La morte del clochard nella nostra città pone un problema antico da sempre denunciato dal consigliere comunale avv. Antonio Cammarota che ha richiesto, da ultimo nel recente consiglio comunale del 22 Settembre, l’istituzione di un dormitorio pubblico per i senza fissa dimora: “è una necessità ma anche un dovere civile e morale”, afferma Cammarota, per il quale “basterebbe utilizzare una struttura del Comune di quelle abbandonate, o anche il sottoscala del Vestuti, per farne dormitorio pubblico d’emergenza come durante il terremoto, con brandine e bagni chimici, un infermiere e un poliziotto, dove si entra alle 22 e si esce alle 6 e chi sgarra è fuori, ma chi rispetta le regole ha un tetto e non dorme per strada o nei portoni, come invece, in particolare di inverno, si vede in questa città”.
Cammarota va oltre e invoca “la città della solidarietà”, ricordando come con l’associazione La Nostra Libertà è stata proposta l’istituzionalizzazione pubblica del servizio per la Mensa dei Poveri, che da sempre l’associazione aiuta quotidianamente con la raccolta nei supermercati e presso la sede di via Lucio Petrone 69: “il Comune deve istituire una Mensa dei Poveri pubblica e intanto aiutare quella che c’è, con una raccolta giornaliera nei carrelli della solidarietà nei supermercati, ritirando tutto con furgoni delle società pubbliche partecipate, lo abbiamo chiesto in consiglio comunale e con istanza scritta, attendiamo ancora una risposta”.
“Inoltre”, incalza l’avvocato salernitano, “ribadiamo la proposta protocollata lo scorso anno di dedicare un momento della festa della città delle luci d’artista alla raccolta per la Mensa dei Poveri”: una proposta simbolica e di sostanza: “bisogna costruire l’idea della città della solidarietà che una comunità di destini non può tradire”, conclude Cammarota, altrimenti “le luci illumineranno solo un declino culturale e umano che la nostra gente generosa e vera non merita”.