“Talvolta non serve molto per avviare un processo rivoluzionario. Per cambiare in modo radicale il punto di vista, basta cambiare semplicemente il punto di osservazione. Le rivoluzioni nascono sempre da ogni nostro gesto quotidiano. Una rivoluzione che si rispetti deve nascere in primis dentro ciascuno di noi”. Anche cambiare il punto di osservazione della cartina geografica della penisola italica potrebbe far cambiare completamente il modo di vedere la questione Nord –Sud e infatti, sulla copertina del suo libro:” Il fazzoletto di terra”, l’autore, Fabio Pozzerle ha voluto mettere l’immagine dell’Italia capovolta, vista dalle Alpi, tratta da una stampa d’epoca appartenente alla collezione Brandozzi dal titolo” Panorama Italiano 1861”:” Più che capovolta è’ una visione corretta dell’Italia nella quale si capisce l’importanza del mare, che è la dimensione del possibile sviluppo economico e civile dell’Italia. Questa piantina dimostra che il Sud d’Italia non c’è: è il mare il Sud”. E’ il divario tra Nord e Sud il filo conduttore del libro di Fabio Pozzerle, edito da “Streetlib”, che è stato presentato durante il terzo dei sei incontri previsti dalla seconda edizione della rassegna culturale: ” La Vetrina Letteraria”, organizzata all’interno dell’Oratorio dell’Arciconfraternita della SS. Annunziata e del SS. Rosario di Vietri sul Mare, dai direttori artistici della “Congrega Letteraria”: il professor Antonio Gazia e Alfonso Mauro, con la fattiva collaborazione di Francesco Citarella, Francesco Barbato e Daniela Scalese. Secondo Pozzerle la divisione tra Nord e Sud è nata paradossalmente con l’unione dell’Italia e ancora oggi non è stata risolta: ” Dopo più di 150 anni l’Italia intesa come nazione, come popolo, è solamente unificata, ma non ancora unita”. Il libro racconta anche l’esperienza dei primi quarant’anni della sua vita, da quando all’età di 17 anni Fabio Pozzerle ha iniziato a lavorare in fabbrica, a quando il suo impegno civico lo ha portato a far parte della FIOM CGIL di Verona. Il suo più che un libro è un’idea come ha spiegato durante la serata Fabio Pozzerle che è nato a Mantova, ma vive a Verona: un uomo del Nord che per giunta possiede un cognome di origine austriaca che ad un certo punto della sua vita ha avuto l’occasione di conoscere il Sud e le sue genti rimanendone affascinato al punto tale da fargli dichiarare sul suo blog:” Sogno di vivere a Napoli”. Dal libro è stato tratto anche un brano musicale cantato dal Rapper di origini napoletane, Freddie Magnitudo che è possibile ascoltare su You Tube.
Pozzerle ha spiegato che il titolo del libro nasce da una sua teoria secondo la quale l’Italia è una serie di piccoli fazzoletti di terra accostati gli uni agli altri:” L’Italia è solo un collage di tante piccole entità territoriali/sociali distinte, omogenee e coese al loro interno, apparentemente unificate ma, in effetti, semplicemente accostate le une alle altre che non interagiscono tra loro e chi vi abita limita la propria esistenza e il proprio pensiero in virtù di quei ristretti confini. Per uscirne è necessaria una terapia di popolo, una vera rivoluzione culturale. Dobbiamo acquisire una maggiore consapevolezza di noi stessi, essere maggiormente orgogliosi di essere italiani e convincerci che il nostro posto nel mondo è stare al centro del Mediterraneo”. La dottoressa Donatella De Bartolomeis, scrittrice, direttrice della casa editrice “Il Papavero” e dell’agenzia letteraria “Oltrepasso” che con l’associazione “Il Volo del Falco” segue gli autori in tutte le fasi di pubblicazione dei loro libri organizzandone anche la presentazione ha tracciato il profilo di Fabio Pozzerle: ” Nel libro racconta la sua vita estrapolando da essa i comuni denominatori che uniscono tutti noi come se fossimo un’unica grande realtà”.
Aniello Palumbo