Valentino Di Brizzi, imprenditore, già presidente dell’ Associazione Imprenditori del Vallo di Diano e del Golfo di Policastro, nonchè del Confidi Vallo di Diano , da sempre convinto sostenitore di Silvio Berlusconi e di Forza Italia, di cui è coordinatore per il Vallo di Diano, è pronto a dare il suo contributo alla cosa pubblica.
Cosa l’ha spinta ad accettare la candidatura alla Regione Campania?
La consapevolezza che ora è il momento di agire. Credo sia questo il momento di mettersi a servizio della comunità. La mia candidatura nasce dalla necessità, condivisa, di dare un’opportunità al territorio di poter essere rappresentato in Consiglio regionale. Un’opportunità significa portare all’ attenzione del parlamentino regionale il tema dello sviluppo di un’area congelata, in un mondo di mezzo, tra spinta conservatrice e protezionistica, che però ha ingessato il sistema economico locale, e le grandi capacità offerte dalle eccellenze naturali, ambientali, culturali. Fare impresa, fare azienda, creare opportunità, crescita e sviluppo, non significa per forza deturpare. Credo occorra avere maggiore attenzione per le aree a sud di Salerno perché vivono il dramma del’isolamento, dello spopolamento, dell’abbandono dei centri urbani, con le nefaste conseguenze, che si possono immaginare. Ecco, credo sia il momento di agire.
Perché ha deciso di sostenere il governatore uscente Stefano Caldoro?
C’è un valore in cui credo, che mi è stato tramandato da mio padre, che è un valore cardine nell’educazione che ho ricevuto, che ho provato a trasferire ai miei figli, ai miei collaboratori. Un valore che ho provato a trasferire anche nel mondo, difficile della politica. La coerenza. Un parolone, di questi tempi, lo so. Coerenza, significa lavorare, nel breve e lungo periodo ad una visione di crescita, ad un progetto, ad un’idea condivisa. Ho creduto nell’azione di Stefano Caldoro, cinque anni fa, il tempo mi ha dato ragione. Caldoro ha dimostrato di essere persona seria; nonostante le tante difficoltà che ha dovuto affrontare in questi cinque anni, ha ridato dignità alla Campania. Certo che ci sono i problemi, certo che occorre superare le difficoltà; questo però non significa che il percorso fatto in questi anni non sia un punto fermo per
far si che la nostra regione non sia considerata più una Regione “canaglia”. Io credo sia doveroso e giusto continuare il lavoro fin qui svolto. Dopo i sacrifici sostenuti, ora è il tempo degli investimenti e della crescita, soprattutto per le aree interne. Credo che la visione che ha Stefano Caldoro del futuro della Campania si sposi con la mia visione, con le mie idee. Ecco perché ho accettato di sostenere Caldoro.
Un’idea per la Regione Campania…..
Intanto che la Campania, sia una regione unica, da Roccamonfina a Sapri. Per troppo tempo vi è stata attenzione ai problemi di Napoli e del suo sconfinato hinterland, trascurando le questioni annose delle aree interne. Occorre partire da questo. Portare al centro dell’agenda di governo regionale il rilancio delle aree cosiddette marginali, è li che si concentra paradossalmente il grosso potenziale legato al turismo, ai prodotti tipici, all’agricoltura di qualità. E’ in queste aree che vi è lo spazio fisico e le potenzialità delle imprese di qualità, nella logica dell’ecosostenibilità. Io credo che determinate opere, necessarie per dare dignità ed opportunità ai territori, siano perfettamente compatibili, con il rispetto dell’ambiente e del sistema ecologico; mi riferisco alle necessarie infrastrutture stradali e di collegamento, ad
esempio, che rendono il Cilento l’area più isolata d’Europa. Per certi versi, il modello dei paesi scandinavi, storicamente paesi a grande sensibilità ambientale, credo che possa essere un ottimo viatico per il rilancio della nostra terra. Ecco, non credo di avere la ricetta, ma certo la volontà e la capacità di mettermi in relazione con il mondo che mi circonda, provando a trovare la giusta via per tutti.