Invitare alla fruizione delle risorse culturali e naturali che caratterizzano la Costa d’Amalfi per contribuire ad accrescere la convivenza sociale: questa la mission dell’VIII edizione de la “Festa del Libro in Mediterraneo”. La rassegna, inaugurata il 29 Maggio, si snoderà fino al 13 Luglio in un ricco programma di eventi che si svolgeranno nelle più suggestive location della Costiera Amalfitana.
Nell’ambito della kermesse culturale si inserisce il convegno “Educarsi per educare: dalla Repubblica Amalfitana ai giorni nostri” che ha visto, nel Salone Morelli del Comune di Amalfi, incontrarsi grandi nomi del panorama culturale campano. Il tutto sotto l’attenta regia del giornalista Alfonso Bottone.
“Educarsi per educare rivolgendo un occhio al passato. La poetessa e scrittrice Giulia Maria Barbarulo – ha osservato Bottone – terrà una relazione sull’educazione dei bambini ai tempi dell’antica Repubblica marinara. Credo che sia la prima volta che si affronti una tematica del genere e credo che sia importante conoscere il nostro passato per costruire meglio il nostro futuro. I bambini sono il nostro futuro, la nostra speranza. Per cui è su di loro che dobbiamo lavorare affinché crescano culturalmente e possano cambiare finalmente questa società.”
Anche la musica protagonista e cuore pulsante di ciascun incontro culturale. A riempire la sala gremita, le taglienti note del ventiquattresimo Capriccio di Paganini magistralmente interpretato dal giovanissimo Giuseppe Gibboni sotto la guida del padre Daniele.
Saluti affidati all’Assessore alla Cultura e Turismo Daniele Milano: “Gli sforzi dell’amministrazione sono stati rivolti alla diffusione della cultura e delle bellezze di Amalfi, spesso poco conosciute anche dagli stessi abitanti.”
Introduzione a cura del prof. Umberto Barillari – Direttore Cattedra Audiofoniatria dell’Università di Napoli: “Introdurrò l’amico e collega Enrico Volpe sull’affettività. Essa è un universo, un universo di sentimenti che già nasce da quando vediamo quei pochi centimetri pulsanti nel ventre materno e da quel momento partirà un universo di sentimenti che si intrecceranno fra loro. Il problema è quando l’affettività per dilemmi scientificamente validati si perde.”
A seguire la relazione del prof. Enrico Volpe – Neuropsichiatra e Professore dell’Università di Napoli. “Una relazione – ha dichiarato lo stesso Volpe – che si inserisce perfettamente nell’appuntamento ‘Educarsi per educare’ perché rivolta non ai medici ma a chi non ha conoscenze di questi argomenti, per educare alla conoscenza degli stessi.”
“L’affettività – ha poi continuato il prof. Volpe – questa facoltà psichica superiore importantissima per le relazioni sociali può oscillare fra un plus e un minus, da uno stato d’ansia ad uno di depressione. Tenteremo di spiegare come si realizza la nevrosi d’ansia e come si realizza la depressione.”
Presente presso il Salone Morelli anche la prof.ssa Giulia Maria Barbarulo, poetessa e scrittrice, nota storica del convegno: “Per poter essere buoni educatori dobbiamo prima educare noi stessi. Questo comporta una grande capacità di introspezione. In realtà, noi possiamo imparare molto poco dai maestri ma impariamo molto di più da noi stessi, nella capacità di introiettare all’interno le esperienze e di poterci rappresentare il mondo al meglio.”