La Casetta del libro “Eredita legge” e l’Associazione “Ogliastro Futura”, domenica 16 giugno 2024 alle ore 20:00, presenteranno l’evento:
“Studio di una tradizione. Il Volo dell’Angelo”.
Parteciperanno gli autori dei libri: “Il volo rituale” di Pasquale Martucci e “L’eredità violata” di Giuseppe Abate.
Ci saranno gli interventi dello studioso di cultura popolare, Antonio Di Rienzo, e di alcuni storici interpreti del rito.
Durante l’evento saranno proiettate le immagini del rituale e presentatati i momenti più interessanti legati ai simboli e ai significati della festa.
La manifestazione intende ripercorrere l’origine e gli sviluppi del rituale ed interrogarsi sugli scenari futuri di una festa molto sentita dalla popolazione, che partecipa con particolare dedizione.
Il Volo dell’Angelo viene presentato ogni anno in occasione della festa di San Giovanni Battista il 24 giugno (nascita), con un’appendice il 29 agosto (morte). Durante il giorno della Natività, le vesti indossate dal bambino/Angelo sono di colore celeste; il Martirio al contrario prevede ornamenti di colore rosso.
Il maestro Giuseppe Russo agli inizi del novecento ha realizzato il dramma sacro: “L’opera di San Giovanni”, messo in scena la sera della vigilia delle due feste. Per questo dramma un tempo si allestiva il palco nei pressi della chiesa. I preparativi duravano un mese; gli attori erano del paese che provavano la messa in scena la sera al ritorno dal lavoro nei campi.
È riproposta la lotta tra il bene e il male. La prima parte è l’antefatto: la lotta tra l’Angelo e il Diavolo; la nascita di San Giovanni; l’infanzia, il ritiro nel deserto. La seconda riporta i contrasti con Erode, Erodiade, Salomé e la decapitazione.
Russo scrisse anche il “Volo dell’Angelo” in due cantici dedicati a San Giovanni: la nascita e il martirio. L’idea originaria fu di Michele Siniscalchi.
Tra casa Ricci e casa Pastena, c’è un palco da cui ha inizio il Volo, circa trenta metri: un bambino, vestito da Angelo, che indossa un vestito bianco e le ali, sospeso in aria agganciato ad una corda che scende fino alla chiesa, effettua nove soste per cantare le quartine che ricordano la vita del santo.
Il bambino infine depone un mazzolino di fiori ai piedi della statua del Santo nei pressi della chiesa.
I significati e i simboli sottesi a questa festa sono importanti per sottolineare la stretta relazione che ancora caratterizza il rapporto tra territorio e religione, tra natura e spirito, e tra tutti quegli elementi che hanno e continuano ancora a segnare profondamente la vita dell’uomo e il suo forte bisogno di socialità e spiritualità.
Eppure, si diffonde, oggi, una diversa modalità di vivere la festa, che mette in rilievo le peculiarità del territorio e propone forme rituali che siano attrattive e che rappresentino una occasione di promozione territoriale. Di conseguenza è importante osservare le modalità organizzative e l’impegno dei partecipanti; il rapporto tra tradizione e cambiamento; la ricaduta in termini economici e di sviluppo grazie soprattutto alla presenza di pubblico.