Il tribunale del Riesame di Salerno ha stabilito il dissequestro delle Fonderie Pisano, stabilimento del quartiere Fratte di Salerno.
I carabinieri del Noe di Salerno su disposizione della Procura sequestrarono l’impianto a giugno scorso. I reati contestati ai titolari dello stabilimento di via Pisano, al centro da tempo di polemiche sull’inquinamento ambientale prodotto, furono tra gli altri scarico di acque reflue inquinanti, gestione illecita di rifiuti speciali anche pericolosi, emissioni nocive in atmosfera. Dalla proprietà dei Pisano, per il momento, ancora nessun commento. Soddisfazione dalle rappresentanze sindacali “rappresenta uno spiraglio di speranza per le maestranze”. Amareggiato il Comitato Salute e Vita, “è una notizia funesta, rappresenta una condanna a morte per i cittadini”.
Critica anche la deputata M5S Silvia Giordano:
I provvedimenti della magistratura vanno sempre rispettati. Ora però deve essere rispettato anche il diritto alla salute dei residenti di Fratte e di Salerno.
Mi auguro che, alla ripresa della produzione, venga stilato un calendario di ispezioni costanti e imparziali sia da parte dell’Arpac che dei periti della Procura di Salerno.
Le indagini infatti sono ancora in corso e il pericolo inquinamento non è stato per niente scongiurato.
A questo si aggiunge anche l’apertura del centro commerciale Le Cotoniere che non aiuta di certo a mantenere l’aria salubre.
Tutti gli attori in causa, in primis il Comune di Salerno che finora ha fatto spallucce, devono monitorare costantemente le Fonderie in nome dei cittadini e dei lavoratori.