La Due Principati ha scelto il suo “Ministro della Difesa”. Il libero in A2 sarà Marianna Maggipinto, napoletana doc, classe ’96. L’atleta è reduce dalla salvezza conquistata l’anno scorso ad Olbia, chiamata dalla società sarda a raccogliere l’eredità di Simona Degortes, giocatrice simbolo della pallavolo isolana. Maggipinto è libero d’argento: nel 2013, è stata premiata come migliore giovane nel ruolo ai campionati europei disputati dalla azzurrine della pre-juniores, terminati con la sconfitta dell’Italia in finale contro la Polonia. Maggipinto ha esordito nella stagione 2009-2010 in serie D a Napoli, ma già nella stagione successiva ha giocato in B2 a Castellamare di Stabia. Dal 2011 al 2014 in B1 con Arzano Volley, quindi Cutrofiano e Ata Trento. Poi Olbia in A2. A Baronissi trova coach Ivan Castillo che l’ha scelta. Nella vicina Mercato San Severino ritrova, invece, un vecchio mentore.
“Con Vito Ferrara, molti anni fa, ci piazzammo al quinto posto alle finali nazionali under 14. Giocavo ancora come schiacciatrice, al Centro Sportivo San Lorenzo ero in prestito dal Centro Ester – ricorda Maggipinto -. E’ stata una grande avventura, tra le più importanti del mio periodo under, insieme alle stagioni ad Arzano, la mia seconda famiglia. Sono campana e dunque l’offerta della P2P, società seria e solida, mi ha reso molto felice: orgogliosa di difendere il vessillo della mia regione a Baronissi con un club che ha voglia di cimentarsi, mezzi e struttura per riuscirci”. Il noviziato in serie A2 superato a pieni voti ad Olbia l’anno scorso. Ora Maggipinto fa strada alla P2P: “Affronteremo un campionato equilibrato ed imprevedibile, lavoreremo per garantirci innanzitutto la salvezza tranquilla”. Poi qualche simpatico retroscena: “Coach Castillo ha già telefonato: tiene molto all’alimentazione e alla forma fisica, trasmette adrenalina, è un motivatore. Non voglio deluderlo: nella mia giornata tipo non mancano esercizi e beach volley per tenermi allenata”. Napoletana doc, Maggipinto si rifugia nella scaramanzia quando le si chiede di fissare l’obiettivo stagionale. La cabala, invece, non la intriga. “Non sono una patita della numerazione. La società attraverso la team manager mi ha chiesto di indicare il numero di maglia gradito e un altro di riserva. Di solito gioco col numero 8. Non fosse possibile, non diventerebbe il mio cruccio”.