E’ stata Salernitana – Pro Vasto, del Campionato di Serie C 1970 – 71, la prima partita della Salernitana vista allo Stadio Vestuti dal dottor Basilio Malamisura, Primario dell’Unità Operativa di Pediatria del Polo Ospedaliero “Santa Maria Incoronata dell’Olmo” di Cava Dè Tirreni, dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Ruggi d’Aragona di Salerno, esperto di Celiachia e Past President del “Club Rotary Salerno”. “Avevo 12 anni. Mio padre, Corrado, mi aveva regalato l’abbonamento riservato ai ragazzi, che aveva un prezzo ridotto, nel settore Distinti. Andai allo” Stadio Vestuti” da solo. All’epoca abitavo a Pastena, in Via Palermo. Presi il filobus, che era alimentato elettricamente attraverso due aste collegate a due cavi elettrici, la cosiddetta “filovia”, dai quali ogni tanto si staccavano costringendo il bigliettaio a scendere per rimetterle a posto. Dopo aver seguito alcune partite della Salernitana dal balcone di casa di un mio amico che abitava al quarto piano di un palazzo dietro la Curva Nord , in Via Costantino l’Africano, entrare in quello stadio, stare su quegli spalti che avevo visto sempre dall’alto, ascoltare lo speaker che annunciava le formazioni, unirmi al coro dei tifosi che saltavano insieme sui gradoni, vedere i giocatori da vicino, significò per me vivere un’emozione straordinaria. Ancora oggi, quando ricordo quel giorno, mi viene la pelle d’oca. Vinse la Salernitana 2-1 con un bellissimo gol di Roberto Rigotto, che era un’ala destra formidabile, una trottola, e uno di Giancarlo Bianchini. Il Presidente era l’avvocato Peppino Tedesco e l’allenatore Tom Rosati. Ricordo che c’era l’attaccante Mauro Pantani e come portieri Giuseppe Valsecchi e Fulvietto De Maio. Un giocatore in particolare mi è rimasto impresso nella memoria. Lo chiamavano “Il Professore”. Era il centrocampista Fausto Daolio che faceva il libero”. Malamisura ha ricordato che la Salernitana fece un’annata incredibile: ” Lottò testa a testa con il Sorrento che per un solo punto in più andò in Serie B”. Malamisura continuò a seguire la Salernitana: ” L’abbonamento era valido per due anni e quindi seguii anche il campionato 1971 – 72 dai Distinti”. Ricordo che la Salernitana uscì dalla corsa per la promozione in Serie B. Mauro Pantani vinse la classifica cannonieri. Il Presidente Tedesco si dimise e subentrò Amerigo Vessa”. Come tutti i suoi coetanei Malamisura, emulando i calciatori che vedeva allo stadio o in tv, giocava a pallone per strada:” All’epoca in Via Palermo passavano poche macchine e quando ne passava una il primo tra noi che la vedeva avvertiva gli altri semplicemente gridando: ”macchinaaa!”. Noi giocavamo con il nostro mitico “Super Santos” arancione che ogni tanto finiva sui balconi o rompeva i vetri di qualche finestra. Come nella famosa pubblicità con Fabio Cannavaro che cerca di recuperare il pallone, dopo che lo stesso aveva causato la rottura dei vetri di una finestra, dicendo simpaticamente al citofono: “ Wè capo, ciu putit’ rà u pallon ià… p piacere”, anche noi cercavamo di recuperare il nostro “Super Santos”, ma spesso le signore dei primi piani, esasperate, ce lo bucavano. Ricordo che giocavo sempre in attacco, mi piaceva fare i cross”. Il dottor Malamisura per un lungo periodo non seguì molto la Salernitana:” Mi iscrissi al “Liceo Classico De Sanctis” che aveva la sua sede in Via Alfredo Capone. Lì frequentai i primi due anni, poi la sede dell’Istituto fu trasferita in Via Tenente Ugo Stanzione dov’è attualmente. Ricordo che c’era un cortile molto grande dove giocavamo a pallone. Sono tornato al De Sanctis per tenere una lezione sulla Celiachia. Ho provato una fortissima emozione nel rientrare in quella che era stata la mia scuola. Il cortile però non c’era più”. Il dottor Malamisura ha cominciato poi a giocare a pallacanestro:” Nella squadra della Paravia” e a condurre programmi radiofonici:” Era l’epoca delle radio libere ed io, da” Radio Salerno 1”, trasmettevo un programma sulla musica country americana. Fui assunto da Piero Cosentino. Nella redazione c’erano Nino Nigro, Pasquale Palumbo, Enzo Todaro, Ketty Volpe, Andrea Carraro e Paolo Pollina”. Dopo la laurea in Medicina nel 1982, il Diploma di Specialista in Pediatria nel 1986, e alcune esperienze lavorative all’ospedale di Avellino e a quello di Pagani, il dottor Malamisura, nel 1993, torna allo stadio a vedere la Salernitana allenata da Delio Rossi: ” Quell’anno fu promossa in serie B con giocatori come Antonio Chimenti, Roberto Breda, Salvatore Fresi, Gianluca Grassadonia, Vittorio Tosto, Giovanni Pisano”. Malamisura ha ricordato anche l’anno della promozione in Serie A:” Nel Campionato 1997 – 98, sempre con Delio Rossi allenatore, e con Aniello Aliberti Presidente. Ricordo che Marco Di Vaio con 21 gol vinse la classifica cannonieri”. Il dottor Malamisura ha seguito tutte le partite della Salernitana in Serie A:”Con mia moglie, Nunzia, andavamo tutte le domeniche allo Stadio Arechi. Avevamo l’abbonamento in Tribuna Azzurra. Alcune volte sono venuti anche i miei figli, Monica e Michelangelo. All’epoca allo stadio arrivavano trentamila persone, anche dalla provincia. Venivano perché la squadra giocava bene ed era un piacere assistere a quelle partite. Oggi Lotito dice che Salerno non ha mai avuto una squadra degna di questo nome: abbiamo avuto giocatori come Di Vaio, i fratelli Tedesco, Ciccio Artistico, Ricchetti e tanti altri che poi hanno giocato in squadre importanti. Abbiamo avuto squadre che avevano un’anima”. Malamisura oggi va raramente allo stadio. Segue la Salernitana sui canali a pagamento della Tv:” Ho smesso di andare allo stadio da quando, nel maggio del 1999, morirono quattro giovani tifosi salernitani sul treno che tornava da Piacenza dove si era giocata l’ultima partita di campionato. Quel giorno capii che il giocattolo si era rotto”.
Aniello Palumbo