Disagi per i residenti a Santa Cecilia nei servizi postali e per l’intero territorio nel campo del recapito della corrispondenza: scende in campo l’Amministrazione comunale, che attraverso una deliberazione di Giunta pone l’Amministrazione Postale davanti all’urgenza di intervenire.
La Giunta ha votato un documento con il quale si sollecita Poste Italiane per il potenziamento dei servizi nella sede di Santa Cecilia e l’implementazione del servizio di recapito per gli altri Uffici Postali presenti sul territorio di Eboli.
«A Santa Cecilia esiste un ufficio di Poste Italiane – ricorda il sindaco, Massimo Cariello – che non può essere considerato periferico: per mole di lavoro ed utenza è pari ad uffici nei grandi centri. Dopo un incontro al Comune con il consigliere La Brocca, il presidente del comitato di quartiere di Santa Cecilia, Domenico Alfano, ed il parroco don Daniele Peron, l’Amministrazione ha dato continuità agli atti precedenti, in sinergia con le costanti sollecitazioni che hanno fatto in questi mesi i consiglieri comunali di Santa Cecilia, La Brocca, Domini ed Infante, con comitato di quartiere e parrocchia».
Diverse le criticità indicate dalla Giunta: lo sportello di Santa Cecilia è in zona strategica, serve un’utenza tra residenti ed utenti di passaggio di almeno 10.000 persone; il servizio di recapito di tutti gli uffici postali di Eboli effettuato a giorni alterni determina grave disservizio agli utenti.
«Dopo gli importanti lavori di adeguamento strutturale all’ufficio postale di Santa Cecilia – ricorda ancora il sindaco Cariello -, con spesa pubblica ed allestimento di tre nuove postazioni lavorative, non si comprende il motivo per il quale soltanto uno sia lo sportello attivo ed una l’unità lavorativa impiegata nell’ufficio. Già lo scorso anno avevamo sollecitato Poste Italiane ad intervenire per cancellare il disagio dei cittadini, criticità affrontate con soluzioni tampone, che non ci soddisfano e che ci hanno indicato la strada di un deciso intervento comunale al fianco dei cittadini ebolitani».