Ogni prima domenica del mese i musei e le aree archeologiche statali sono visitabili gratuitamente. Anche ad Ascea (SA) al parco archeologico di Velia, domenica 5 FEBBRAIO 2017, si entrerà gratis. Il sito, gestito dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino diretta da Francesca Casule, resterà aperto al pubblico dalle 9.00 fino a un’ora prima del tramonto.
Il Parco archeologico di Velia coincide con il sito dellantica colonia di Elea, fondata da coloni greci provenienti da Focea, in Asia Minore, intorno al 540 a. C.Velia è il nome romano della città. Posta sul promontorio che anticamente si protendeva sul mare e che oggi separa la piana dellAlento da quella di Ascea, la città è ben riconoscibile nel circuito delle sue mura e nei principali monumenti, oggi visibili per la maggior parte nei rifacimenti subiti in età romana. Larea del Parco, tutta visitabile, è di circa dieci ettari, e corrisponde a solo una parte dellantico spazio urbano, di circa novanta ettari. Negli anni 60 del 900 è stata avviata unintensa attività di ricerca e di esplorazione dellarea che ha portato alla definizione del tessuto urbanistico allinterno della cinta muraria. Da allora il lavoro di ricerca e valorizzazione viene svolto con continuità grazie anche al finanziamento nel 1996 di uno Studio di fattibilità per il restauro, il riuso e la valorizzazione del Parco Archeologico che ha dettato le linee guida per la realizzazione di una serie di progetti già realizzati ed ancora in corso, mirati al restauro dei singoli monumenti, alla realizzazione di servizi di accoglienza per il pubblico, allincremento della ricerca sul terreno, alla creazione di percorsi di visita adeguatamente supportati da apparati didattici. In tale ottica di valorizzazione larea archeologica di Elea - Velia viene riconosciuta tra i Grandi Attrattori culturali della Regione Campania. Il percorso di visita si snoda dalla parte bassa della città antica (c.d. Quartiere Meridionale) occupata dalla necropoli di età romana, dal fronte delle mura e, allinterno di esse, dai complessi abitativi di età ellenistica e romana. Imboccando una stradina che devia sul lato destro si raggiunge la masseria Cobellis che insiste sui resti visibili di un edificio pubblico di età imperiale. Allinterno della Masseria è allestito un piccolo antiquarium su due livelli dove sono esposti i modelli delle ricostruzioni dei principali monumenti della città e i reperti più rappresentativi del sottostante edificio di età imperiale. Ritornando indietro verso i quartieri di età ellenistica e risalendo lungo la strada antica si costeggia un edificio termale di età imperiale e continuando la salita a destra si trova la c.d. Agorà, probabilmente un ginnasio o un santuario dedicato al dio Asclepio e infine si arriva alla monumentale Porta Rosa (fine IV - inizi III sec. a.C.). Ridiscendendo la via di Porta Rosa, invece, si imbocca sulla destra il sentiero moderno che conduce al promontorio dellAcropoli, dove si conservano le abitazioni dei coloni focei (VI sec. a. C.), il teatro e i resti di un tempio. Sono presenti inoltre strutture relative alla costruzione di un castello, tra cui la torre di età angioina che costituisce il punto di riferimento visivo per tutta larea del golfo di Casal Velino. Nella zona sono allestite due sedi espositive: la Capella Palatina (dedicata a San Quirino) e la chiesa di S. Maria che ospitano le raccolte dei materiali archeologici più significativi delle diverse fasi di vita della città.