L’evoluzione, processo di trasformazione, graduale e continuo, non può sussistere né tanto meno essere spiegata senza l’ausilio della quarta dimensione: il tempo. Ogni processo evolutivo richiede tempo, il tempo genera la memoria, l’esperienza e le condizioni da cui scaturisce la volontà e la necessità di evoluzione.
In questa tematica si inserisce l’Evo Festival, evento culturale previsto il 27 e il 28 luglio 2016 all’arena di S. Antonio di Eboli. Suo concept è cercare un ponte comunicativo tra scienza e spettacolo sul tema delle percezioni nell’ambito della problematica della relatività di Einstein.
L’Evo Festival è interesse per tutto ciò che è evoluzione, volontà di cambiamento e di sperimentazione nel panorama culturale odierno in merito a cinema sperimentale, arti visive e musica d’avanguardia. L’obiettivo è mostrare che il mondo così come ci appare non è effettivamente reale nella forma e nella misura in cui crediamo che sia. È solo frutto delle abilità e dei modelli interpretativi sviluppati nel nostro stato evolutivo quale specie umana.
L’evento intende portarci a immaginare un punto di vista “imprevisto”. Si apre con una sessione scientifica a cura di Giuseppe Bianco, astrofisico dell’Agenzia Spaziale Italiana. Oltre a mostre, film e concerti di sicuro interesse il visitatore avrà l’opportunità di vivere un’esperienza unica: fruire di un’opera d’arte tramite gli innovativi occhiali (eye-tracker portabile) indossati dall’artista che gli consentiranno di condividere sia l’atto creativo, sia il suo percorso oculare nel momento della creazione. Per maggiori approfondimenti visitare la pagina: www.facebook.com/evofestival.