a cura di Leila Cimarelli
Gabriele Muccino se non avesse chiamato un suo film “La ricerca della felicità”, questo titolo sarebbe calzato a pennello per il nuovo prodotto cinematografico firmato da Claudio Cupellini. Avvertimento per le persone che il 5 novembre andranno a vedere questo film in tutte le sale italiane: aprite il cuore, lasciatevi trasportare dalle vicende tormentate di Fausto e Nadine e aprite la mente perché quella che il regista di Gomorra la serie, ha voluto raccontare non è una favola, nonostante si parla d’amore. Al centro di tutto c’è la vita vera, quella fatta di sacrifici, di errori, di scelte sbagliate e di rischi.
Elio Germano è Fausto, un italiano giunto in Francia per lavorare in un hotel di lusso come cameriere, nella speranza di guadagnare abbastanza soldi da poter aprire un proprio ristorante un giorno. Durante una pausa incontra per caso, sul tetto dell’hotel, Nadine, interpretata da Astrid Bergès-Frisbey, una ragazza che indossa solo un giubbotto, un bikini e tanti pensieri per la testa. Proprio da questo incontro la vita dei due cambierà radicalmente. Fausto in seguito ad un aggressione per difendere la ragazza, finirà in prigione per 4 anni, giocandosi totalmente la possibilità di un proprio ristorante.
Lei, diventerà una modella a Milano, pensando tutti i giorni al giovane ragazzo, pur rimanendo nell’ombra. Ma tutto cambierà, seppur con moltissime difficoltà, quando Fausto finalmente uscirà di prigione, pronto a vivere una nuova vita con Nadine, non proprio rose e fiori, riuscendo ad aprire un locale, che da il titolo al film: “Alaska”.
La vicenda dei due giovani, si può definire come una bilancia. La parità raramente esiste, solitamente una parte tende ad essere più pesante dell’altra. Ed è proprio il loro caso. La felicità in contemporanea è una sconosciuta per Nadine e Fausto. Quando uno dei due ottiene un successo, l’altro inevitabilmente, per varie ragione è destinato a soffrire e viceversa. La loro è una vera corsa ad ostacoli verso la felicità, verso l’ambizione lavorativa.
Il personaggio di Elio Germano resterà senza dubbio nella mente delle moltissime persone che si recheranno al cinema per vederlo in questo nuovo film. È uno dei pochi attori in circolazione che non delude mai parlando per buona parte del film in francese, mettendo la stessa intensità di quando recita in italiano. Grazie al suo estro e al suo modo di approcciare ad un personaggio difficile come quello di Fausto, mostra sotto gli occhi dello spettatore la crescita e la maturità minuto per minuto. In un mondo dove i sentimenti sono ritenuti scomodi per intraprendere una carriera lavorativa ad alto livello, ecco che questa regola viene totalmente sovvertita, poiché l’amore sarà fondamentale per far si che ciò accada.
Tra gli altri interpreti c’è anche Marco D’Amore conosciuto a molti come uno dei protagonisti di Gomorra – la serie, il quale nonostante faccia una piccola parte, è stato espressamente voluto dal regista affinché prendesse parte al film. Sarà fondamentale per il personaggio di Fausto, segnando un punto di svolta del personaggio di Elio Germano. Ed infine, va posto l’accento sull’interpretazione magnifica di Valerio Binasco nel ruolo di Sandro, socio in affari di Fausto. Un personaggio scritto in maniera accurata durante la stesura della sceneggiatura, con un carattere double-face, forte apparentemente, sicuro di se, buffone, ma che poi si rivelerà come un castello di carte. Al primo soffio crolla tutto.
Detto ciò non resta che porre un’unica domanda al pubblico secondo voi per raggiungere la felicità, si può ottenere solo possedendo il denaro oppure amando un’altra persona?