“Festa degli auguri” al “Rotary Club Salerno a.f.1949”

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La  magica e dolce melodia suonata dagli zampognari della “Compagnia Daltrocanto”, diretta dal Maestro Antonio Giordano, ha avvolto la grande sala del “Circolo Canottieri Irno” di Salerno in occasione della tradizionale “Festa degli Auguri” organizzata dal “Rotary Club Salerno a. f. 1949”, presieduto dalla professoressa Maria Rosaria Lombardi che, dopo la “Preghiera Rotariana” letta dalla Presidente del “Rotaract Club Salerno” Simona Levi,  ha ricordato le tante iniziative attivate durante la  prima parte dell’anno sociale:” Il nostro Club è stato impegnato nell’organizzare vari incontri culturali e  soprattutto a  promuovere e redigere ben cinque  progetti Distrettuali. a favore del territorio, nei quali sono coinvolti nove Club Rotary  e tutti i  Club Rotaract e Interact di Salerno: tra questi progetti c’è anche  il Progetto Nereus che prevede l’acquisto e l’installazione, nelle acque del Porto di Salerno,  di sei impianti Seabin: gli innovativi cestini mangia-rifiuti che  galleggiano a pelo d’acqua”.  A intonare le note della tradizionale pastorale di Sant’Alfonso Maria de Liguori, sono stati i musicisti Antonio Giordano  ed Enzo Gentile,  con le loro zampogne, e Rocco Zambrano, con la sua  ciaramella, che da oltre vent’anni, insieme agli altri componenti del gruppo musicale, studiano la musica della tradizione popolare del nostro territorio, componendo anche nuovi brani con i testi di Flavio Giordano e gli arrangiamenti del Maestro Bruno Mauro. Il Maestro Giordano crede fortemente nel recupero di melodie del passato: ” Le nostre radici sono importanti ed è necessario tutelare, valorizzare e promuovere il ricco patrimonio di tradizioni musicali, del nostro territorio”. Il musicista salernitano ha  raccontato le antiche origini della zampogna:” E’ lo strumento più antico della tradizione italiana. Ebbe origine probabilmente in epoca romana:  già l’Imperatore Nerone viene menzionato nella letteratura quale suonatore di uno  strumento formato da sole due canne  melodiche inserite in un otre di pelle  di capra: la  Tibia Utricularis. La Zampogna si è diffusa maggiormente in ambito popolare diventando lo strumento  dei pastori e della devozione”. I due maestri , Giordano e Gentile hanno usato la classica zampogna  di legno di ulivo con l’otre in pelle di capra  di tre palmi:”  Le zampogne vengono misurate in palmi  ,ogni palmo corrisponde a 26,5 centimetri: è una misura introdotta dai Borbone”-  ha spiegato   Antonio Giordano –  “ Queste zampogne  sono state realizzate artigianalmente  oltre venti anni fa. E’ importante la compattezza dell’otre, che viene gonfiata prima di suonare,  e che  deve mantenere costante   l’intensità del fiato per far avere allo strumento la stessa tonalità del suono”. La provincia di Salerno ha una grande tradizione di zampognari:” In vari Comuni come quelli di Colliano, Caggiano, San Gregorio Magno, Montesano Sulla Marcellana,  c’è una grande tradizione di suonatori  e costruttori di zampogne. Fin dagli anni ’70 molti zampognari, che venivano nelle nostre case per suonare la novena, provenivano da questi paesi. Oggi sono pochi anche a causa della pandemia”. A portare i saluti del dottor Costantino Astarita, Governatore del Distretto Rotary 2101, è stato l’Assistente del Governatore Ciro Senatore. (Pubblicato su “Il Quotidiano del Sud” edizione di Salerno).

Aniello Palumbo