“Il Comune di Salerno ha un patrimonio che non riesce a gestire, che neppure conosce e che soprattutto non riesce a vendere, con carico di spese e mancata realizzazione di moneta per cui occorre rivedere le procedure di dismissione proposte con il nuovo regolamento, perché sono insufficienti, farraginose e non aderiscono al mercato, prevedendo ribassi sol a prezzi predeterminati”.
Così il consigliere Cammarota, che ha presentato in commissione Statuto una proposta che ribadirà in Consiglio comunale. Per l’avvocato salernitano, “dopo tre aste al ribasso dal prezzo base andate deserte, si deve procedere a trattativa privata a prezzo libero, offerto in busta segreta, e con l’aggiudicazione condizionata, per sessanta giorni, a offerte in aumento di un quinto”.
Dal punto di vista giuridico, conclude Cammarota, occorre garantire l’interesse pubblico, che per il prezzo libero va affermato “non solo nella monetizzazione, ma anche nella dismissione di elenchi di beni che rappresentano un costo passivo”, nonché “l’evidenza pubblica, prima dall’alto e, dopo le aste deserte, dal basso con la possibilità del rialzo, e quindi centrando il prezzo di mercato e lo scopo dell’amministrazione”.