L’ottava edizione di Mutaverso Teatro, diretta da Vincenzo Albano, prosegue, questa settimana, con un doppio appuntamento. Venerdì 5 gennaio ore 21.00, al Teatro Ghirelli di Salerno arriva Menoventi, una delle più interessanti compagnie di ricerca italiane, che porta in scena Entertainment – Una commedia in cui tutto è possibile (candidato al Premio Ubu in due categorie: Nuovo testo straniero/scrittura drammaturgica e miglior Attore), di Ivan Vyrypaev, autore russo contemporaneo più rappresentato in Europa, diviso tra cinema e teatro e vincitore del Leoncino d’Oro alla Sessantatreesima Mostra internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Il lavoro teatrale, interpretato da Tamara Balducci, Francesco Pennacchia, è diretto da Gianni Farina e ci conduce a interrogarci sull’intima natura dell’intrattenimento, con uno sguardo divergente, che ribalta le posizioni di attori, personaggi e spettatori (spettacolo riservato a 50 spettatori: è consigliata la prenotazione).
Domenica 7 gennaio ore 21.00, sarà la volta di Stay Hungry – Indagine di un affamato di e con Angelo Campolo. Lo spettacolo spettacolo, vincitore del Nolo Fringe Festival e di In-Box 2020, porta in scena le storie raccolte da Campolo, attore e regista diviso tra Milano e Messina, impegnato in un percorso di ricerca teatrale nei centri di accoglienza in riva allo Stretto. Costo del biglietto intero 13 €; ridotto 10 € (per under 30). Per info per contatti: info@ablativo.it oppure 329 4022021.
Entertainment – Una commedia in cui tutto è possibile vade in scena una donna e un uomo, che vanno a teatro per assistere a uno spettacolo: spettatori attenti e curiosi, condividono e commentano le loro intuizioni sulle regole della finzione teatrale e sul rapporto che intercorre tra i fantasmi che popolano il palcoscenico, senza riuscire a individuare un netto confine tra l’attore e il personaggio. Si può amare qualcuno che non c’è? Reiterando questa domanda, il testo di Vyrypaev ci accompagna ai confini della rappresentazione.
Entertainment indica un meridiano non segnato sulla carta della realtà, un ambiente in cui attori, spettatori e personaggi innescano un cortocircuito che confonde i ruoli: senza di te io non esisto. Il varco per entrare nel gioco delle parti viene aperto dall’amore, forza generatrice che unisce i giocatori e confonde gli scenari; l’amore ha il potere di cambiare la funzione dei partecipanti per prepararli a prendere sul serio l’intrattenimento in corso.
Stay Hungry – Indagine di un affamato è un racconto potente che nasce dall’esperienza personale e quotidiana dell’incontro e dell’ascolto con l’altro. Angelo Campolo ci conduce nei suoi laboratori in riva allo Stretto dove, attraverso il suo personale approccio creativo, l’incontro con un gruppo di giovani migranti segna l’inizio di un’avventura speciale. Il gioco del teatro si trasforma in uno strumento per leggere il presente ed affrontare la vita. Il monito di Steve Jobs, “Stay Hungry”, risuona in chiave beffarda nel caleidoscopio di storie umane, da Nord a Sud, che attraversano i ricordi di questa autobiografia, in cui vittime e carnefici si confondono, bene e male sono divisi da confini incerti e tutti i personaggi sono segnati, ciascuno a suo modo, da una “fame” di amore e conoscenza, in un tempo di vuoti che diventano voragini.
Ne emerge il racconto di un’Italia che schizofrenicamente ha aperto e poi richiuso le porte dell’accoglienza, lasciando per strada storie, sogni, progetti, relazioni umane avviate al grido (eccessivamente entusiastico) di Integrazione. Nel racconto di Angelo, teatranti e migranti si ritrovano insieme, sempre con minor occasione di colmare la propria fame di vita e di senso in una società come la nostra, ritrovando nel gioco del teatro un’arma inaspettata per affrontare la vita. L’ideazione scenica curata da Giulia Drogo prevede un impianto semplice, come richiesto dallo spettacolo che deve adattarsi in diverse tipologie di spazi. La scena, idealmente divisa in due sezioni, prevede sul fondo un’area di ricerca (tavolo, computer, microfoni, schermo sul quale proiettare il materiale richiesto dal bando che scandisce i capitoli della narrazione) e davanti, in proscenio, a contatto con gli spettatori, lo spazio/laboratorio dedicato al racconto, lì dove i numeri e le fredde categorie burocratiche si traducono in anime, volti, storie, nomi, rivissuti da Angelo in un dialogo confidenziale e appassionato con il pubblico.
Dal 4 al 9 gennaio, nell’ambito di Mutaverso Teatro, è inoltre in programma 𝑻/𝑬𝒔𝒔𝒆𝒓𝒆, masterclass di formazione sull’organizzazione culturale e dello spettacolo dal vivo, frutto di un’idea condivisa Vincenzo Albano e Cesare D’Arco, organizzata da Ablativo Theatron 2.0, realizzata quest’anno in collaborazione con il team di Blam realizzata quest’anno in collaborazione con il team di Blam negli spazi della Fondazione Comunità Salernitana Onlus.