Flash mob animalista contro il Terraquarium: animali in schiavitù.

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Il giorno dell’Epifania ci siamo recati davanti al parco del Mercatello di Salerno, per il nostro primo evento del 2023: “Non c’è divertimento nella prigionia”.

Abbiamo tenuto un presidio pacifico di fronte al Terraquarium che è stato installato per tutta la durata delle feste natalizie in via Giovanni Paolo II, e attraverso i nostri discorsi e i cartelli, abbiamo amplificato la voce e la resistenza di quegli animali che sono costretti ad una esistenza di prigionia e di schiavitù solo per un’idea sbagliata di divertimento e di intrattenimento.
Il Terraquarium è una mostra itinerante di animali selvatici detenuti in cattività, in particolar modo rettili e pesci, come iguane, serpenti, tartarughe, coccodrilli, squali, razze, ma anche artropodi come tarantole e scorpioni, e spesso sono presenti anche dei mammiferi, come in questo caso dei pipistrelli.
Tutti animali che dovrebbero poter vivere nel proprio habitat naturale e non all’interno di gabbie, di vasche o di teche di vetro.
Non c’è nulla di educativo per un bambino nell’andare a vedere una creatura reclusa, di cui non vengono rispettate le esigenze etologiche e che non ha la possibilità di comportarsi in maniera naturale, come farebbe se vivesse in libertà.
Animali che hanno pochissimi stimoli e che sono soggetti a malessere psicofisico e stress, in quanto esseri senzienti in grado di provare sensazioni ed emozioni.
Spesso per difendersi, i possessori di questi mini zoo itineranti, ma anche dei circhi, fanno sapere che tutti gli animali in questione sono nati in cattività.
Questo lo sappiamo molto bene, ma ciò non cambia la gravità, ma testimonia come questo sistema sia profondamente sbagliato, perché ci fa accettare il fatto che un animale possa essere imprigionato, allevato, venduto come fosse un mero oggetto, che possiamo guadagnare denaro tramite il suo sfruttamento, qualunque esso sia, e che possiamo farne tutto ciò che vogliamo, solo perché è ancora legale farlo, e solo perché la nostra specie si è arrogata il diritto di disporre a piacimento della vita delle altre specie con cui coabitiamo su questo pianeta.
L’affluenza non era molta, ma abbiamo parlato con alcuni passanti, spiegando loro perché è sbagliato supportare questo genere di spettacoli, dove gli animali non si divertono affatto, e fortunatamente qualcuno ha cambiato idea sulla mostra, decidendo di non andarci più.
Abbiamo ribadito che se davvero diciamo di amare gli animali, allora dobbiamo boicottare questi posti di prigionia dove si lucra sulla loro pelle.
Noi non chiediamo gabbie più ampie, ma gabbie vuote, e rispetto per ogni essere senziente.
Associazione Salerno Animal Save