a cura di Gianpaolo Cacciottolo e Massimo Maiorino |
SPLEEN nasce dall’esigenza di riflettere sul ruolo e la posizione che un’istituzione storica dell’arte e della critica contemporanea, la Fondazione Filiberto e Bianca Menna – nata nel 1989 e dal 1994 ospitata negli spazi dell’Ex Casa del Combattente – ha all’interno del tessuto urbano e socio-culturale della città di Salerno. Nella Profezia di una società estetica (1968) Filiberto Menna rintraccia nell’opera di Baudelaire, e in particolare nei Petits Poèmes en prose (o Lo spleen di Parigi, 1867-1869), un’occasione di riflessione sul rapporto tra l’artista e la città moderna. Vivere nel presente significa per Baudelaire, dice Menna, «entrar dentro la nuova realtà, prendere atto di una situazione profondamente mutata in cui l’orizzonte dell’esistenza quotidiana non è più dato dalla natura ma dalla città». L’autore francese affida perciò all’artista moderno il «compito di vivere e rappresentare questo presente», di «tirar fuori l’eterno dal transitorio», nello spazio di una tensione fortissima tra moltitudine e solitudine che si concretizza nell’esperienza della città moderna. L’artista, preso nel mezzo di un gioco combinatorio che lo colloca tra l’esperienza della folla e una struttura urbana ormai programmata, diviene così uno «specchio altrettanto immenso quanto questa folla; un caleidoscopio fornito di coscienza, che, ad ogni movimento, rappresenta la vita molteplice e la grazia mobile di tutti gli elementi della vita». SPLEEN è un progetto di tre opere pensate per la Fondazione Filiberto e Bianca Menna, un luogo simbolico e cruciale per le dinamiche urbane e culturali della città di Salerno. Gli artisti coinvolti hanno individuato in quello spazio una possibilità espressiva che tenga conto dell’importanza storica del luogo e che nel contempo fornisca le chiavi di accesso per un’esperienza estetica di raccordo e trasmissione tra la Fondazione, la città e i singoli cittadini, in uno snodo centrale e problematico della mappa cittadina. I tre progetti site specific di Davide Sgambaro, Marco Strappato, collettivo damp sono stati concepiti o adattati al contesto della Fondazione, nella speranza di costruire una sorta di “spazio transizionale” dove l’esperienza dell’arte sia al tempo stesso esperienza della vita, dove l’opera d’arte possa inserirsi silenziosamente e luminosamente nella “struttura programmata” della città e possa permettere di puntare l’attenzione della cittadinanza sull’esistenza di un luogo, la Fondazione Filiberto e Bianca Menna, molto spesso dimenticato, trascurato, o addirittura ignorato.
SPLEEN si concluderà domenica 30 giugno 2024.
Foto di Elio Di Pace:
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