Una serata come tante, un appartamento nel centro della Capitale, due coppie che si conoscono da anni, una valanga di problemi e zero comunicazione. Ecco alcuni ingredienti della nuova commedia firmata da Sergio Rubini e dagli sceneggiatori Carla Cavalluzzi e Diego De Silva. Dopo aver provato il testo per mesi a teatro (con sei recite ad Ancona), per poter testare l’efficacia delle parole e creare la giusta sinergia tra gli attori è finalmente giunto il momento di portarlo al cinema.
Il dottore romanaccio Fabrizio Bentivoglio (Alfredo detto Prof.) e l’impetuosa Maria Pia Calzone (Costanza) sono una coppia collaudata da anni. Entrambi con figli provenienti da precedenti storie, focalizzano la loro relazione sul denaro e poco sull’affetto. Costanza insospettita ultimamente dal comportamento del marito, perennemente con il cellulare in mano, scopre che ha una relazione con un’altra donna. Cosa fare quando si scopre un tradimento, ma non si vuole affrontare la realtà con il diretto interessato? Ovvio, si va a casa dei migliori amici, nonché testimoni di nozze. Ed ecco che entrano in scena loro.
Il calmissimo Sergio Rubini (Vanni) e la bellissima Isabella Ragonese (Linda) rappresentano la classica coppia che gli amici invidiano per l’equilibrio, la calma e l’amore che dimostrano dopo 10 anni di convivenza. Ed è lei il collante tra le due coppie. Ma non è tutto oro quello che luccica, e infatti succederà qualcosa che scombussolerà totalmente i loro piani.
Un po’ sulla falsa riga del film “Il nome del figlio”, per l’ambientazione dell’appartamento e per lo stravolgimento delle coppie nel giro di una sera, questa nuova commedia all’italiana, è un toccasana per chi ama i film di parola, ormai una rarità del cinema italiano. Dove la sceneggiatura è la protagonista, definendo i carattere dei personaggi già dalle prime battute.
Durante la conferenza stampa avvenuta nel pomeriggio, Sergio Rubini ha ammesso che nel momento della scrittura della sceneggiatura, tra l’altro provata mano mano dallo stesso attore, per tutti e quattro i ruoli, nella sua testa aveva ben chiaro chi fossero stati i suoi colleghi che lo avrebbero affiancato sul set.
La rivelazione di questo film è senza dubbio un inedito Fabrizio Bentivoglio, il milanese per eccellenza, l’uomo apparentemente schivo e freddo, che è riuscito alla perfezione a calarsi nella parte di un romano doc. Niente di sbagliato e promosso a pieni voti. Atteggiamenti, dialetto romanesco, frasi tipiche del romano che ha sempre la battuta pronta e anche un po’ grezzo sotto alcuni aspetti, nonostante appartenga alla borghesia è la rappresentazione del chirurgo Alfredo Vairani.
È un film che pone sotto ai riflettori la storia d’amore vista da una coppia apparentemente giovane solo di età nella quale mettono al primo posto i sentimenti. Dall’altra parte, una coppia di cinquantenni, dove al posto del cuore hanno il simbolo dell’euro.
Finché entrambe le coppie all’indomani, si porranno queste domande. L’amore è l’unica ragione per stare insieme? Oppure i soldi sono l’unica ragione per stare insieme? Per le risposte a questi quesiti, non vi resta che andare al cinema il prossimo 19 novembre e scoprirlo.