Nell’attuale panorama lavorativo italiano, riuscire a trovare un posto di lavoro contrattualizzato e, soprattutto, riuscire a mantenerlo è sempre più difficile.
Nel primo trimestre del 2015, l’Italia è ufficialmente uscita dalla recessione economica, scatenata dalla grande crisi finanziaria esplosa nel 2007 negli Stati Uniti e allargatasi al resto del mondo nel corso dei mesi successivi. Durante questi anni di grave dissesto economico, molti sono stati i fenomeni negativi che hanno inciso sull’occupazione, andando a complicare ancora di più una problematica sempre esistita nel nostro paese e mai affrontata con la giusta determinazione dai governi che si sono succeduti.
Secondo i dati Istat pubblicati in primavera, il numero dei cittadini italiani abili al lavoro, ma privi di un’occupazione sarebbe attualmente pari a circa 7 milioni. Di questi, i disoccupati a tutti gli effetti sono 3,3 milioni mentre, stando alle stime dell’istituto di statistica, 3,5 milioni di persone, pur essendo disponibili a lavorare, avrebbero rinunciato alla ricerca di un impiego, scoraggiati dalle numerose difficoltà riscontrate.
Stando ai dati diffusi dall’Osservatorio del precariato dell’Inps, il ritorno del PIL ad un valore positivo e i cambiamenti introdotti con il Jobs Act, la riforma del lavoro entrata in vigore a metà marzo, avrebbero iniziato a produrre i primi effetti positivi a livello occupazionale: nel primo quadrimestre del 2015, si sarebbe osservato un aumento complessivo delle nuove assunzioni pari a 188.679 unità, rispetto allo stesso periodo del 2014. Di queste, ben 155.547 sono rappresentate da nuovi contratti a tempo indeterminato.
Nonostante i segnali di ripresa siano sicuramente incoraggianti, va detto che l’ingresso nel mercato del lavoro non sarà certo destinato a semplificarsi nei prossimi anni. Lo strumento migliore nelle mani dei lavoratori di domani rimane quello della formazione, accademica e professionale.
Negli ultimi anni, il tema della formazione ha subito molti cambiamenti, sia dal punto di vista dell’offerta prodotta da università ed istituti pubblici e privati, sia per quanto riguarda i fini perseguiti e le metodologie adottate.
Ad esempio, si è assistito all’introduzione di nuove metodiche didattiche, che consentono di acquisire una formazione basata sulle esperienze dirette, invece che sulle sole nozioni teoriche. Questo perché, approfonditi studi condotti nell’ambito della scienze della formazione sembrerebbero aver dimostrato che, ai fini didattici, il dialogo e l’emozione tra i docenti e i discenti sia molto più efficace rispetto alle tradizionali e noiose lezioni frontali in aula.
In quest’ottica, emerge sempre di più l’importanza di possedere una formazione tecnico/pratica che consenta di spendere al meglio le proprie competenze nel mondo del lavoro.
Ma come si può acquisire una preparazione specifica di questo genere? La soluzione più vantaggiosa, specie per chi ha completato il proprio percorso di studi universitari, consiste nella partecipazione ad un master formativo.
Cos’è un master?
I master sono dei corsi dai contenuti altamente qualitativi e specifici, che vengono erogati dalle università statali, o dalle business school agli studenti che desiderano specializzarsi, ma anche a coloro che già lavorano e hanno bisogno di arricchire e migliorare le proprie competenze per fare carriera.
La tendenza fino ad oggi osservata sembrerebbe indicare che i master siano destinati a diventare un must per i neolaureati in cerca di un primo impiego. Va detto che il mercato dei master post laurea risulta essere in rapida espansione e ogni anno il numero dei corsi disponibili aumenta quasi esponenzialmente. Riuscire ad individuare il master migliore per le proprie esigenze e per le finalità che si intendono perseguire non è affatto semplice. Inoltre, non bisogna dimenticare che frequentare un corso di master richiede un impegno economico importante, per cui sceglierne uno senza aver prima fatto tutte le valutazioni del caso, può rivelarsi un grave errore e comportare lo spreco di risorse economiche, ma anche di tempo. Individuare il master migliore, in relazione alle necessità personali e professionali può, dunque, essere fondamentale per salvaguardare il proprio futuro lavorativo.
Cerchiamo di capire quali sono gli aspetti che devono essere valutati con maggiore attenzione, prima di optare per l’iscrizione ad un master, piuttosto che ad un altro.
Prima di tutto, occorre fare chiarezza circa il settore in cui si desidera operare: un’autovalutazione delle proprie attitudini e propensioni è, certamente, il modo migliore per comprendere il tipo di orientamento professionale a cui ci si potrebbe dedicare.
Il master deve, ovviamente, essere scelto anche sulla base degli studi condotti: per una maggiore efficacia e spendibilità delle proprie competenze nel mondo lavorativo, i contenuti del programma del master devono essere in linea con gli studi accademici in precedenza svolti.
Le facoltà che contano il maggior numero di iscritti in Italia sono quelle economiche e, di conseguenza, il numero di master relativi a questo settore risulta essere particolarmente elevato.
I master in finanza sono, attualmente, tra i più gettonati, anche perché il settore finanziario è ricco di richieste relative a figure professionali che si occupino di amministrazione, finanza e controllo aziendale.
In questo caso, per coloro che possiedono un background rappresentato da studi economici, finanziari o giuridici, è possibile accedere ad un master in finanza di provato valore e specializzarsi nelle diverse aree di competenza finanziaria. Un altro aspetto che può essere determinante nella scelta di un master è la quantità di tempo che si ha a disposizione per seguire le lezioni; per venire in aiuto degli studenti già alle prese con il mondo del lavoro, oltre alla normale versione full-time, molti corsi propongono anche un’interessante formula week-end (prendete visione dell’approfondimento sul sito di un’azienda che organizza master in finanza con formula week-end).
A questo punto, sarà opportuno fare delle ricerche approfondite circa il programma del master in questione, che dovrà necessariamente contenere anche delle esercitazioni pratiche. Può essere utile verificare la storia dell’istituto che organizza il corso e conoscere il numero di edizioni già tenute del master (più elevato sarà il numero e maggiore sarà il successo ottenuto dal corso in questione).
Occorre prestare attenzione all’autorevolezza del corpo docenti e alla provenienza di ogni singolo insegnante. I corsi migliori sono, sicuramente, quelli in cui vi sono docenti di università e docenti provenienti dal mondo imprenditoriale, così da poter avere dei riscontri sia teorici che pratici sulle dinamiche e le problematiche interne alle aziende.