Le imprese culturali no profit composte da giovani hanno la possibilità di partecipare sino al 10 luglio 2015 al bando che mette a disposizione 2 milioni e 650 mila euro di risorse private per sostenerle, accompagnarle e rafforzarle, sia sul piano organizzativo che gestionale: ad essere premiata dal bando Funder35, è l’innovatività. Possono partecipare le organizzazioni no profit di alcune zone d’Italia, tra cui Campania, Puglia, Calabria, Basilicata, Molise, Sicilia, Sardegna, oltre che le province di Ascoli Piceno e Ancona nelle Marche.
L’iniziativa, nata nel 2012 nell’ambito della Commissione per le Attività e i Beni Culturali dell’Acri (Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa) e giunta al suo secondo triennio, quest’anno è promossa da 18 fondazioni.
L’iniziativa è rivolta alle organizzazioni culturali senza scopo di lucro (imprese sociali, cooperative sociali, associazioni culturali, onlus, fondazioni, ecc) composte in prevalenza da giovani di età inferiore ai 35 anni, impegnate principalmente nell’ambito della produzione artistica/creativa in tutte le sue forme, da quelle tradizionali a quelle di ultima generazione o nell’ambito dei servizi di supporto alla conoscenza, alla valorizzazione, alla tutela, alla protezione, alla circolazione dei beni e delle attività culturali.
Si tratta spesso di organizzazioni caratterizzate da una forte fragilità strutturale e operativa e dalla dipendenza, decisiva, dalle sovvenzioni saltuarie di finanziatori pubblici e privati. Imprese culturali a volte legate al ciclo di vita di progetti occasionali.
L’obiettivo di Funder35 è superare queste criticità, sostenendo e accompagnando le imprese culturali già attive. Attraverso il bando annuale vengono individuati i migliori progetti presentati da organizzazioni culturali senza scopo di lucro, offrendo loro un’opportunità di crescita e di sviluppo attraverso un contributo economico a fondo perduto e un’attività di accompagnamento, che prevede un supporto formativo, una serie di facilitazioni e, soprattutto, l’adesione e la partecipazione alla “comunità di pratiche” di Funder35 per lo scambio di idee, modelli e prassi di successo.