Buone relazioni istituzionali e disponibilità delle parti hanno portato ad una rapida soluzione dell’emergenza amianto nell’area della ex Apoff, stabilimento ed area confiscati alla criminalità organizzata.
Le sollecitazioni continue del Comune di Eboli per una rapida soluzione dell’emergenza hanno raggiunto l’obiettivo, tanto che già è stato nominato il responsabile del procedimento ed addirittura presentato un progetto sostenuto con fondi per 400mila euro con l’obiettivo di un rapido e definitivo intervento di rimozione e smaltimento dell’amianto.
«L’Agenzia Nazionale per i Beni Confiscati hanno dato immediatamente ascolto alle nostre istanze – ricorda il sindaco di Eboli, Massimo Cariello -. Il presidente nazionale dell’Agenzia, Postiglione, ha mostrato sensibilità e disponibilità, dopo avere verificato l’impegno dell’Amministrazione comunale che, fin dal suo insediamento, ha posto le emergenze ambientali e la sicurezza per la salute dei cittadini quale piorità assoluta del governo del territorio». Gli ottimi rapporti instaurati dall’Amministrazione Cariello con l’Agenzia Nazionale porteranno a centrare l’obiettivo in tempi rapidissimi. La risposta di Eboli all’emergenza amianto è stata a 360 gradi. L’accelerazione impressa dall’Amministrazione comunale ha non solo portato ad una rapida soluzione, ma ha anche dotato la città di riferimenti strategici, quale lo sportello amianto, per il quale si è speso l’assessore all’ambiente, Ennio Ginetti, e che ha dato risultati soddisfacenti su tutto il territorio. La stessa società civile ha fatto sentire la sua presenza, attraverso l’azione del Comitato “Togliamoci l‘amianto dalla testa”. «La procedura per la bonifica del sito è avviata – spiega il consigliere comunale delegato per i beni confiscati, Carmine Busillo -. La sinergia tra Comune ed Agenzia potrebbe portare entro fine anno alla bonifica definitiva e questo ci consentirà di disegnare l’utilizzazione dell’area. Evidentemente proprio la chiarezza degli obiettivi e della programmazione comunale hanno fatto in modo che l’Agenzia intervenisse immediatamente sia per la bonifica, sia per consentire di potere utilizzare l’area a scopi sociali».