Il mondo della filatelia non rimane impassibile verso quanto accaduto ad Amatrice (Rieti) e dintorni con il 24 agosto. E già due iniziative stanno per essere concretizzate. L’hanno annunciato, nel contesto della “tre giorni” dell’Unione stampa filatelica italiana, Poste italiane filatelia e Poste magistrali (Sovrano militare ordine di Malta).
Nel primo caso, stanno per essere ritirati i folder riguardanti il francobollo per la “Sagra degli spaghetti all’amatriciana”, emesso a 60 centesimi il 29 agosto 2008. Le stesse confezioni, cui verrà aggiunto un testo esplicativo, presto saranno rimesse in vendita, con una sostanziale differenza: l’intero ricavato, ossia i 20 euro per oggetto, sarà devoluto in beneficenza.
Più tradizionale la scelta dello Smom: un francobollo con sovrapprezzo.
I due progetti sono stati rivelati dai rispettivi responsabili, Pietro La Bruna per Poste italiane filatelia e Marcello Baldini per Poste magistrali, ai partecipanti del congresso “Usfi, da cinquant’anni sulla notizia”, ospitato presso la Camera di commercio di Salerno dal 2 al 4 settembre.
Insieme alle altre due realtà presenti, l’Ufficio filatelico e numismatico di San Marino (rappresentato dalla dirigente, Gioia Giardi) e l’analoga struttura di Vaticano (con il capufficio Mauro Olivieri), hanno poi concretizzato l’incontro “C’è posta per Poste”, dove sono stati spiegati ed approfonditi diversi temi, parte dei quali sollevata a distanza -con domande, suggerimenti, critiche- e raccolta dall’Usfi prima delle vacanze, e parte presentata in diretta dal pubblico presente. Rappresenta l’esito di un percorso, questo a porte chiuse avviato nel marzo scorso, e -grazie all’attività facilitatrice svolta dall’Usfi- giudicato “franco, utile, da mantenere”.
Non manca l’anticipazione: una congiunta (cioè un’emissione condivisa) capace di coinvolgere i quattro partner. È ancora da definire, ma dovrebbe avere un contenuto sociale e concretizzarsi lungo il 2017.
Pietro La Bruna ha spiegato, ancora una volta, di come non sia la sua azienda l’emettitore di francobolli per l’Italia, bensì il ministero allo Sviluppo economico. L’impegno è cercare di distribuire meglio tra uffici postali e tabaccai le cartevalori. Ribadendo che solo lavorando insieme, e nella stessa direzione, si potranno fare progressi. Probabilmente -ha anticipato- l’anno prossimo ci saranno emissioni pensate per i giovani.
Gioia Giardi ha raccontato di come, negli ultimi tempi, San Marino sia voluta uscire dagli schemi per tentare strade nuove, anche se talune criticate. L’obiettivo è rendere sempre le produzioni postali appetibili, magari per i bambini.
Mauro Olivieri ha detto che il Vaticano è orientato ad emissioni più tradizionali; quando si è provato ad allontanarsi un po’ dai binari, ad esempio utilizzando fotografie in bianco e nero, il pubblico di riferimento non ha gradito. Dopo aver illustrato l’aerogramma da 2,30 euro dedicato all’Usfi ed emesso il 10 maggio scorso, ha preannunciato uno dei titoli previsti per il 2017, che sicuramente si farà notare: riguarda il mezzo millennio della Riforma protestante.
Dal canto suo, Marcello Baldini ha ricordato il taglio delle produzioni melitensi: esse costituiscono un mezzo per diffondere la cultura e in particolare l’arte, allo scopo di raccogliere fondi e finanziare le attività benefiche dell’Ordine.
Nel corso della manifestazione, iscritti e non hanno proposto argomenti e spunti su vari aspetti inerenti la filatelia ed il servizio postale.
Di nuovo sul sisma, ecco la testimonianza telefonica di Sante Borrelli e l’approfondimento di Paolo Guglielminetti, il quale ha ricordato come, in fatto di comunicazione, nel tempo le esigenze si siano modificate.
Carlo Giovanardi ha illustrato tre temi che ha seguito a livello politico ed amministrativo, ossia la questione dei francobolli falsi, quella delle produzioni fasciste e naziste, i sequestri di involucri provenienti da enti pubblici.
Alcune relazioni, sia pure con tagli differenti, hanno puntato a filatelia e comunicazione: sul cartaceo, con il giornalista del “Correre della sera” Enrico Mannucci, sulle “reti”, con i colleghi Claudio Baccarin e Gian Piero Ventura Mazzuca, negli interventi rivolti ai collezionisti attraverso Claudio Ernesto Manzati. E poi l’evoluzione tecnologica dalla carta all’ipertesto con Mario Coglitore e nella pubblicità grazie a Beniamino Bordoni. Non a caso, Baccarin e Bordoni hanno firmato anche il libro “Penne da collezione – Usfi: 50 anni sulla notizia”.
Ancora, ecco la necessità di conservare il materiale, oratrice la responsabile del polo culturale che fa capo al ministero dello Sviluppo economico Gilda Gallerati; ha illustrato le linee di quello che potrebbe essere il nuovo Museo postale di Roma. Roberto Monticini ha approfondito l’inconsueta esperienza del Museo nazionale del collezionismo storico di Arezzo, mentre il ricercatore Simone Fagioli ha valorizzato l’epistolario di un soldato morto nella Grande guerra. Ancora diverso è quanto evidenziato dal docente in Letteratura Francesco Giuliani, che si è soffermato su cosa si coglie esaminando i francobolli italiani. Il divulgatore scientifico Renato Dicati ha raccontato la sua esperienza con una grande casa editrice di livello internazionale.
Qualche approfondimento è stato più specializzato, ad esempio l’editrice Valeria Vaccari ed il perito Manuela Sorani hanno approfondito il loro lavoro e le linee che adottano; Paolo Deambrosi -che si occupa soprattutto di cataloghi filatelici- ha ricordato quanto essi siano ancora importanti.
Ecco l’omaggio alla città ospite, svolto da Alcide Sortino, sempre avendo come riferimento il sistema postale ed in particolare marcofilo. A taglio più collezionistico i contributi di Michele Caso (sulla “biblioteca delle biblioteche”, la Global philatelic library), Giuseppe Preziosi e Sergio Mendikovic (un prontuario dei servizi postali prepagati), Angelo Piermattei (il censimento di particolari rarità), Lorenzo Carra (ha suggerito un’idea per drenare fondi), Bruno Crevato-Selvaggi (le storie “segrete” di alcuni francobolli).