Del Carnevale e del cibo principe legato a questa festa: la lasagna, ha parlato il dottor Ferdinando Cappuccio, già presidente dell’Enoteca Provinciale, appassionato di gastronomia e scrittore di libri dedicati all’enogastronomia, durante l’incontro organizzato, al “Circolo Canottieri Irno” di Salerno dall’associazione “ Fidapa”, presieduta dalla professoressa Maria Rosaria Pagnani, e dal “Soroptimist Club”, presieduto dalla professoressa Angela Guerra.
“La gastronomia è la fonte di conoscenza di un popolo, delle sue tradizioni, della sua cultura, della sua economia. Attraverso il cibo si fa cultura!” ha spiegato il dottor Cappuccio che ha ricordato che già i Romani conoscevano la lasagna che chiamavano “laganum” che però somigliava solo vagamente alla lasagna attuale la cui primogenitura si deve ai napoletani:” Conteneva tutto ciò che si potesse desiderare per una grande abbuffata, almeno una volta l’anno, il martedì grasso, ultimo giorno di Carnevale: dal latino “carnem levare” ossia togliere la carne”. Cappuccio ha anche spiegato i diversi modi di preparare la lasagna: ” Quella emiliana è fatta con la besciamella, quella delle Marche con i vincisgrassi, con midollo, prosciutto e tartufi; quella siciliana è fatta con la melanzana, quella napoletana con la pasta a sfoglia, polpettine, ricotta, che deve essere spalmata, fior di latte, salame a pezzettini, pomodoro o meglio il ragù, ‘o rraù, come quello di Eduardo De Filippo, preparato rigorosamente con carne di maiale”. Cappuccio ha spiegato anche che essendo la lasagna un piatto grasso la sua degustazione va accompagnata da un vino come il Gragnano o il Lettere. Cappuccio ha raccontato di quando a Carnevale si mangiava il sanguinaccio e della bontà delle chiacchiere “Vanno mangiate esclusivamente fritte”. Cappuccio ha anche raccontato di come, alla fine dell’800, la borghesia salernitana festeggiava il Carnevale al Casino Sociale:” Le signore con i loro costumi sfarzosi e i loro gioielli scendevano dalla carrozze che arrivavano fin sotto il porticato del Teatro Verdi. Anche il popolo festeggiava il suo Carnevale con canti popolari e balli”. Cappuccio ha sottolineato come oggi ci sia poca partecipazione al Carnevale:” Soprattutto dei giovani, più coinvolti dalla festa di Halloween”. A leggere il curriculum del dottor Cappuccio, che è stato anche Assessore all’Urbanistica al Comune di Salerno, è stata la professoressa Gabriella Gentile. Alcuni brani tratti da opere di Eduardo De Filippo e dal libro di Gabriella Gentile, “Ricordi di Gusto”, sono stati recitati dall’attrice Pina Russo.
Aniello Palumbo