Più di 5 milioni di persone in Italia soffrono di incontinenza. A loro è dedicata la “XV Giornata Nazionale per la Prevenzione e la Cura dell’Incontinenza” che ogni anno si svolge il 28 giugno. Quest’anno, a causa del Covid -19, tutte le iniziative previste per sensibilizzare la popolazione sui problemi delle persone incontinenti e di quanti sono coinvolti, direttamente o indirettamente, nelle loro vicende, sono state annullate. Per l’occasione è stata organizzata, domenica 28, dalle ore 10 alle 12, una diretta streaming sulla pagina Facebook FINCOPP (Federazione Italiana Incontinenti e Disfunzioni del Pavimento Pelvico) che sarà condotta dal dottor Lucio Cipullo, Ginecologo, Dirigente Medico presso il reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Azienda Ospedaliera Ruggi D’Aragona di Salerno. “ L’obiettivo principale dell’iniziativa è di far interloquire le associazioni dei pazienti con i “professionisti della salute” (ordini professionali, società scientifiche, etc) per diffondere le problematiche legate all’incontinenza urinaria e alle disfunzioni del pavimento pelvico, con particolare riferimento all’ambito oncologico”, ha spiegato il dottor Cipullo. L’iniziativa è aperta anche ai media e alla cittadinanza:” Partendo dal presupposto che solo dall’unione delle volontà’ di tutti i soggetti potenzialmente interessati è possibile ottenere risultati concreti in termini di prevenzione e di diagnosi precoce” ha spiegato il Presidente della FINCOPP, Francesco Diomede, che ha fortemente voluto che si organizzasse questo evento:” Vedrà confrontarsi in diretta tutti i Professionisti che riabilitano e interagiscono coi pazienti. L’incontinenza è l’ultimo tabù medico ed è nostro compito divulgare le problematiche e le possibili soluzioni, per farlo c’è bisogno di attivare i ‘Centri di 1°, 2° e 3° livello, così come previsto nell’Accordo della Conferenza Stato Regioni del 24 gennaio 2018, dando impulso al trattamento di tale patologia, all’innovazione tecnologica e alla qualità dei dispositivi medici. Auspichiamo che le Istituzioni accolgano il nostro appello poiché le associazioni dei pazienti a gran voce rivendicano l’apertura di centri dedicati ed ad una maggiore attenzione contro lo stigma della patologia”.
Aniello Palumbo