Le telecamere del Tg3 Campania, domenica 8 ottobre, hanno acceso nuovamente i riflettori sulle difficoltà di fronteggiare il rischio idrogeologico da parte delle Amministrazioni locali, le prime responsabili delle conseguenze in caso di disastri ma, paradossalmente, le ultime a poter disporre gli interventi di mitigazione per prevenire i pericoli a causa dei ritardi “sconcertanti” degli Enti sovracomunali.
Come nel caso, eclatante, del borgo più piccolo d’Italia: dal 2010, subito dopo l’alluvione che tutti ricordano, attende ancora di completare gli interventi a suo tempo disposti e considerati, lo ricordiamo, “indifferibili ed urgenti” per la sicurezza del territorio. Ad oggi, a fronte di piccole opere di miglioramento del deflusso delle acque del torrente Dragone come l’apertura di un ulteriore foro nelle vasche borboniche e la sistemazione dei denti delle briglie a pettine collocate nei pressi della vasca in direzione Pontone-Scala, mancano ancora le opere strutturali. Se per quanto riguarda il progetto per il “Miglioramento del deflusso delle acque del torrente Dragone” si attende a breve la Conferenza dei Servizi per acquisire tutti i pareri necessari e procedere all’affidamento dei lavori agganciando anche il progetto per lo scolmatore di piena, gli interventi su entrambi i costoni rocciosi sembrano più problematici. Alla richiesta avanzata dal Comune di Atrani di rifinanziamento del progetto di 1,2 milioni di euro aggiuntivi alla somma inizialmente prevista, affinché si possano effettuare gli interventi su entrambi i costoni e non su uno soltanto, ha risposto proprio pochi giorni fa il MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica): la riprogrammazione degli interventi e quindi dei finanziamenti, fanno sapere dal Ministero, rientra tra i compiti del Commissario di Governo per il contrasto del dissesto idrogeologico che dal 2014 è lo stesso Presidente della Regione Campania. Al presidente De Luca, dunque, spetta il fondamentale compito di supportare e concretizzare, disponendo i finanziamenti per effettuare finalmente questi interventi “urgenti e prioritari”, come evidenziato dall’Accordo di Programma, per la prevenzione e la mitigazione del rischio idrogeologico in un territorio tanto bello quanto fragile.