“O siamo fratelli o ci distruggiamo a vicenda” è stato il titolo dell’incontro organizzato su piattaforma dalle associazioni: “Soroptimist International Salerno” , presieduto dalla professoressa Giulia De Marco, “Hortus Magnus” e “Parco Storico Sichelgaita”, presiedute dalla professoressa Clotilde Baccari Cioffi, durante il quale Don Tonino Palmese, professore di teologia e Vicario Arcivescovile della Diocesi di Napoli per il Settore Carità e Giustizia, ha approfondito i contenuti della terza enciclica di Papa Francesco, “Fratelli Tutti”, scritta nel suo ottavo anno di pontificato, durante la pandemia. “ Papa Francesco ha scritto che l’emergenza sanitaria globale è servita a dimostrare che “nessuno si salva da solo” e che è giunta davvero l’ora di “sognare come un’unica umanità” in cui siamo “tutti fratelli” – ha spiegato Don Tonino Palmese che ha parlato di fratellanza, amicizia e solidarietà – “ La solidarietà è il principio di pianificazione sociale che permette ai diseguali di diventare uguali, la fraternità consente agli eguali di essere persone diverse. E’ questo il concetto di fratellanza espresso nell’Enciclica, secondo il quale tutti sono cittadini del mondo, con uguali diritti e doveri, nuovo paradigma per risolvere i problemi attuali dell’umanità”. Don Tonino ha spiegato che l’enciclica di Papa Francesco offre una lettura di carattere multidisciplinare sulla questione umanità:” La riflessione che ci offre Papa Francesco è totalmente radicata sul Vangelo e sul Concilio Vaticano II. L’icona evangelica che presenta all’Umanità e alla Chiesa è la parabola del buon samaritano. Per conoscere Dio bisogna conoscere l’uomo che diventa finalmente umano, perché se è disumano non può conoscere Dio”. Nell’Enciclica il Papa, lancia l’allarme anche contro una “cultura dei muri” che favorisce il proliferare delle mafie, alimentate da paura e solitudine:” Il tema delle mafie è stato molto rivisitato all’interno dell’esperienza della religione cattolica. Lo studio delle religioni ci ha dimostrato che le regioni più cattoliche del mondo, o dove il cattolicesimo è stato portato, sono state anche le regioni che più hanno subito il tema delle mafie. Le regioni più cattoliche sono quelle dove la mafia si è sviluppata: la logica di un certo perdono ha determinato la possibilità della doppia morale: “nella vita posso fare il mafioso, nella Chiesa posso fare il cattolico che si confessa”. Per avere il perdono è necessario, oltre a restituire quanto si è rubato, restituire anche la verità. Si ritorna a Dio solo se si restituisce il danaro e la dignità” . Don Tonino ha terminato il suo intervento recitando una preghiera “ che è respiro dell’anima”: quella che conclude l’Enciclica:” Affinché nel cuore degli uomini alberghi “uno spirito di fratelli”. (Pubblicato su “Il Quotidiano del Sud” edizione di Salerno).
Aniello Palumbo