“Essere donna oggi è una grande responsabilità perché viviamo ancora in una società che non è a misura di donna Dobbiamo dimostrare tre volte in più il nostro valore per essere credute”. A parlare di quanto sia difficile ancora oggi essere donna, è stata l’Onorevole Lella Golfo, definita la “madre nobile” della epocale Legge 120/2011, che ha introdotto in Italia le quote di genere nei Consigli di Amministrazione e nei collegi sindacali delle società quotate e controllate dalle Pubbliche Amministrazioni, durante l’interessante incontro organizzato nella ristrutturata sede della” Fondazione Menna” di Salerno, dalla professoressa Diana Sardone Di Lorenzo, presidente del Club Inner Wheel Salerno Carf:” Il tema di questa sera si lega a quello scelto dalla Presidente Internazionale dell’Inner Wheel che quest’anno ha voluto che si valorizzasse maggiormente la “questione donna”: questo è l’inizio di un percorso che ha l’obiettivo di essere vicino allo sviluppo, soprattutto culturale e sociale, delle giovani donne” . La presidente Di Lorenzo ha fortemente voluto invitare due figure di alto profilo professionale: Lella Golfo e la presidente della Corte d’Appello di Salerno, Iside Russo ” Hanno saputo entrambe coniugare bene il loro ruolo di donne lavoratrici con il ruolo di mogli e di mamme”. Il presidente della “Fondazione Filiberto e Bianca Menna”, il giudice Claudio Tringali, ha ospitato con grande piacere il convegno nella grande sala della palazzina di Via Lungomare Trieste, costruita nel 1924, nella quale c’è una grande biblioteca a disposizione della città. Tringali ha ricordato che venerdì prossimo, il 12 ottobre, sarà inaugurata ufficialmente la rinnovata sede e introdotto la tematica dell’incontro ricordando tre importanti donne salernitane vissute in epoche diverse: ”Trotula De Ruggiero, la prima donna medico; Elvira Coda Notari, la prima donna regista cinematografica; e Filomena Lamberti, una donna che è stata gravemente sfigurata dal marito che le ha lanciato dell’acido in faccia”.
Lella Golfo è Presidente della “Fondazione Marisa Bellisario”, da lei fondata nel 1989, che con oltre ottomila socie, promuove le eccellenze imprenditoriali e professionali femminili nel nostro Paese. “ Il ”Premio Marisa Bellisario” che quest’anno ha celebrato la trentesima edizione è ormai l’Oscar delle donne: ogni anno premiamo personalità femminili di grande prestigio, In passato anche delle donne salernitane sono state premiate”. Nel 2008 Lella Golfo entrò come parlamentare alla Camera dei Deputati e presentò la legge sulle quote di genere:” Ho dovuto lottare contro i poteri forti, sia all’interno del Palazzo, sia fuori per far approvare, il 12 agosto del 2012, una legge che dopo quella sul divorzio, è quella che più aiuta le donne. Grazie a questa legge in cinque anni le donne sono passate da 170 a 1470 nei Cda delle società quotate. Sono diventate un valore aggiunto”. Secondo Lella Golfo il vero problema delle donne oggi è l’occupazione: ” Il 58% delle donne è in cerca un lavoro, soprattutto nel Mezzogiorno Il Trattato di Lisbona ci dice che nel nostro Paese dovremmo avere il 60% di donne occupate per garantire il 7% del PIL che non c’è, mentre la Germania ha l’80% di donne occupate”. L’Onorevole Lella Golfo ha anche parlato del suo libro:” Ad alta quota. Storia di una donna libera”, Marsilio Editori, che è alla quarta edizione. La Presidente della Corte d’Appello di Salerno, la dottoressa calabrese Iside Russo, ha spiegato che essere donna oggi significa essere presenti nelle istituzioni ed anche negli organi societari importanti:” Con la possibilità di incidere nei processi decisionali di queste istituzioni” La presidente Russo ha ricordato che in Italia esistono 26 Corti d’Appello e che dieci sono presiedute da donne:” Io sono stata una tra le prime quattro donne nominate”. Tante, secondo Iside Russo, le potenzialità di lavoro che sono state espresse finalmente dalle donne:” Dopo un cammino lungo e faticoso: restano una serie di problematiche e di nodi critici, ma possiamo dire che ce l’abbiamo fatta. Bisogna però creare le condizioni per far esprimere al meglio a tutte le donne le proprie capacità”. ”. La dottoressa ha anche raccontato dei sacrifici che fa per lavorare a Salerno:” Torno a casa da mio marito e dai miei due figli solo nel fine settimana: faccio 400 chilometri di viaggio in treno dove sto per circa sette ore, tra andata e ritorno, durante le quali leggo e studio Per me è stata una sfida accettare questo incarico a Salerno”.
Aniello Palumbo