Sabato 22 febbraio 2020, ore 19, a Sant’Arsenio (Sa), negli spazi del Teatro Comunale G. Amabile, parte la stagione concertistica “Flauto in lettere”. La rassegna si tiene dal 22 febbraio al 21 marzo 2020 sotto la guida del M° Salvatore Lombardi (direttore artistico), con il patrocinio della Regione Campania, del Comune di Sant’Arsenio, e l’organizzazione dell’Associazione Flautisti Italiani.
Il progetto prevede una stagione concertistica intrecciata alla narrazione di personaggi letterari che hanno avuto un trascorso tra il Vallo di Diano e Napoli. Compositori e scrittori, musicisti e intellettuali di epoche diverse per quattro appuntamenti variegati. La parte critica è affidata alla studiosa Vanessa Marzullo, mentre le performance musicali vedono protagonisti i grandi nomi del circuito flautistico-pianistico nazionale e internazionale.
«Un percorso attraverso la musica e la grande letteratura – spiega il direttore artistico Salvatore Lombardi – Un importante lavoro di ricerca musicologica, presentato attraverso le performance di grandi solisti. La scelta del Comune di Sant’Arsenio trova la sua ragione nel forte desiderio di riscoperta di questi luoghi, riportandoli al grande pubblico, grazie alla presenza di artisti come Bruno Canino e Matteo Evangelisti. Ogni concerto avrà una introduzione in cui verranno raccontati l’epoca e i personaggi ad essa legati sul piano storico o tematico. La rassegna si inserisce all’interno di un progetto più ampio, per promuovere e sostenere i giovani talenti, che poi è la missione principale dell’Associazione Flautisti Italiani».
Il programma. Si parte sabato 22 febbraio, con “Il Barocco italiano e la Lucania sconosciuta di Luca Mandelli”. Sul piano letterario e storico, vengono illustrate le suggestioni del periodo che va dal Seicento alla prima metà del Settecento, con un focus sulla figura del maggiore esponente della storiografia del Vallo del Diano, Luca Mandelli, monaco agostiniano e autore di una monumentale opera storica suddivisa in due parti: “Lucania illustrata” e “Lucania sconosciuta”; per la sezione musica, vengono eseguite le composizioni barocche di Benedetto Marcello, le opere di Alfredo Casella, i capolavori di Claude Debussy, e per finire Charles-Marie Widor. Il concerto è affidato a Matteo Evangelisti (primo flauto al Teatro dell’Opera di Roma) e Raffaele Maisano (pianista dell’Accademia Mediterranea del Clarinetto). Sabato 29 febbraio, “Napoli-Parigi, un viaggio tra la musica e Jean-Paul Sartre”. Il programma proposto è un viaggio musicale che si snoda tra la lettura di liriche napoletane e l’esecuzione di brani ispirati da pièce francesi, alla scoperta di analogie e differenze tra due popoli e culture per nulla distanti tra loro; su tutto, la poetica di Jean-Paul Sartre. Il primo brano proposto, “Deux Interludes”, è un lavoro del 1946 realizzato da Jacques Ibert. Il secondo brano è la malinconica “Deuxieme Sonate”di Claude Debussy, composta nel 1916. Segue “Elegiac Trio” di Arnold Bax, quindi la poco nota “Petite Suite” di Andrè Jolivet. Ad esibirsi, Catello Coppola (flautista), Simone De Pasquale (viola), Adriana Cioffi (arpista). Sabato 7 marzo, “L’Ottocento musicale e la Napoli di von Goethe”. L’incredibile storia di Johann Wolfgang von Goethe scrittore, poeta e drammaturgo tedesco, che nel 1786 intraprese un primo viaggio in Italia, arrivando a Napoli, dove si stabilì per un mese. Il soggiorno italiano ispirò l’opera intitolata “Viaggio in Italia”. La città partenopea costituisce un capitolo a parte del proficuo soggiorno dello scrittore in Italia. A Napoli, nell’epoca del soggiorno del letterato tedesco, la Scuola Musicale napoletana era un punto di riferimento per tutta l’Europa. Il programma musicale proposto, in omaggio al soggiorno napoletano di Goethe, vuole far rivivere in musica i salotti dell’epoca. Si parte con le pagine di Domenico Cimarosa e Ferdinando Carulli, cui si aggiungono l’Ouverture Tancredi di Gioacchino Rossini, la raccolta di Walzer di Schubert e la trascrizione dell’Ouverture “La clemenza di Tito” di Mozart. Protagonisti delle performance, Mario Pio Ferrante (primo flauto solista con le orchestre La Grecìa e la SerrEnsemble) e Piero Viti (chitarrista e musicologo). Si chiude, sabato 21 marzo, con “Il dopoguerra tra compositori e Gaetano Macchiaroli”. La vita e l’attività intellettuale di Gaetano Macchiaroli, personaggio illustre appartenente ad una famiglia storica di Teggiano. Orbitante tra Napoli e Salerno, piaceva definirsi “dianese” e fu tra gli organizzatori dei “treni della felicità” nel dopoguerra, per sottrarre i bambini del Sud al degrado in cui dopo il conflitto mondiale versava Napoli. Ma Macchiaroli fu anche “organizzatore di cultura”, promuovendo prestigiose mostre, come quella su “Giacomo Leopardi: la vita, i luoghi e le opere”, su “Caravaggio e caravaggeschi”, su Goethe, Donizetti e Bach. Il concerto si aprirà proprio con la musica di Johann Sebastian Bach, per proseguire poi alla Sonata per flauto e pianoforte di Donizetti; quindi le composizioni dello svizzero Frank Martin con la sua Ballade, Francis Poulenc, il compositore francese Olivier Messiaen con Le Merle noir, e infine Pietro Morlacchi. A condurre il concerto, il giovanissimo Cristian Lombardi (flautista) e Bruno Canino (pianista di fama internazionale ed ex direttore musicale della Biennale di Venezia).