Esondazioni, la Comunità Montana del Vallo di Diano chiede lo stato di calamità naturale.

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comunità-montana-vallo-di-dianoNel periodo 28/31 gennaio e in particolare modo nella giornata del 31/01/2015 si sono abbattute sul territorio di questa Comunità Montana abbondanti e persistenti piogge a carattere torrenziale che hanno causato seri disagi alla mobilità e ingenti danni all’agricoltura.

Molti terreni allagati per effetto delle esondazioni dei corsi d’acqua nei quali le portate sono aumentate vertiginosamente sia per le piogge sia per lo scioglimento della neve nelle zone montane.

I fenomeni di esondazione, accompagnate da colate fangose e detritiche, hanno fortemente compromesso le coltivazioni in atto (cereali, erbai autunnali/invernali e primaverili, orticole) ed hanno causato ingenti danni alla viabilità rurale e forestale e alle opere pubbliche di bonifica (canali, argini dei corsi d’acqua, torrenti ecc.).

Alquanto diffuse le situazioni di dissesto idrogeologico negli ambiti collinari e montani manifestatesi con frane, smottamenti, scoscendimenti, colate detritiche, crolli di massi, che si sono riversati nei terreni e sulle infrastrutture rurali, minacciando, in alcuni casi, anche gli insediamenti abitativi e produttivi.

Va sottolineato che le piogge abbondanti e persistenti sono state accompagnate da raffiche di vento che hanno provocato danni anche alle colture arboree (olivo e castagno).

Ingenti i danni subiti anche dalle aziende zootecniche a carattere pastorale, di fatto impedite per diversi giorni nell’utilizzo delle superfici pascolive, sia per il maltempo e sia per l’impraticabilità dei luoghi determinata dai danni riportati dai tracciati viari, in particolare di quelli ricadenti in ambito montano, di norma privi di opere di smaltimento dei deflussi superficiali.

Si fa rivelare che la superficie territoriale complessiva del comprensorio di questa Comunità Montana, comprende i 14 comuni del Vallo di Diano (Atena Lucana, Buonabitacolo, Casalbuono, Monte San Giacomo, Montesano S/M, Padula, Polla, Sala Consilina, Sant’Arsenio, San Pietro al T., San Rufo, Sanza, Sassano e Teggiano), cui va aggiunto il Comune di Pertosa, è pari ad Ha 71.865, nell’ambito del quale operano 4005 aziende.

Da una indagine preliminare si evince che la superficie investita a cereali ammonta a circa 3.000 ettari, gli erbai interessano una superficie di circa 2.000 ettari e le ortive circa 350 ettari.

Si chiede a codesti settori di verificare la possibilità del riconoscimento dello stato di calamità ai sensi della L.R. 55/81, tenuto conto della gravità della situazione venutasi a determinare, soprattutto a carico delle aziende ad indirizzo cerealitico-zootecnico e tenuto conto che i danni alle produzioni interessano l’intero comparto agricolo del Vallo di Diano. Si rappresenta in ogni caso la situazione particolarmente drammatica e precaria in cui versano le infrastrutture rurali (strade interpoderali e forestali, viabilità di bonifica montana) e le opere pubbliche di bonifica (Fiume Calore-Tanagro, altri corsi d’acqua, canali).

Al fine di attivare le procedure per il riconoscimento della calamità naturale relativa all’evento avverso in oggetto, ai sensi della L.R. 55/81, si chiede di voler segnalare a questo Ente eventuali situazioni di criticità registratesi nei propri territori comunali, con particolare riferimento ai danni arrecati alle produzioni agricole, alle strutture aziendali (fabbricati, terreni, opere di sistemazione idraulico-agraria) e alle opere pubbliche di bonifica (canali, corsi d’acqua etc.).

Nell’assicurare la piena collaborazione del competente Ufficio Agrario dell’Ente (Tel. 0975/577320) anche ai fini dell’individuazione dei danni, si resta in attesa di cortese sollecito riscontro.