Eugenio Bennato in concerto all’Arsenale di Amalfi sabato 7.

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“Qualcuno sulla terra” è l’ultimo lavoro discografico di Eugenio Bennato, in cui il cantautore prosegue la propria ricerca nella tradizione della canzone popolare, in una sorta di viaggio spirituale attraverso sette corali inedite, in un viaggio attraverso i sette giorni della Creazione del mondo.

Sarà un concerto dal fortissimo impatto emozionale, quello in cartellone sabato 7 maggio 2022 alle ore 20:30, reso ancora più suggestivo dagli spazi dell’Antico Arsenale di Amalfi. Il cantautore partenopeo dirigerà l’ensemble vocale de “Le Voci del Sud” (composta da Letizia D’Angelo – soprano, Daniela Dentato – mezzosoprano, Laura Cuomo – contralto, Francesco Luongo – tenore, Angelo Plaitano – baritono, Edoardo Cartolano – basso, Ezio Lambiase – chitarra classica).

Special guest della serata, Pietra Montecorvino, con la sua voce ruvida e profonda, che fonde suono e fisicità in un discorso interculturale, contaminando terre e culture lontane, con incursioni nel mondo della musica popolare contemporanea, in un incrocio senza frontiere.

«Eugenio Bennato rappresenta una delle voci più rappresentative ed identitarie della nostra terra, con il suo lavoro di ricerca costante, alla riscoperta delle nostre radici in una proiezione originale e contemporanea – sottolinea il sindaco di Amalfi, Daniele Milano – Ospitare questo concerto è per Amalfi motivo di stimolo alla riflessione, per il richiamo costante nelle corali alla guerra. Per cui la musica diventa un messaggio contro la drammatica attualità del conflitto in corso in Ucraina».

«Tempi difficili, tempi di guerra. L’arte ci permette di accogliere ed unire popoli che i potenti dicono “nemici”», sottolinea lo stesso Bennato attraverso i suoi canali social.

Il concerto in programma all’Antico Arsenale sarà ad ingresso gratuito (prenotazione consigliata su eventbrite.it), anticipa il finissage della mostra Kerameikos, aperta al pubblico fino al prossimo 10 maggio.

«Uno spettacolo tutto in acustico – spiega l’assessore alla Cultura, Enza Cobalto – Un’opera dal sapore unico, eseguito in collaborazione con alcuni dei suoi musicisti storici, come il chitarrista Ezio Lambiase e Pietra Montecorvino, accompagnato dal sestetto vocale “Le voci del sud”. Sette corali che parlano della Creazione e dell’Uomo, con una rilettura dei racconti biblici in chiave contemporanea. Ci sono dentro temi universali, la scienza, la ragione, la capacità di discernere tra bene e male e la contrarietà ad ogni forma di violenza nel mondo, come quando recita “stop the violence, stop the war, stop the injustice all over the world”»

IL CONCERTO

E’ “L’ AMORE CHE MUOVE LA LUNA” la scintilla primigenia della creazione dell’universo. L’amore del primo istante che genera la luce, il movimento, la bellezza. La bellezza è un valore assoluto e indefinibile che va al di là della ragione e degli sbandamenti dell’umanità. Il segno più presente e incontaminato della bellezza è la luna che sta lì da sempre per indirizzarci silenziosamente.

Il brano “FIAT LUX” ripercorre la favola poetica della Genesi, il racconto dell’uomo che all’alba della civiltà si guarda intorno e prende coscienza della grandezza e della perfezione dell’universo. La formula compositiva adottata si ricollega alla struttura popolare del “canto cumulativo”, basato su un percorso in cui ogni strofa si dilata man mano per contenere tutte le precedenti.

“L’ARCA DI NOE’’” propone una riflessione sull’uomo e sulla responsabilità che deriva dal suo primato e dal suo incontrastato dominio su tutti gli altri esseri viventi. La storia recente ha registrato una svolta epocale nell’evento che ha visto per la prima volta l’irruzione di una volontà giovanile capace di scalzare pacificamente, alla parola d’ordine “KIFAYA”, che vuol dire “Basta!”, un potere che sembrava inamovibile. La primavera araba, con tutte le sue incertezze e contraddizioni, è la trasposizione nei giorni nostri della leggenda biblica del piccolo Davide che sconfigge il gigante Golìa.

Oltre le quattro forze fondamentali che legano gli eventi naturali, c’è una quinta inossidabile forza, la più resistente: l’amore che nutre una madre verso i proprio figli. È il tema di “BALLATA DI UNA MADRE”. La forza dell’uomo è la sua ragione; e così inizia il suo cammino nel progresso e nella storia. E’ questo il tema del corale dal titolo “NON C’E’ RAGIONE”.

La ballata finale dal titolo “QUALCUNO SULLA TERRA” ripropone in maniera conclusiva i temi percorsi, e in particolare la responsabilità di ciascuno di trafiggere le nebbie di una storia di guerre e di incertezze.

In chiusura la suite musicale in tre movimenti (corale, opera buffa, tarantella), “A SUD DI MOZART” scritta con Carlo d’Angiò, che immagina una fantastica accoglienza del popolo basso, che attribuisce a Mozart la cittadinanza simbolica, e invita il musicista a seguirlo per un giro nei quartieri popolari, dove si materializza una tenue vicenda tipica dell’opera comica del Settecento napoletano. Da un vicolo all’altro rimbalza la notizia che “Carmeniello sta malato”, e non si sa quale sia il male che lo costringe e restare chiuso in casa, fino a che una popolana suggerisce solennemente che possa trattarsi di “mal d’amore”, della possessione oscura che incatena il cuore e contro cui c’è un solo rimedio: la musica.