Il CODACONS che continua a presentare innumerevoli denunce, perdurando la grave situazione per gli abitanti di Salerno e della Valle dell’Irno che da decenni convivono con le fonderie Pisano, che sversano nell’aria fumi e materiale altamente inquinante, da cui fuoriescono sostanze tossiche dagli odori assolutamente sgradevoli che si propagano fino al centro della città mentre il materiale ferroso lavorato all’interno produce un pulviscolo nero che si deposita in tutte le zone limitrofe, questa volta (attraverso l’Avv. Matteo Marchetti) viene inoltrata una richiesta di accesso all’ARPAC la quale anticipa altre iniziative e con cui si chiede di avere:
1) l’elenco di tutti i monitoraggi con relativi risultati effettuati sull’ambiente circostante le fonderie Pisano dal mese di Gennaio 2010 ad oggi;
2) l’elenco dei controlli svolti e delle relative analisi dal mese di Gennaio 2010 ad oggi;
3) la copia di tutti i documenti riportanti i risultati analitici delle indagini fatte dal mese di Gennaio 2010 ad oggi;
4) copia di tutte le relazioni tecniche sulle Fonderie Pisano dal 2010 ad oggi;
5) copia di ogni atto/o documento connesso o collegato alla tematica dell’inquinamento delle Fonderie Pisano nella valle dell’Irno;
L’Avv. Matteo Marchetti vice segretario nazionale Codacons dichiara: “abbiamo deciso di diffidare l’Arpac e chiedere l’accesso agli atti, ai sensi degli artt. 22 e ss. della L. n. 241/90, degli artt. 3 e ss. del D. Lgs. n. 195/2005 nonché dell’art. 3 sexies del d. lgs. n. 152/2006, perché vogliamo una volta per tutte sapere ufficialmente cosa è stato fatto. Questa è solo la prima di azioni successive che il Codacons Campania e il Codacons Nazionale intraprenderanno”.