L’Italia è il Paese europeo che ha rilevato il più elevato numero di irregolarità fraudolente nell’utilizzo dei fondi europei nel 2013: è quanto afferma il rapporto annuale sulla protezione degli interessi finanziari della Ue. L’Italia, grazie al suo sistema di prevenzione delle frodi, ha riportato 302 casi di utilizzo a scopo di lucro, che corrispondono a una frode di 68,5 milioni di euro, cifra record in Europa per il 2013.
La maggior parte degli illeciti sono nell’utilizzo dei fondi agricoli (213 casi e 36,7 milioni di euro di frode), poi ci sono quelli di coesione (72 casi e 24,6 milioni di euro) e poi la pesca (17 e 7,4 milioni di euro). In generale, le frodi sui fondi del bilancio europeo riscontrate dalle autorità nazionali sono scese nel 2013 rispetto all’anno precedente: 248 milioni di euro contro i 315 milioni del 2012. il 75% delle frodi è stata rilevata nei fondi all’agricoltura.
Pochissime irregolarità fraudolente sono state trovate in Belgio, Lituania, Lussemburgo, Ungheria, Olanda, Finlandia e Svezia. La Commissione ha richiamato questi Paesi perché potrebbero non aver effettuato bene i controlli anti-frode, mentre ci tiene a precisare che il numero dei casi di uso illecito di fondi “non deve essere interpretato come il livello di frode degli Stati”. (ANSA)