“Si stima che ogni anno in Italia almeno 5000 animali muoiano a causa dei botti di fine anno. Di questi circa l’80% sono animali selvatici, soprattutto uccelli, tra i quali non mancano casi di rapaci, che spaventati perdono il senso dell’orientamento ed effettuano una fuga istintiva rischiando di colpire un ostacolo a causa della scarsa visibilità. Altri abbandonano il loro dormitorio invernale (alberi, siepi e tetti delle case), vagano al buio alla cieca e non trovando altro rifugio muoiono per il freddo a causa dell’improvviso dispendio energetico a cui sono costretti in una stagione caratterizzata dalla scarsità di cibo che ne riduce l’autonomia. Nei gatti, e soprattutto nei cani, un botto crea stress e spavento tali da indurli a fuggire dai propri giardini per scappare dal rumore insopportabile, finendo spesso vittime del traffico o di ostacoli non visibili al buio. Ciò è dovuto in particolare alla loro soglia uditiva infinitamente più sviluppata e sensibile di quella umana. L’uomo ha un udito con una percezione compresa tra le frequenze, denominate infrasuoni, intorno ai 15 hertz, e quelle denominate ultrasuoni, sopra i 15.000 hertz. Cani e gatti, invece, hanno facoltà uditive di gran lunga superiori: il cane fino a circa 60.000 hertz mentre il gatto fino a 70.000 hertz. Negli animali degli allevamenti come mucche, cavalli e conigli, le conseguenze delle esplosioni possono provocare nelle femmine gravide addirittura l’aborto da trauma da spavento”.
A ricordare i rischi che corrono gli animali derivanti dall’utilizzo di materiale pirotecnico in occasione dei festeggiamenti per il Capodanno è stato il Delegato Provinciale di Salerno della Lipu: la Lega Italiana Protezione Uccelli l’associazione ambientalista che si dedica, da cinquant’anni, alla tutela dell’ambiente e della fauna selvatica, Gennario Manzo, che ha anche spiegato che ogni anno sono sempre di più i sindaci delle città che cercano di contrastare i botti di Capodanno:” Con apposite ordinanze che bandiscono questa pericolosa usanza per privilegiare la sicurezza della città e dare un chiaro segnale di attenzione verso il mondo degli animali. Anche sull’intero territorio salernitano è vietato, dalle ore 12 del 31 dicembre 2017 alle ore 24 del 2 gennaio 2018 l’utilizzo di materiale pirotecnico, lo sparo di petardi, lo scoppio di mortaretti e razzi. L’ordinanza “anti-botti” è un segno di civiltà”. Il Presidente della LIPU di Salerno ha anche spiegato che la quantità di veleni diffusi nell’aria dall’esplosione di fuochi è particolarmente nociva:” E’ dimostrato che la notte di Capodanno si registri un inquinamento dell’aria, con particolare riferimento alle polveri sottili, superiore a quello dell’attività di un anno di numerosi inceneritori. Ci sono tradizioni che è giusto conservare, altre sulle quali è preferibile far cadere l’oblio. Sappiamo che serve coraggio, ma iniziamo ciascuno di noi a dare l’esempio. Evitiamo di sparare i botti e, magari, devolviamo in beneficienza i soldi risparmiati!”.
Aniello Palumbo