Pubblicato l’avviso, si aprono i termini per la presentazione delle domande relative al progetto “Dopo di Noi”. L’obiettivo è un necessario supporto sociale e sanitario alle persone con disabilità, ma che non hanno sostegno familiare.
Il Piano di Zona Ambito S3 (ex S5), con Eboli Comune capofila, guidato dal dirigente Giovanni Russo, ha predisposto gli atti secondo le indicazioni della Regione Campania, prima con la manifestazione di interesse per i soggetti del terzo settore, poi con la pubblicazione dell’avviso rivolto agli utenti. «Una nuova tappa nel percorso di sostegno alle fragilità – ha commentato il sindaco di Eboli, Massimo Cariello, presidente del coordinamento istituzionale del Piano di Zona -. La previsione regionale ci ha trovati pronti, la programmazione dell’Ambito S3 ha predisposti gli atti ed ancora una volta siamo in prima fila per garantire sostegno ed assistenza a chi ne ha bisogno».
In particolare si guarda, come indica il progetto stesso, a quanti, con disabilità, sopravvivono ai genitori o anche, pur con genitori in vita, questi non siano nelle condizioni di sostenerli nel percorso di vita. «Le risorse a disposizione del nostro Ambito ammontano a circa 400mila euro – ricorda l’assessore comunale alle politiche sociali, Carmine Busillo -. Ogni utente può presentare il proprio progetto per un massimo di 40mila euro, ma faremo il possibile per assistere quanti ne avranno necessità nel programmare il proprio percorso di vita, in mancanza di altre forme di assistenza». Il progetto degli utenti può riguardare sia il profilo sociale, che quello socio-sanitario, in questo caso con il coinvolgimento delle strutture dell’Asl Salerno. «E’ un obiettivo importante che riusciremo a centrare con questo progetto – sottolinea il disability manager del Comune di Eboli, Generoso Di Benedetto -. Per il futuro dovrà essere azione comune, a partire dai livelli ministeriali e regionali, guardare ad un’assistenza integrata, che nel caso dei portatori di disabilità punti anche al sostegno materiale, indispensabile nella quotidianità».