Il voto finale è giunto questa mattina, quando ormai erano le 4, dopo una nottata di lavoro. Il Consiglio Comunale ha approvato il nuovo regolamento di gestione dei beni patrimoniali, regalando alla città finalmente un quadro chiaro sulle attività e sulle gestioni dei beni pubblici, cancellando incertezze e confusione degli anni scorsi. Un regolamento approvato con i soli voti della maggioranza, mentre le opposizioni avevano lasciato l’aula, non partecipando al voto. «Lavoro lungo e paziente – spiega il sindaco, Massimo Cariello -, che consente alla città di avere un regolamento chiaro per la gestione del patrimonio pubblico. Abbiamo privilegiato sia la riqualificazione dei beni, sia soprattutto la possibilità anche alle categorie svantaggiate di utilizzare il patrimonio comunale, svolgere attività e realizzare progetti. Un lavoro per il quale devo ringraziare la maggioranza consiliare, ancora una volta compatta nel fare muro contro il tentativo delle opposizioni di far fallire questo importante obiettivo per Eboli. Presentare un centinaio di emendamenti aveva lo scopo di rallentare ed impedire che la città avesse chiarezza e trasparenza sul patrimonio pubblico, ma la maggioranza è stata compatta fino al voto finale che garantisce nuove prospettive ad Eboli». Il nuovo regolamento stabilisce alcuni principi fondamentali, partendo dal controllo pubblico alla possibilità per alcune categorie sociali ed associazionistiche di accedere alla gestione. Inoltre, comprende anche gli impianti sportivi, fiore all’occhiello della città, che in passato erano nell’orbita della Multiservizi. «Con il nuovo regolamento – evidenzia il vicesindaco con delega al Patrimonio, Cosimo Pio Di Benedetto – le assegnazioni seguiranno il bando pubblico, ma sarà il Comune ad indicare i progetti da realizzare, un indirizzo politico che garantisce ai cittadini la trasparenza nelle attività. Se il Comune indica i fini da perseguire, per i cittadini c’è la garanzia dei servizi. Abbiamo voluto una corsia preferenziale per comitati di quartiere, associazioni locali ed enti religiosi, in modo che tutti, soprattutto i più svantaggiati, abbiano le stesse possibilità e per la legare la gestione del patrimonio ai cittadini stessi. Ci sono possibilità di gestioni su lungo periodo per chi intende investire nelle strutture, ma lavori ed attività devono essere autorizzati o indicati dal Comune». L’obiettivo del nuovo regolamento ha impegnato la stessa commissione consiliare Patrimonio. «Abbiamo coniugato questioni tecniche con indirizzo politico – ricorda la presidente, Cosimina Cennamo -. Siamo soddisfatti di avere varato un regolamento che valorizza il patrimonio e contemporanemente garantisce i cittadini sia nel campo dei servizi, sia sotto il profilo della partecipazione».