Elezioni europee, nel segno di Giorgia, il centrodestra aumenta consensi rispetto alle politiche, il Pd cannibalizza il M5S

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Chiuse dalle 23.00 le urne per le elezioni Europee 2024, continua lo spoglio delle schede. In base ai dati del Viminale, quando sono state scrutinate 43.132 sezioni su 61.650, è in testa Fratelli d’Italia con il 28,93%, seguito dal Pd con il 24,93%. Il M5S è al 9,54%, Forza Italia è all’9,09%, la Lega al 9,05%. E ancora: Avs 6,77%, Stati Uniti d’Europa 3,61%, Azione 3,30%, Pace terra Dignità 2,25%, Libertà 1,14% (RISULTATI).

Per le elezioni europee in Italia ha votato il 49,69% degli aventi diritto, secondo i dati definitivi pubblicati dal Ministero dell’Interno. Alla precedente tornata elettorale l’affluenza aveva superato di diversi punti il 50% mentre tra ieri e oggi meno di un italiano su due si è recato alle urne per votare. Il dato più alto per affluenza si è registrato nella circoscrizione Italia Nord-Occidentale mentre quella più bassa nell’Italia insulare.

Dopo le elezioni europee, l’Italia si presenta al G7 “con il governo più forte di tutti”, perché dagli italiani è arrivato un messaggio: “Andate avanti, se possibile con maggiore determinazione”. Giorgia Meloni si presenta alle due in punto all’Hotel Parco dei Principi, sede del quartier generale di Fratelli d’Italia, per brindare al risultato del voto, dopo aver seguito lo spoglio da casa, insieme alla sorella Arianna. L’esito del voto ha incoronato il suo partito con quasi il 29% dei consensi, migliorando lo ‘score’ delle politiche del 2022.

Per la premier e leader di Fratelli d’Italia, questa è stata una notte addirittura “più bella” di quella di due anni fa, dice alla platea di giornalisti e parlamentari – questi ultimi hanno accolto l’ingresso di Meloni cantando “Il cielo è sempre più blu” di Rino Gaetano, ormai canzone talismano insieme al brano “A mano a mano”, onnipresente nelle playlist di Fdi. Per Meloni il voto dell’8 e 9 giugno ha un valore “enorme” perché “in questi quasi due anni abbiamo fatto scelte difficili in un tempo nel quale non c’erano soldi da gettare al vento, per fare campagna elettorale. C’era bisogno di dire la verità e di fare quello che era giusto da fare per l’Italia, non per il partito”.

Meloni si dice “orgogliosa” del risultato ottenuto dalla sua forza politica, ma esprime soddisfazione anche per la performance degli alleati Forza Italia e Lega, che la premier ringrazia: “Sono orgogliosa del fatto che la maggioranza che governa questa nazione sia riuscita a crescere insieme”. L’esito del voto rafforza il suo esecutivo in Europa, in una tornata elettorale che ha visto i governi di Francia e Germania uscire indeboliti dalle urne a fronte di un’avanzata delle destre. E lo sguardo di Meloni è proiettato ai prossimi, imminenti appuntamenti internazionali: “Sono fiera che questa nazione si presenti al G7, in Europa, con il governo più forte di tutti. Questa è una cosa che non è accaduta in passato, accade oggi. E’ una soddisfazione e anche una grande responsabilità. Noi dobbiamo esserne consapevoli”.

Per l’inquilina di Palazzo Chigi le europee ridisegnano la geografia politica italiana, enfatizzando la dicotomia tra centrodestra e centrosinistra, ovvero il confronto tra lei e la sfidante che la stessa Meloni si è ‘scelta’ in questa campagna elettorale, la segretaria del Pd Elly Schlein: “Mi pare che il sistema italiano stia diventando di nuovo bipolare – osserva ancora Meloni – è una buona notizia perché in un sistema bipolare ci sono visioni del mondo distinte e contrapposte che si confrontano e sulle quali si chiede ai cittadini da che parte stare. Oggi i cittadini ci hanno detto che stanno dalla nostra parte e noi dobbiamo essere capaci di cogliere il significato di quel messaggio”. E proprio alla leader dem è dedicata la chiosa del discorso di Meloni, che dopo l’inno nazionale prende di nuovo il microfono per citare, ironicamente, la frase pronunciata da Schlein dopo la vittoria alle primarie democratiche: “Comunque, nel caso nostro, ci hanno visto arrivare ma non sono stati in grado di fermarci…”.

La sfida per il partito di Meloni è quella che porterà alla costruzione della prossima maggioranza europea e alla nascita della futura commissione Ue. “L’obiettivo è mettere la sinistra fuori dalla maggioranza” in Europa replicando, così, il modello italiano di centrodestra anche nella Ue, la linea ribadita da Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fdi. Non passano inosservati, nel grande salone dell’Hotel dove è riunito lo stato maggiore di Fratelli d’Italia – presenti, tra gli altri, esponenti del governo come Francesco Lollobrigida, Orazio Schillaci e Maurizio Leo, parlamentari nazionali ed eurodeputati, come Nicola Procaccini – l’exploit di Marine Le Pen in Francia e dell’Afd in Germania. Procaccini, che è copresidente del gruppo dei Conservatori e riformisti europei, parla di “terremoto” in Francia e di chiaro “spostamento a destra” anche in Germania, con i governi di Macron e Scholz “in crisi”.

La domanda che più volte rimbalza al comitato di Fdi è se l’esito del voto (con il sorpasso di Forza Italia ai danni della Lega di Matteo Salvini) possa avere delle ricadute sul governo. La risposta, in coro, è no: per il governo “non credo che cambi” la situazione “perché il governo è basato sui numeri di settembre 2022”, l’opinione di Lucio Malan, presidente dei senatori di Fdi. La coalizione di centrodestra “cresce tutta. Il centrodestra nel suo insieme – afferma invece Donzelli – prende una percentuale più alta rispetto alle scorse elezioni politiche. Non ci mettiamo a fare questi ragionamenti perché a noi interessa che cresca tutto il centrodestra”.

Giacca rossa e voce che tradisce l’emozione. Elly Schlein si presenta poco prima delle 2 nella sala stampa del Nazareno. Arriva accolta dagli applausi dei dirigenti Pd, accanto a lei Stefano Bonaccini, i capigruppo di Camera e Senato, i membri della segreteria. “E’ un risultato straordinario”, esordisce la segretaria mentre le ultime proiezione danno il Pd al 24,5%. Oltre 5 punti sopra il risultato delle politiche del 2022, sopra il 22,8 di Nicola Zingaretti nelle ultime europee del 2019 quando ancora Matteo Renzi e Carlo Calenda facevano parte del Pd.

Cresce il Pd e cresce anche Fdi in una polarizzazione, nonostante il mancato confronto tv, che lascia indietro i secondi rispetto alle due leader Giorgia Meloni e Elly Schlein. Ma se Meloni una coalizione ce l’ha, Schlein deve costruirla e a questa “responsabilità” guarda già da stasera la segretaria del Pd che, con il tonfo dei 5 Stelle, è nettamente il primo partito nel campo delle opposizioni.

Schlein apre la sua dichiarazione con un ringraziamento agli elettori: “Un grande ringraziamento a tutte le persone che ci hanno dato fiducia a chi ce l’ha ridata, a chi per prima volta ha votato per noi. Se le proiezioni saranno confermate -sottolinea- è un risultato per noi straordinario, siamo il partito che cresce di più dalle politiche, la distanza da FdI si accorcia”.

“Io l’ho sintetizzato in un cartello: il dato partenza nostro era lo 0% attribuito fino alla fine dell’anno da una serie di iettatori. Se qualcuno non ci crede vi mostro dei whatsapp che mandavo ad alcuni editorialisti. In autunno siamo passati a ‘non arriveranno alla soglia di sbarramento'”. Lo dice il capogruppo di Forza Italia al Senato Maurizio Gasparri intervenendo alla Notte delle Elezioni 2024 organizzata nella sede dell’Adnkronos, commentando il risultato dei primi exit poll che danno Forza Italia al 10%.

Mostrando un cartello in cui aveva scritto la previsione di una forbice per Forza Italia tra l’8 e il 10%, Gasparri aggiunge: “Ho scritto 8-10%, per me va bene comunque, mi dichiaro soddisfatto. Siamo sereni, senza esagerare”. E sul ‘sorpasso’ nei confronti della Lega, taglia corto: “Io penso al nostro risultato, e non ho nessuna acrimonia”.

“Noi di Forza Italia riteniamo ragionevole allearci con i conservatori, il partito di Giorgia Meloni, per intenderci. Anche con la Lega c’è un buon rapporto. Il problema sono gli alleati che potrebbe avere la Lega”, dice ancora. “Dai primi risultati emerge una situazione complessa -prosegue Gasparri analizzando i dati- Noi di Forza Italia facciamo parte del Partito Popolare Europeo” e “in Italia abbiamo avuto un risultato positivo”, aggiunge Gasparri.

“Se siamo anche di uno zero virgola sopra le politiche, la soddisfazione c’è”. Il segretario della Lega Matteo Salvini è cauto nel commentare i primi risultati delle Europee, prima di un’analisi più dettagliata del voto, che è stata rimandata a lunedì mattina, quando “con numeri veri potremo entrare direttamente nel merito. La stessa serata di oggi è iniziata con i primi instant poll che ci davano al 7 e ci vede andare a letto che sfioriamo il 9”.

“Io non sono mai contento a prescindere, è chiaro che da domani mattina lavoreremo tutti per avere di più“, ha aggiunto Salvini, ringraziando perché “avendo avuto contro tutto il mondo, arriviamo in forza a questi dati, con alcune regioni in cui abbiamo preso meno voti che alle Politiche e con altre in cui abbiamo preso parecchi più voti rispetto alle Politiche”.

I dati dicono che potrebbero essere 8 gli eletti della Lega, sicuramente tutti i votati andranno al Parlamento europeo”. Lo ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini commentando i primi risultati delle Europee. “Sicuramente – ha garantito – i votati della Lega come promesso non accetteranno mai coalizioni di governo con la sinistra, con i socialisti, con Macron”.

Nessuno scossone dalle urne per il governo, ha assicurato Salvini. “Ho sempre detto che la stabilità del governo non sarebbe stata assolutamente messa in discussione, quindi noi domani mattina come ministri e parlamentari della Lega saremo assolutamente al lavoro come lo eravamo ieri e come lo saremo tra un anno”.

“Faccio i complimenti a Giorgia se è cresciuta e anche agli amici di Forza Italia se prenderanno un voto più di noi, perché vuol dire che sono stati bravi”, ha detto.

Il leader del Carroccio riconosce poi il successo Dem. “Buon voto per il Pd. Faccio i complimenti a Elly Schlein, che è dal mio punto di vista persona onesta e per bene, che crede in quello che dice. Se ha avuto un buon risultato, onore e merito a lei e agli amministratori del Pd che si sono candidati”.

“Per quanto riguarda le alleanze in Europa conto che il centrodestra che è solido, unito e vincente in Italia, non si divida a Bruxelles. Perché visti i danni fatti dalla commissione Von der Leyen negli ultimi 5 anni non vorrei che ci fossero altri 5 anni di Von der Leyen bis che non porterebbero nulla di buono”.

“Già domani mattina – ha annunciato Salvini – sentirò gli alleati in Europa. Spero che il centrodestra sia unito e compatto in Europa, possibilmente in maggioranza, senza però fare accordi al ribasso, colloquiando con i socialisti”.

Quanto al risultato personale di Vannacci “se si avvicina al mezzo milione di preferenze distribuite in tutta Italia facendo il primo in tutti e 5 i collegi vuol dire che il tratto di strada che faremo insieme è approvato dagli elettori sia leghisti che non leghisti”, ha detto Salvini. “Immagino che se uno prende mezzo milioni di voti ci siano dentro militanti della Lega e anche semplici cittadini che hanno condiviso la nostra proposta”, ha aggiunto.

“L’obiettivo, se il dato delle Europee si trasforma in consenso per i sindaci, è aumentare domani il numero dei sindaci della Lega che erano in carica fino a ieri”, ha affermato il segretario. “I dati dove avevamo sindaci candidati – ha riferito – sono assolutamente confortanti”.

Poi la stoccata a Umberto Bossi, dopo che sabato il Senatur ha fatto sapere che avrebbe votato per Forza Italia. “Ringrazio la comunità della Lega perché era da un anno che tutti ci davano per morti, siamo vivi e vivaci. Certo, con alcune stranezze, con l’ex segretario del partito il giorno del voto dice che vota un altro partito. Le condizioni interne non sempre sono state comode, però i leghisti ci hanno messo l’anima”.

“Non mi piacciono quelli che scappano e che cambiano bandiera a seconda delle convenienze. La Lega è nata 40 anni fa e ci sarà tra 40 anni, per occuparsi di autonomia, di popoli, di lavoro, di pace, di giovani e di benessere”, ha concluso Salvini.