Riassuma con un aggettivo l’esperienza alla Regione Campania, da dove intende ripartire in caso di elezione?
La mia esperienza alla regione Campania, è stata “formativa” per quanto attiene la crescita personale e politica, “deludente e povera” di contenuti sotto l’aspetto istituzionale in quanto sui temi principali, il Consiglio Regionale è stato completamente esautorato della sua funzione di indirizzo e controllo. Ci è stata tolta la possibilità di incidere e contribuire sulle decisioni in una fase così delicata dovuta alla crisi economica e sociale. Infatti, per non essere strumentalizzata dalla maggioranza, mi sono dimessa da Vice Presidente della Commissione Sanità.
Ho già avuto modo di affermare che nell’immediato occorrerà riportare lo stato sociale quanto meno a livelli di normalità, agli standard previsti in una società così detta civile. Ridare respiro e sostanza ai livelli essenziali alla persona che sono stati falcidiati in una fase in cui c’era maggior bisogno e richiesta.
Si è già confrontata col candidato presidente Vincenzo De Luca? Condivide le sue idee?
Certamente. Ogni qual volta c’è stata occasione e soprattutto ho, senza esitazioni, garantito il mio appoggio nella difficile battaglia sostenuta alle primarie. Lo farò ancora prima del 31 maggio soprattutto per quanto attiene le politiche sociali. Di De Luca, che come tutti i leader non ha un carattere facile, ho sempre apprezzato la tenacia, la caparbietà ed il coraggio nel raggiungere gli obiettivi, l’incessante lavoro quotidiano ai fini del risultato. Lo sguardo lungo nell’amministrare rispetto allo sviluppo economico, culturale e sociale nonché in ambito politico. Lui il PD lo ha creato nel 93 con i Progressisti per Salerno e già allora intravedeva Salerno città turistica.
Un’idea per la Campania?
Ribadisco, occorre ripristinare un livello di normalità nei servizi essenziali, rispondere con tempestività alle emergenze sociali, occupazionali ed ambientali. Programmare e utilizzare a pieno i fondi europei valorizzando il capitale umano, le capacità imprenditoriali e professionali, i talenti delle nuove generazioni in un integrato disegno di sviluppo delle vocazioni territoriali.