal suolo; c’è una forte interconnessione tra il Microbioma umano e quello della terra che comunicano tra loro. Nel suolo ci sono miliardi di microrganismi che comunicano tra loro: tutti hanno motivo di esistere. Il suolo ci racconta la sua storia e anche il suo stato di salute: in qualche modo il suolo ci comunica delle informazioni. Se il clima cambia le piante soffrono, ma se sono all’interno di un suolo vivo, insieme al suolo riescono, da sole, a mitigare questi grandi cambiamenti. Tutte le piante, ogni giorno, tentano di creare sistemi d’interconnessione con ciò che trovano all’interno del suolo che è rappresentato dal Microbioma: ci sono dei microrganismi che entrano all’interno delle piante e le aiutano. Per far star bene un terreno possiamo e dobbiamo aggiungere al suolo dei microrganismi, così come l’uomo aggiunge microrganismi al proprio intestino per stare meglio: la scienza oggi lo consente. E’ questo il cambiamento ”.
Aniello Palumbo