Lei ha partecipato per la seconda volta e conosce già la magia dell’iniziativa, lui ha scelto di condividere questa prima esperienza con un gruppo di amici e cugini e in corsa ha scritto la sua favola sotto l’ombrellone, tra un tuffo e un tiro al pallone. Occhi pieni di sogni per entrambi, le loro parole, dense di realtà e proiezioni che profumano di buono, sono quelle che hanno colto nel segno del Fabula, l’edizione 2024 che “salva l’anima”, iniziativa culturale nata nel 2010 da un’idea di Andrea Volpe.
Giulia Nappa, 12 anni di Bellizzi con “La seconda occasione” e Emanuele Tarallo, 11 anni di Salerno con “Il cervo e la lepre” vincono la 14esima edizione del Premio Fabula. Giulia ha puntato sull’amicizia, riversando sui suoi protagonisti immaginari, due adolescenti, il suo pensiero: i legami vanno preservati e coccolati. Le incomprensioni vanno chiarite. La giovane autrice, con maturità ed empatia, invita a non lasciarsi sopraffare dal risentimento, ma a confrontarsi e capirsi. Emanuele invece affida a due animali gentilezza e arroganza per evidenziare, con lodevole sensibilità che, anche di fronte a comportamenti sgradevoli bisogna far prevalere questi sentimenti e dare sempre il buon esempio.
I due vincitori hanno già confermato la loro presenza per l’anno prossimo, insieme a tutti i loro compagni di viaggio. Ma in realtà la macchina organizzativa aveva già immaginato di non spezzare il filo della creatività. A breve partirà un contest che li terrà legati per tutto l’anno al Fabula e attraverso il quale l’iniziativa potrà anche crescere e migliorare, ripresentandosi per il quindicennale con nuove risorse e nuove idee, figlie di una generazione in bilico tra paure e sogni.
Ma come sempre vincono tutti. «Gli elaborati dei ragazzi hanno espresso innumerevoli stati d’animo: fantasie, aspirazioni, passioni, aspettative di un’umanità pacificata e tanto altro. Anche nei testi dalle tematiche più ansiogene, viene evidenziata la certezza di poter credere nella speranza di un futuro più roseo e gratificante», spiega la professoressa Mariapia Manera, presidente di giuria per settimane impegnata nell’attenta lettura di tutti gli scritti pervenuti.
Particolarmente apprezzabili le composizioni letterarie degli autori maggiorenni: cresciuti all’ombra del Fabula, da 14 edizioni, mostrano di aver grandemente sviluppato le loro competenze nella scrittura, di saper riconoscere le emozioni e di utilizzarle con consapevolezza emotiva ed empatica. La stessa evidenziata anche durante il canonico incontro con Piervito Grisù, quasi 30 anni di esperienza musicale alle spalle. Con l’artista i ragazzi si sono confrontati su gusti e preferenze, scoprendo anche tutte le difficoltà dell’industria che si cela dietro. «Per loro il mondo è complicato ma nella musica vedono una forma di riscatto, personale ma anche sociale, la possibilità di raccontare il proprio stato d’animo al di là della strumentalizzazione dei social», ha spiegato l’artista che per l’ultima sera ha coinvolto i ragazzi in un’esibizione creata ad hoc e in poche ore sul palco di Piazza del Popolo.
Qui ogni sera, assiepati anche al di là delle transenne, si sono radunate migliaia di persone, incuriosite ogni sera dal personaggio di turno, (Riccardo Scamarcio, Vittoria Puccini, Francesco Montanari, Martin Castrogiovanni, Enrico Brignano, Bianca Nappi) che si è raccontato senza veli al giornalista de Le Iene e scrittore Gaetano Pecoraro. Intervenuto tre anni fa come ospite, da due ha scelto di essere il conduttore di un appuntamento divenuto trasversale, capace di raccordare bambini e adolescenti da tutta Italia ma anche un pubblico più adulto che vuole, per una sera, toccare da vicino i big dello spettacolo. Lo spettacolo ha messo a fuoco ogni volta un’anima diversa, riuscendo ad evidenziare la persona che si cela dietro il personaggio. E questo è stato possibile anche grazie al contributo autoriale di Ivano Montano, giornalista poliedrico e fuori dal comune che con il suo piglio artistico ha donato alle serate un quid di emozione e suggestione.
«L’anno prossimo saranno 15 anni di Fabula. Stiamo immaginando già una grande festa, scandita da nuovi nomi ma anche da quelli che, passando già di qui, hanno lasciato il segno», ha detto il presidente dell’Associazione culturale Fabula Giovanni Serritella.
BIANCA NAPPI «Lo stupore delle piccole novità mi salva l’anima», ha detto la Nappi, letteralmente travolta dall’entusiasmo dell’ultimo giorno e circondata dal clima di festa. A lei, amorevole Marietta ne “Le indagini di Lolita Lobosco”, i ragazzi hanno chiesto un consiglio per intraprendere la carriera dello spettacolo. «Se volete fare questo mestiere provateci subito, anche se siete piccoli. Fatelo nella realtà che avete e vivete. E poi leggete, guardate tanti film. Il tutto con la pazienza di imparare».