Un dialogo aperto in un tavolo di confronto con le associazioni di categoria, per il rilancio della città.
Si è concluso l’incontro organizzato ieri da Confcommercio Campania, nella sede di Salerno, per rappresentare priorità e proposte delle imprese ai candidati sindaci, Vincenzo Napoli, Antonio Cammarota, Michele Sarno ed Elisabetta Barone, alle prossime elezioni amministrative 2021.
Costruire la nuova Salerno del futuro è un impegno che deve passare attraverso un monitoraggio continuo e costante dei bisogni, che porti a una programmazione a medio-lungo termine e un piano di interventi mirati, queste le aspettative messe sul piatto. Dal 2012 ad oggi sono sparite 384 attività di commercio al dettaglio, segno di una crisi iniziata ben prima che gli artigli della pandemia aggredissero il tessuto economico del commercio cittadino.
Occorre, quindi, investire, sulle seguenti priorità: riduzione dei gap infrastrutturali di accessibilità, dai trasporti alla banda larga; digitalizzazione e innovazione per migliorare il rapporto tra imprese e Pubblica Amministrazione; controllo del territorio e contrasto all’abusivismo commerciale e alla illegalità diffusa; creazione di un piano di sviluppo delle competenze del tessuto imprenditoriale e commerciale dei lavoratori del terziario attraverso interventi di formazione e trasformazione continua delle abilità.
“Guidare lo sviluppo, puntando alla centralità del commercio e del turismo nella ripresa economica ed occupazionale della città dopo l’emergenza sanitaria. Chiediamo si mantengano solidi contatti con le categorie per incentivare un’offerta di qualità destinata ai cittadini e ai turisti” – afferma Pasquale Russo, Direttore Confcommercio Campania, aggiungendo: “In coerenza ed in linea con il PNRR che ha riconosciuto tali priorità: a ben vedere si tratta di un investimento che potrebbe determinare con buona probabilità una significativa inversione di tendenza”. Anche lo sviluppo di attività collegate al turismo, che nell’intervallo 2012-2020 sono state tra le poche in crescita nonostante la negativa congiuntura economica del sistema, non potranno consolidarsi in assenza di adeguate infrastrutture, di servizi, di uno scenario sicuro e, soprattutto, di un piano che vada nella direzione di un comparto turistico efficace e moderno.
“Ancora, un piano che, senza mezzi termini, sia coerente e focalizzato con la vocazione turistica della città di cui si parla (troppo) da troppo tempo” – prosegue Giuseppe Gagliano, Presidente Confcommercio Campania nella provincia di Salerno – “Oggi il Terziario di mercato a Salerno (Commercio, Turismo, Servizi, Logistica e Trasporti, Sanità), vale il 65% del PIL e l’80% dell’occupazione. Il Terziario rappresenta un asse portante dell’economia cittadina e deve, pertanto, trovare un adeguato spazio nella politica della città, più di quanto sia avvenuto fino ad ora. Il commercio, vogliamo ribadirlo, è uno dei principali propulsori della crescita e dello sviluppo della Salerno del domani. Una città che immaginiamo accogliente e vivace, così come ci si aspetterebbe da un luogo dalla chiara vocazione turistica”.
Di seguito, una sintesi delle osservazioni espresse dai responsabili provinciali dei vari comparti rappresentati da Confcommercio Campania: programmazione delle attività commerciali nell’area Unesco, Distretti del Commercio in tutti gli ambiti territoriali nei quali vi sia la disponibilità, sicurezza e contrasto ai reati (riorganizzazione Polizia Municipale, estensione del sistema di video-sorveglianza, istituzione di presidi fissi, nei punti strategici della città); piano urbano della mobilità e trasporto pubblico; risorsa mare e acque (salvaguardia delle attività diportistiche, interventi di ripascimento dei tratti di spiaggia libera, controllo del livello di inquinamento e scarichi acque reflue, miglioramento e implementazione parcheggi); infrastrutture e cantieri (timing); manutenzione decoro e arredo urbano; protocollo d’intesa Confcommercio/Anci per la rigenerazione urbana; efficienza della macchina amministrativa (rinforzare il SUAP, attivare un canale diretto tra gli uffici e le Organizzazioni imprenditoriali); Governance partecipata con applicazione dello Statuto delle Imprese; revisione e adeguamento tassa rifiuti (TARI); proroga occupazione suolo pubblico, rispettando i requisiti di sicurezza e di decoro ambientale; coordinamento movida (es. Patto per la Notte); programmazione piano sviluppo turistico (assessore competente al ramo, tavolo permanente di confronto, agenda eventi comunale di pubblica utilità, infopoint e segnaletica, mobilità elettrica); fondi investimento imposta di soggiorno; realizzazione poli museali e valorizzazione siti culturali (calendario di eventi, promozione tipicità locali). Ulteriori benefici a lungo termine possono solo derivare da collaborazioni fra enti, imprenditori locali, imprese e istituti di competenza.