Fonderie Pisano, il Riesame autorizza l’apertura. Cammarota: ora si delocalizzi.

BESTORE è lo store a Salerno dove la moda incontra l'energia e la creatività dei giovani.
Kynetic agenzia web di Salerno specializzata nella gestione dei social network come Facebook, Instagram, Linkedin
Ecommerce di successo è un programma di Kynetic agenzia web di Salerno specializzata nella consulenza e nella realizzazione di siti web di commercio elettronico integrate con Amazon, Ebay e i migliori marketplace
Laurea online presso l'Università telematica Unicusano Salerno sede di esame
Caliani, atelier di abiti da sposa e sposo a Salerno ed Avellino, Jesus Peiro, Nicole Milano, Thomas Pina, Tombolini

Raggioverde srl è un'azienda specializzata nella produzione e commercializzazione di fertilizzanti e prodotti Nutrizionali e Fisio-attivatori per la nutrizione e cura delle piante con ampio catalogo Vivo biosolution per l'agricoltura biologica.
CartolibreriaShop.it acquista online tutti i prodotti per la scuola e per l'ufficio. Zaini, astucci, colori, penne, quaderni, raccoglitori, evidenziatori, Stabilo, Legami Milano, Eastpack, Invicta, Pool Over, Panini, Seven
Gioielleria Juliano a Salerno, scegli il regalo perfetto per te o per chi ami tra i gioielli di Giovanni Raspini, Mirko Visconti, Marcello Pane, Donna Oro, gli orologi Philip Watch, Seiko
MPS Engineering è un'azienda italiana di progettazione e realizzazione di soluzioni per l'industria nel campo dell'automazione e della robotica.
Kynetic agenzia web di Salerno specializzata nella gestione dei social network come Facebook, Instagram, Linkedin

“La giustizia si fa nei tribunali e la verità si afferma nei processi. Il resto è strumentalizzazione”. Lo afferma  il Presidente della Commissione Trasparenza avv. Antonio Cammarota in merito alla pronuncia del Tribunale del Riesame sulle Fonderie Pisano.

“Ora le Istituzioni  si assumano tutte le responsabilità che non si sono assunte nel corso di questi anni, con le inutili e offensive passerelle politiche di maniera, e si attivino tutti i procedimenti per favorire la delocalizzazione e quindi la tutela del lavoro, dell’ambiente, della produzione”.

E’ stata depositata oggi la decisione assunta dal collegio del Tribunale del Riesame sul ricorso della Procura di Salerno contro il dissequestro delle Fonderie Pisano. La pronuncia è favorevole ai fonditori, dunque l’impianto può rimanere legittimamente aperto. La decisione del collegio presieduto dal giudice Gaetano Sgroia, allinea le determinazioni della giustizia ordinaria con quelle della giustizia amministrativa. E’ di qualche settimana fa, difatti, il provvedimento con cui il Tar ha annullato la revoca dell’autorizzazione integrata ambientale voluta dalla Regione Campania, ripristinando le condizioni di agibilità per la riapertura seppur parziale dell’opificio di Fratte.

Il punto a favore della difesa dei Pisano, rappresentata tra gli altri dagli avvocati Lentini e Scarlato, segna un passaggio decisivo per l’intera vicenda giudiziaria che riguarda le Fonderie. Non si conoscono nel dettaglio le motivazioni che hanno spinto il Riesame a confermare il dissequestro già deciso qualche mese fa, ma è certo che una decisione di questo genere rafforza le ragioni dei Pisano.

La Procura, invece, insisteva per i sigilli, ritenendo insufficienti le garanzie a tutela della salute dei cittadini ed il piano industriale di messa in sicurezza e delocalizzazione, nonché reiterate le condotte illecite riguardo reflui ed emissioni. D’altro canto, la difesa dei Pisano ha sempre sostenuto la fragilità scientifica degli studi epidemiologici svolti su campioni limitati di popolazione, la legittimità piena delle autorizzazioni ottenute, la buona volontà manifestata con il piano che prevede lo spostamento della fabbrica.

La decisione sul sequestro delle Fonderie Pisano è tornata ai giudici salernitani del Riesame dopo la pronuncia della Cassazione risalente al 28 settembre scorso, quando la Suprema Corte annullò l’ordinanza di dissequestro delle Fonderie emessa dal Riesame disponendo il rinvio per una nuova pronuncia. La tesi dell’accusa formulata dalla Procura era quella di un’autorizzazione ambientale frutto di un patto collusivo tra controllori e controllati. Ma già nella prima pronuncia del Riesame- ad esempio- si parlava di emissioni di gas in atmosfera rispettosi delle prescrizioni, con il rientro nei parametri nella fase dei campionamenti Arpac.

Inoltre: la Procura ha ritenuto che il reato di gettito di sostanze pericolose andasse a sostanziare il mancato ossequio al principio di legalità; ma il Riesame ha sostenuto che la “normale tollerabilità” riferita alle emissioni dello stabilimento di Fratte non sia un criterio sufficiente a determinare la chiusura della fabbrica.