Valorizzare il Made in Italy attraverso il turismo extralberghiero. È l’obiettivo del progetto CulturItalia KooltourItaly presentato nei giorni scorsi da Claudio Pisapia, presidente di Federcomtur, in commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati. «L’Italia è da sempre il Paese col più ampio proscenio di attrazione turistica. La nostra nazione disvela un ampio patrimonio culturale, artistico, storico e naturalistico che afferma, sullo scenario internazionale, la nostra posizione privilegiata nell’immaginario e nella percezione di quanti, almeno una volta nella vita, desiderano vivere un’esperienza tipicamente italiana. Fascino che richiede, per contro, di essere sostenuto da una forte capacità di polarizzazione degli ingressi turistici. Diventa imprescindibile, quindi, un’ampia capacità di accoglienza del turista non solo sul profilo del rapporto qualità/prezzo dell’offerta ma anche, e soprattutto, sulla possibilità di suggerire esperienze di viaggio e di permanenza nei luoghi cristallizzate nella memoria di chi attraversa un paesaggio culturale inedito come il nostro», ha spiegato Pisapia. Per superare l’impasse legislativo Federcomtur formula una serie di proposte illustrate di seguito: Iscrizione alla C.C.I.A.A. di competenza (primo introito per il diritto annuale) e apertura della Partita Iva per catalogare tale attività come attività di impresa con tassazione ad hoc; Tassazione secca del 15% del Reddito prodotto con una cifra annua indipendente dal fatturato (con agevolazione se si riescono a raggiungere risultati reddituali migliori; Il progetto CulturItalia – KoolTourItaly, promosso da Federcomtur, rappresenta un veicolo di riqualificazione del turismo extralberghiero poiché agisce sulla riscoperta del patrimonio culturale di un Paese che possiede il maggior numero di ‘Siti Unesco’ e siti di interesse Comunitario dislocati, come si può dimostrare, in destinazioni poco fruibili dal turismo tradizionale di massa. Progetto che viene presentato in audizione poiché per la prima volta in Italia, grazie all’attuale governo, si è posta particolare attenzione al marchio ‘ITALIA’ su tre direttrici fondamentali: Cultura, Mare e Made in Italy. “Cultura Italia Kooltour Italy – E’ bello girare l’Italia! riteniamo possa essere il punto inerziale per abolire vecchi retaggi e la mala gestio che, da sempre, investono funestamente il settore turistico riportando il necessario appeal turistico attorno ad elementi centrali del nostro Sistema Paese coinvolgendo tutti gli attori del territorio partendo dagli Enti intermedi quali Regioni, Province, Comuni, Associazioni, imprenditori illuminati del settore Agroalimentare e del Turismo per stilare il progetto turistico che metta al centro i beni Unesco ed esalti il territorio di riferimento come grande attrattore Turistico. La nostra proposta progettuale integrata parte dall’assunto, della necessità, di inserire il bene insistente nel territorio Unesco “al centro” di un contesto unitario che mette in “Rete” appunto il bene, la casa, il Castello, e tutto ciò che è patrimonio culturale mondiale, con gli attori del territorio a tutti i livelli – ha poi aggiunto Pisapia – Con la finalità di riconvertire il tutto ad uso dell’accoglienza turistica andando a stravolgere il concetto di attrazione finalizzata ad una tipizzazione unica del bene: La Regione, La Provincia, le vecchie Comunità Montane (dove esistono ancora), i GAL (Gruppi di azione Locale), Il Comune Ente Pubblico di riferimento, la scuola di ogni ordine e grado, le associazioni di ogni settore presenti, il sistema commerciale, l’agricoltura, l’artigianato tipico e l’enogastronomia con i prodotti e le tipicità locali, così da creare un (Sistema turistico Unesco di riferimento) STUR che vive e si rigenera facendo da volano attrattivo promozionale intorno al patrimonio culturale di riferimento Tutto ciò detto vuole essere un modello diverso di sfruttamento e valorizzazione per la fruizione a fini turistici di del Brand Unesco. Più volte ventilato e agitato dalla politica e dalle rappresentanze datoriali e da qualche agenzia o associazione creata ad hoc, ma mai realmente e definitivamente attuato nella sostanza, in quanto non ha mai trovato il reale sostegno, di chi doveva poi patrocinare e avviare la governance centrale della proposta”. Da qui la proposta “KooltourItaly” “Culturaitalia” che deve essere legittimata sotto l’egida Unesco come uno slogan che mette in sinergia, in Inglese, (il divertimento di girare l’Italia attraverso il percorso della Cultura) integrando ciò ai” Turismi “quindi enogastronomico, balneare, da diporto, congressuale, Religioso, Termale, scolastico, sociale, invernale, rurale ecc., nel territorio di riferimento messo in Rete con il patrimonio culturale Italiano che è il più vasto e importante al Mondo. L’inclusione nel Patrimonio Unesco costituisce un potente fattore di attrazione turistica ed al tempo stesso il turismo svolge un ruolo fondamentale nella protezione e valorizzazione di tali siti. Dall’analisi del caso italiano, ma anche di quello francese e spagnolo, emerge che la maggior parte dei siti del patrimonio Unesco sono anche importanti mete turistiche: ad esempio, i siti italiani, Roma, in parte Napoli, la Toscana il Veneto, Emilia Romagna e Sicilia, sono le mete tra le più visitate dai turisti stranieri. Lo stesso Unesco, almeno da una decina d’anni, punta molto sul “turismo culturale”, come dimostrano le numerose iniziative in ambito turistico che ha promosso in collaborazione con l’Icomos. Icomos, il Consiglio Internazionale dei Monumenti e dei Siti è un’organizzazione internazionale non governativa, senza fini di lucro, impegnata a promuovere la conservazione, la protezione, l’uso e la valorizzazione del patrimonio culturale mondiale. Si dedica allo sviluppo di dottrine comuni, l’evoluzione e la diffusione delle conoscenze, la creazione di migliori tecniche di conservazione, e la promozione del patrimonio culturale. Icomos ha costruito un quadro filosofico, dottrinale e manageriale solido per la conservazione sostenibile del patrimonio in tutto il mondo. Infatti, l’Unesco, in linea con i più recenti ed avanzati studi sociologici, riconosce la necessità di un approccio integrato al turismo e alla conservazione dei beni culturali, nonché la stretta relazione fra sviluppo turistico, crescita economica e conservazione del patrimonio.