Nel silenzio generale, l’Ente Idrico Campano ha convocato per giovedì 19 novembre le elezioni suppletive per completare il consiglio del Distretto Sarnese Vesuviano, in cui sono chiamati a votare i 76 sindaci dei Comuni che compongono il vasto ambito territoriale che va dall’isola di Capri a Fisciano, passando per la fascia costiera, il vesuviano, l’area nolana e l’agro nocerino sarnese.
Dieci sono i componenti decaduti da eleggere nel consiglio del Distretto idrico, un organismo di fondamentale importanza che dovrebbe controllare l’operato del contestato gestore Gori SpA, nonché deliberare su tariffe e piano di investimenti. In campo anche questa volta la lista ‘Comuni per l’acqua pubblica’, la compagine promossa dai comitati civici che ha trovato sostegno in numerose amministrazioni comunali accomunate da un programma chiaro e la volontà di rendere efficiente ed equa la gestione del servizio idrico, sostenibile ambientalmente ed economicamente per tutti gli utenti, puntando al superamento della gestione Gori e la costituzione di un’azienda speciale consortile controllata unicamente dagli enti locali, nel rispetto della volontà popolare espressa con i referendum del 2011.
Tre sono le fasce di Comuni al voto, suddivisi in base alla popolazione: alla fascia A (composta dai Comuni con oltre 30mila abitanti) spetta eleggere in queste suppletive 3 rappresentanti, alla fascia B (Comuni tra 5mila e 30mila abitanti) 6 membri, mentre uno solo va alla fascia C (Comuni sotto i 5mila residenti).
I candidati dei ‘Comuni per l’acqua pubblica’ sono: in fascia A Gianluca Del Mastro (sindaco di Pomigliano d’Arco) e Gaetano Montuori (indicato dal Comune di Casalnuovo), in fascia B Pasquale Di Marzo (sindaco di Volla), Maurizio Falanga (sindaco di Poggiomarino), Nicola Fortunato (espresso dal Comune di Saviano), Tullio Citro e Giovanni Spisso (consiglieri comunali di Fisciano), in fascia C Antonio Soviero (consigliere comunale di Visciano).
Gli eletti rimarranno in carica appena un anno, visto che nel dicembre 2021 è già prevista la scadenza naturale del mandato dell’intero Ente idrico e si andrà quindi a nuove elezioni per il rinnovo di tutti gli organi. “Sono gli effetti distorti di una legge regionale sul ciclo delle acque troppo farraginosa – sottolineano i rappresentanti della rete dei Comuni – e che andrebbe profondamente rivista”.
Una partita molto aperta, considerato che dei 20 attuali componenti del consiglio di Distretto ben 11 appartengono alla rete dei “Comuni per l’acqua pubblica”, mentre i restanti 9 sono collocati nella lista trasversale “Pro Gori” ispirata dai vertici regionali dei maggiori partiti.
“Ci rivolgiamo a tutti i sindaci – è l’appello lanciato dagli attivisti dei comitati civici – sostenete nelle urne il progetto dei Comuni per l’acqua pubblica, per bloccare le solite scelte calate dall’alto sul nostro territorio e restituire ai Comuni la piena sovranità sul servizio idrico”.