La situazione drammatica e grave in cui versa il fiume Sarno è ben nota. A distanza di otto mesi dal Dossier 2015 preparato dal gruppo M5S Campania ancora nulla è cambiato.
La portavoce Senatrice Paola Nugnes a seguito di quel dossier presentò a giugno 2015 un atto ispettivo dettagliato in Senato.
Dallo stesso si evince uno stato di cose gravissimo:
“Le analisi dell’ARPAC (Agenzia regionale protezione ambientale Campania), delle ASL e numerosi documenti scientifici dimostrano il pericolo per la salute umana correlato alla situazione dell’area del bacino idrografico del Sarno, potendo, l’acqua inquinata da residui tossici e nocivi, entrare nella catena alimentare provocando un grave disastro ambientale; I dati raccolti dall’ARPAC attraverso 8 stazioni di monitoraggio e misura distribuite lungo il corso del fiume, confermano che lo stato ecologico del fiume nel periodo compreso tra il 2001 e il 2013 è stato “pessimo”; tuttavia l’evoluzione normativa degli ultimi anni ha di fatto prodotto significative variazioni nella determinazione dello stato ecologico e dello stato chimico delle acque dei fiumi; nel passaggio tra il decreto ministeriale n. 367 del 2003 ed il decreto ministeriale n. 260 del 2010, molti standard di qualità ambientale (SQA) riferiti alle sostanze pericolose sono stati modificati, in maniera meno restrittiva;” Ad oggi, ancora non c’è stata alcuna risposta nel merito.
“Sarà mia cura sollecitare risposte e interventi se dovesse perdurare questo stato di cose” è la dichiarazione della portavoce del Movimento 5 Stelle Senatrice Paola Nugnes.
Un estratto dalla relazione del “Tavolo Tecnico sull’Inquinamento del Fiume Sarno” preparata da attivisti M5S campani descrive le responsabilità e la storia di una vicenda senza fine:
“Con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 14 aprile 1995 è stato dichiarato lo stato di emergenza in ordine alla situazione socio economica ambientale che si è determinata nel bacino idrografico del fiume Sarno. Inizialmente, è stato nominato Commissario Delegato il Presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, poi, con l’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3270 del 12 marzo 2003, la nomina di Commissario Delegato è passata a Roberto Jucci che, però, lascia il 1 luglio 2011 (dimissioni) e viene sostituito dal dott. Giovanni Gugliemi (Provveditore Interregionale per le Opere Pubbliche Campania – Molise). Dopo sei mesi la patata bollente Sarno passa nelle mani dell’Arcadis (Agenzia Regionale per la Difesa del Suolo) presieduta da Flavio Cioffi, già vicepresidente Hydrogest e presidente del consorzio Consarno e delle società consortili DISA s.c.r.l. ed Ecosarno, realizzatore e gestore per conto della regione Campania dell’impianto di depurazione della foce del fiume. E’ durante il Commissariamento del Gen. Jucci che vengono realizzati molti interventi importanti. All’atto del suo insediamento il Commissario Jucci scopre che tanti paesi erano senza sistema fognario e che erano da rifare i progetti già fatti da chi l’aveva preceduto. L’opera da compiere era da considerarsi Ciclopica! I depuratori, i collettori, le reti fognarie. Si è trattato di aprire decine di cantieri con cento inceppi al giorno. Senza contare le controversie su migliaia di espropri, i ricorsi al Tar che rallentavano il tutto, le difficoltà che emergevano dai reperti archeologici (vedi scavo di Longola) o per scavalcare migliaia di sottoservizi: reti elettriche, acquedotti, gasdotti, linee telefoniche…». Il Sarno riversa nel golfo di Napoli 54mila litri al minuto di veleni e 300mila colibatteri per decilitro (30 volte più del massimo stabilito per legge). Da luglio del 2003 nella valle del Sarno cominciò una battaglia decisiva. ”
Una situazione destinata inevitabilmente a peggiorare in mancanza di interventi immediati. Tutto a danno dell’ambiente e della salute di centinaia di migliaia di cittadini.
Per ulteriori informazioni:
http://www.paolanugnes.it/2016/03/07/sarno-atto-ispettivo-nugnes/
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=921029
http://docslide.it/documents/relazione-tavolo-tecnio-sarno.html